Les Misérables
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Les Misérables, Set e Location


A pochi giorni dall'uscita nelle sale italiane di Les Misérables di Tom Hooper conosciamo i luoghi delle riprese dell'adattamento cinematografico del sensazionale successo teatrale globale visto da più di 60 milioni di persone in 42 nazioni.

A pochi giorni dall’uscita nelle sale italiane di Les Misérables di Tom Hooper conosciamo i luoghi delle riprese dell’adattamento cinematografico del sensazionale successo teatrale globale visto da più di 60 milioni di persone in 42 nazioni e in 21 lingue che, al suo 28mo anno, ancora batte tutti i record di incassi in giro per il mondo.

Girare in Francia

Dopo varie settimane di prove, prove costumi, e test di trucco e video, la produzione di Les Misérables ha cominciato le riprese durate 12 settimane con un’unità ridotta a Gourdon, nel sud della Francia. Qui Hooper e la sua fidata scenografa Eve Stewart, avevano trovato un paesaggio montano senza eguali sullo sfondo del quale girare il percorso di Valjean verso la libertà. Stewart dice: “Girare in Francia era importante dal punto di vista spirituale, e Gourdon ci ha offerto qualcosa di veramente speciale e ineguagliabile.

I filmmaker sapevano che una delle sfide più grandi sarebbe stata quella di trasformare un materiale per il teatro in qualcosa di più ampio e cinematografico per il grande schermo. Hayward commenta: “Nel libro c’è la storia intera, il passare del tempo, i grandi paesaggi, Parigi nel 19mo secolo – tutto incredibilmente visivo e difficile da rendere in teatro. Abbiamo approfittato degli elementi visivi del musical e del romanzo e li abbiamo ampliati. Eravamo decisi a realizzare un’esperienza visivamente epica, oltre che un’esperienza musicale fantastica.” 

Prendendo ispirazione da entrambe le ricche fonti, la scenografa si è immersa in pagine e pagine per dare forma alla visione che lei e Hooper avevano rispetto al look del film. “Era importante pagare un tributo al musical, cosa che abbiamo deciso di fare con la teatralità dei set, i colori e i tessuti,” dice Stewart, “ma pensavamo che fosse ugualmente importante rendere credibile la realtà. Altrimenti il dramma e la miseria delle situazioni in cui i nostri personaggi vivevano non sarebbero stati così intensi e toccanti.

Les Misérables segna la quarta collaborazione di Hooper con Stewart, e il regista parla della sintonia che si è sviluppata tra loro: “Eve ha fatto un lavoro degno di nota. C’è qualcosa di fantastico nella collaborazione creativa che diventa più profonda ogni volta. Eve sa come giro, e quindi crea per me opportunità per girare che sa che mi piaceranno. In gran parte del mio lavoro sono stato spesso e soprattutto guidato dalla precisione e dall’accuratezza storica, ed è stato fantastico che Eve mi abbia un po’ liberato da alcune di queste strutture, sempre creando però un mondo molto reale.” 

La vita sui Docks

Tornati tutti in Inghilterra dalla Francia, le riprese principali hanno preso pieno ritmo.  Le seguenti location hanno fornito al cast e alla troupe un tour di siti storici di fondamentale importanza nel Regno Unito, oltre all’opportunità di girare una storia senza tempo sullo sfondo di paesaggi davvero splendidi.

Lo Storico Cantiere Navale di Portsmouth, nell’Inghilterra del sud, una destinazione turistica di prima classe e base navale ancora in funzione che riceve circa 500.000 visitatori l’anno – e dove è ormeggiata la leggendaria HMS Victory – a dato a Hooper lo sfondo quasi biblico di cui aveva bisogno per la sequenza d’apertura del film. Vediamo Valjean per la prima volta, insieme ad altri prigionieri, mentre trasportano una imponente nave per la riparazione.  Poco dopo, Javert da a Valjean il suo prezioso biglietto per la libertà.

