La Città di Ottone
La Città di Ottone

La Città di Ottone, da oggi in libreria il nuovo gioiello Oscar Vault


Arriva oggi in libreria 'La Città di Ottone', romanzo fantasy pieno di fascino firmato da S.A. Chakraborty ed edito per l'Italia da Oscar Vault

Dopo una lunga attesa arriva finalmente oggi in libreria La Città di Ottone, il romanzo di S.A. Chakraborty che è stato portato nel nostro paese dal lavoro instancabile di Oscar Vault, sempre più impegnato ad allargare l'orizzonte editoriale per quanto riguarda l'offerta fantasy e, in questo caso, young adult. 

La storia inizia al Cairo, dove la giovane Nahri cerca di sopravvivere rubacchiando, improvvisandosi come veggente in grado di prevedere la morte e organizzando delle sedute di "esorcismo" chiamate zar. Ed è proprio durante una di queste che la ragazza, inavvertitamente, richiama da un mondo in cui non crede degli spiriti che sembrano voler banchettare sulla sua esistenza. Questo perchè Nahri non è una ragazza come le altre: riesce a guarire gli altri e a sentire l'odore rancido della morte in attesa. Come se non bastasse sin dall'infanzia parla una lingua sconosciuta a tutti. Orfana e sola, Nahri ha solo un'occasione per scoprire quale sia la sua origine: e questa occasione si chiama Dara. Un essere soprannaturale, un daeva nello specifico, che deve condurre la ragazza nella città degli esseri magici, la fantomatica Città di Ottone. Qui vive il giovane Ali, principe adolescente che ancora non conosce i mille volti della città denominata Daevabad.

La Città di Ottone
La Città di Ottone

La Città di Ottone è uno young adult che veste il suo abito migliore: un romanzo che si scrolla di dosso i più facili cliché del fantasy destinato ai ragazzi e si avventura in un mondo molto spesso inesplorato, guidando chi legge sulle ali di una storia che, se da una parte sembra richiamare da vicino tanto Aladdin quanto Le Mille e Una Notte, dallaltra si veste di un'originalità che passa attraverso la capacità della scrittrice di creare un mondo senza premere sull'acceleratore. La scrittrice, infatti, dipinge un mondo fatto di sabbia arida e di oasi inattese, di vecchi rancori con richiami biblici: un mondo diviso tra il presente e i ricordi di un passato che trabocca sangue  e senso di colpa. E tutto questo viene reso con la pazienza e la perizia di un chirurgo, di modo che il lettore non avverta mai la sensazione di trovarsi senza solide basi su cui muovere i piedi della sua immaginazione. Per questo motivo, l'inizio de La Città di Ottone può apparire leggermente più lenta rispetto al resto del romanzo.

Questo non vuol dire che l'inizio sia noioso o che manchi di un qualche senso di azione. Anzi: Chakraborty è molto abile nell'arpionare immediatamente la curiosità del lettore, che divora le pagine di questo romanzo come se fossero davvero l'acqua dopo giorni persi nel deserto. Eppure l'inizio serve molto a introdurre la religione del luogo, le regole che dominano questo mondo di stampo quasi medievale, che però affascina per quel suo sapore esotico e inusitato. La scrittrice si prende il suo tempo e lo fa con la grazia di chi è abile nell'intrecciare le parole per creare immagini mentali. Lo fa anche quando si tratta di costruire sia i personaggi, sia le relazioni che intercorrono tra loro. Se vi aspettate uno young adult in cui prevalga l'instant love o il colpo di fulmine che disarma e a cui siamo un po' tutti abituati, La Città di Ottone vi sorprenderà molto. In positivo.

Le pagine del romanzo collezionano settimane e mesi: giorni su giorni accatastati gli uni sugli altri come scaffali di una biblioteca, da cui il sapore emerge con il proprio tempo. Il lettore impara le cose insieme alla protagonista e non viene mai preso d'assalto da una corsa alla scena romantica o alla rivelazione.  Sebbene alcune parti – soprattutto nelle vicinanze della parte centrale – possano apparire un po' più meccaniche e statiche, nel suo insieme La Città di Ottone è un romanzo che rapisce l'immaginazione e invita alla riflessione su un tema mai tanto attuale come quello della libertà personale, tematica che viene rappresentata naturalmente dalla nostra protagonista, che deve affrontare gli stereotipi di una cultura che non accetta(va) una donna in grado di cavarsela da sola e capace di sfidare persino la notte e i demoni che in essa si celano. 

Nahri è una ragazza piena di domande, che accetta il suo bisogno di risposte e continua a porre interrogativi anche quando la si vorrebbe ridurre al silenzio. È una ragazza che cresce, che matura, che accetta i limiti ma anche le proprie potenzialità. E il suo personaggio appare sempre molto forte, rafforzato anche dal rapporto con Dara e con Ali, due volti di una medesima medaglia incisa da secoli di sbagli e incomprensioni. Se siete alla ricerca di un fantasy che vi affascini e vi faccia volare lontano, allora non potete perdervi La Città di Ottone, primo romanzo della trilogia firmata da S.A. Chakraborty.

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