Utilizzare uno dei bacini di carenaggio della base, normalmente usato per riparare navi – e che la troupe ha ironicamente riempito d’acqua in modo che sembrasse che i prigionieri spingessero la nave malandata fuori dall’acqua – ha presentato uno dei problemi logistici più grandi del film. La gru, le macchine per le onde e il vento e il rig con le cime della nave hanno dovuto essere sistemate e tese in pochissimo tempo, dato che la produzione aveva scelto di usare uno dei dock in funzione. Nei giorni di riprese, dirigere gli attori e la troupe giù per i gradini ripidissimi e molto bagnati fino al dock era seriamente preoccupante, ed è stato un piccolo miracolo che l’unità abbia lasciato questa location senza ferite.  

La squadra si è poi spostata a Chatham, un’altro cantiere navale storico in funzione e museo nel Kent in Inghilterra sudorientale.  Questa location piuttosto bella ha fornito alla produzione molti set enormi, che sono stati preparati più di un mese prima delle riprese. Questo posto include il set della fabbrica di Fantine, creato nella Tarring Yarn House, costruita tra il 1786 e il 1791 e storicamente usata per fare dei procedimenti che impedissero che la corda marcisse. Scoperto da Stewart, questo meraviglioso edificio offriva lo spazio perfetto per quanto riguarda la misura, la tavolozza di colori e l’aspetto; Stewart e il suo team hanno dovuto solo arredarlo. La scenografa dice: “Era una specie di edificio agricolo/fabbrica di corde dove hanno fatto le cime per la nave di Nelson per combattere Napoleone, una connessione piuttosto magica, anche se ironica, con la nostra storia.

Il cast e la troupe hanno poi ripreso l’ospedale per la scena della morte di Fantine e il confronto tra Valjean e Javert.  Le scene sono state girate nel solaio della corderia, a circa quattro piani di altezza in uno spazio che era lungo circa un terzo di miglio. Era la prima volta che veniva dato il permesso di girare in questo magnifico edificio storico, l’unico nel suo genere rimasto in tutto il mondo. La troupe ha dovuto camminare con molta cautela. I vecchi legni – alcuni dei quali sono del 15mo secolo – hanno assorbito i fumi che venivano dalla costruzione della corda e questo rendeva l’ambiente una virtuale polveriera. L’uso di fiamme e di fumo SFX era severamente vietato per ovvi motivi, per questo la troupe ha dovuto architettare metodi artificiali per creare fiammelle tremolanti e fumo per arredare il set.

Chatham ha anche fornito la location per le strade di Montreuil-sur-Mer e della sua zona a luci rosse, che Stewart e la sua squadra hanno integrato credibilmente con il set spettacolare delle Lovely Ladies costruito agli studi Pinewood (dove l’unità si è spostata dopo Chatham).  Ispirato da un mix tra l’opera dell’artista francese Gustave Doré, docks e magazzini esistenti a Toulon, e i docks storici di Chatham, lo spettacolare set di Stewart ha richiesto otto settimane per essere costruito. Per costruire l spazio, una metafora visiva e fisica della discesa di Fantine, ci sono volute le abilità combinate di imbianchini, carpentieri, scultori, specialisti di attrezzature marine e artisti di scena. La costruzione è stata fatta di fogli di intonaco su base di legno, e la nave principale è stata scolpita in polistirolo su una cornice di metallo, e poi ricoperta di gesso.

Giganteste polene scolpite in polistirene hanno contribuito a dare al set la sua teatralità; questi elementi fantastici ma comunque realistici sono stati capolavori della squadra di pittori di Stewart. Sulle pareti, la troupe ha dipinto gli effetti della muffa e della melma e ci ha piazzato nove tonnellate di alghe trasportate dalla Ebridi in Scozia. Inoltre, 10 tonnellate di sabbia verde e fango sono state portate sul set, oltre a sacchi di sgombri e naselli che venivano trasportati dentro dal Billingsgate Market di Londra alle 2:oo ogni mattina (ed eliminate ogni sera). Cosa piuttosto sgradevole sia per il cast che per la troupe era che, oltre a sembrare un porto vero, puzzava come un porto vero.

Stare in piedi si è dimostrato impegnativo, specialmente quando la squadra doveva far funzionare l’attrezzatura e faceva prove costumi, trucco e parrucco. L’arredatrice Anne Lynch Robinson riassume: “Il set doveva essere semplicemente il più infernale possibile. Dovevamo mostrare come Fantine avesse raggiunto il punto più infimo della sua esistenza.” Ambientare il numero “I Dreamed a Dream” nel relitto di una vecchia nave impantanata nel fango di Montreuil-sur-Mer ha reso più intensa la natura straziante della discesa. Radunata in quello spazio freddo, buio e umido, la troupe ha guardato con meraviglia la straordinaria interpretazione live della Hathaway in questo set incredibilmente convincente.

L’elefante della Bastiglia

La produzione si è poi spostata all’Old Royal Naval College di Greenwich, il capolavoro con due cupole gemelle di Christopher Wren sulle sponde del fiume e icona e punto di riferimento nella zona Sud-orientale di Londra.  Qui, Stewart ha posizionato l’Elefante della Bastiglia, il monumento parigino originariamente concepito da Napoleone e immortalato da Victor Hugo come rifugio di Gavroche nella Place de la Bastille.  Questo pezzo ha costituito uno straordinario centro per la processione del funerale di Lamarque, l’inizio della rivolta degli studenti e la sequenza finale del film. Scolpito in polistirene, per costruire questo elefante alto 40 piedi c’è voluto circa un mese a Pinewood.  Una volta completato, è stato trasportato alla location in grandi pezzi e poi riassemblato. L’elefante è anche parte dello sfondo dell’enorme barricata del finale del film, un’altra costruzione gigantesca per la squadra delle scenografie. Mackintosh ha amato così tanto l’elefante da salvarlo dalla distruzione alla fine delle riprese e trasportarlo nel terreno intorno alla sua casa in Inghilterra occidentale.

Dato che il finale copre la rivoluzione francese del 1848 e che per quel tempo i ribelli erano diventati maestri nella costruzione delle barricate, Stewart e Hooper sapevano di dover fare il set il più grande possibile. Tirando fuori centinaia di mobili di recupero – porte, panche, pannelli, sedie e tavoli – dal Galles, Belgio e da varie svendite, la squadra di Stewart e Robinson ha avuto solo due settimane per costruire una barricata sui pianali di un camion Arctic, in modo che potesse essere trasportato a Greenwich proprio prima delle riprese. Dato il carico eccezionalmente grande e insolito, per trasportare le barricate, e l’elefante, a Greenwich, si è dovuto chiedere un permesso speciale. Quando l’elefante è stato scaricato nella barricata, questa struttura era larga più di 100 piedi e alta 40.

Le strade di Parigi nel 1832

Dopo un’altro periodo a Chatham e una breve visita a Winchester per girare la scena della morte di Valjean nella splendida e raffinata cappella del Winchester College-oltre ad aver utilizzato le strade con l’acciottolato di Winchester per l’inseguimento da parte di Javert di Valjean e della piccola Cosette attraverso le strade di Parigi-l’unità è ritornata a Pinewood per iniziare le riprese nel Richard Attenborough Stage, costruito di recente.  Qui, la scenografa ha fatto pieno uso del più alto teatro di posa di Pinewood: 50 piedi.  Aveva bisogno dello spazio per creare Parigi nel 1832, sfruttando come riferimento l’opera di Charles Marville, un fotografo che ha catturato la città prima che questa venisse demolita durante il Piano Haussmann della metà dell’800.

In meno di 10 settimane – con una forza lavoro di 200 carpentieri, scultori e pittori – le strade della Parigi del 1832 sono cresciute fino a 40/45 piedi. La maggior parte della Parigi che conosciamo oggi non esisteva al tempo in cui la storia è ambientata, e ci sono molti pochi edifici medievali rimasti che somigliano a quelli fotografati da Marville.  Stewart e la sua squadra si sono affidati a un bel po’ di immagini di libri dell’epoca, acquaforti e dipinti di Parigi, a musei francesi e a siti web storici. “Gli edifici erano davvero così alti” spiega Stewart, “e noi abbiamo preso la decisione di farli davvero così alti perché non volevamo sovraccaricare il film con la grafica computerizzata.  Volevamo mantenere la teatralità ma anche il tessuto e la realtà del mondo che stavamo cercando di creare. E’ stato tremendamente divertente, vedere negozi ed edifici unirsi in un miscuglio di colori di una realtà sottosopra.” 

Il regista ammette di essere rimasto strabiliato guardando la sua troupe creare. Hooper dice: “Costruire questi set colossali è stato molto divertente. Stavo cercando di ottenere una combinazione di realismi estremi cosicché il film sarebbe apparso radicato in una realtà viscerale e in un realismo magico. C’è un aspetto operistico e quidi l’opportunità di creare uno stile che un po’ più accentuato e intenso rispetto alla realtà.

Stewart dice che uno degli impegni maggiori è stato far costruire ai carpentieri cose storte. La scenografa ride: “Ho letteralmente dovuto strappare loro le righe dalle mani perché non riuscivano a venire a patti con il fatto di costruire una finestra fortemente inclinata verso destra.” Era particolarmente importante per Hooper e Stewart che il Café Musain, dove si riuniscono gli studenti rivoluzionari e dove Marius canta “Empty Chairs and Empty Tables”, avesse un aspetto precario, che lo rendesse isolato e fragile e enfatizzasse la natura della loro piccola rivoluzione.

Uno dei momenti più selvaggi e più inaspettati durante il corso delle riprese è stato quando gli studenti, capeggiati da Redmayne e Tveit, stavano costruendo la barricata. Redmayne è d’accordo sul fatto che cantare dal vivo su e dietro le barricate non è stata l’unica cosa realistica successa in quel momento: “C’erano 40 studenti e 50 comparse, e Tom aveva 10 minuti buoni di pellicola montati in macchina. Ha detto, ‘Costruite una barricata, Azione! e sono stati 10 minuti di massacro completo. Abbiamo tirato mobili, pianoforti, scatole. Le cose venivano letteralmente giù dal soffitto e noi eravamo terrorizzati. La reazione di ognuno è stata reale, genuina.”   

La squadra aveva ancora una location da visitare prima di tornare a Pinewood: Boughton House, la residenza nel Northamptonshire del Duca di Buccleuch che è stata soprannominata la “Versailles inglese”. La maggior parte dell’edificio odierno è opera di Ralph Montagu, primo duca di Montagu, che ha ereditato la casa nel 1683.  Ex ambasciatore inglese in Francia, Montagu era un costruttore appassionato e patrono di artisti, artigiani e decoratori di ogni sorta, e la sua trasformazione della casa che ha ereditato è stata la dimostrazione del suo sogno di portare la bellezza e lo stile francesi in un paesaggio inglese. E’ servita perfettamente come location per la casa di famiglia di Marius Pontmercy, dove Valjean porta Marius ferito a suo nonno e dove ha luogo il matrimonio di Cosette e Marius.

Per le ultime settimane di riprese, la squadra è ritornata a Pinewood, dove parte del Richard Attenborough Stage era stato riorganizzato per creare Montfermeil, la locanda dove Valjean salva Cosette dalla sua vita miserabile con i Thénardier e dove si sono svolte le riprese del popolare numero “Master of the House“, interpretato da Bonham Carter e Baron Cohen.  C’è sta poi la scena finale del salto suicida di Javert nella Senna, che è stata girata presso la spettacolare diga sul fiume Avon nel centro della città Georgiana di Bath. 

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