Pacchetto Corti-Arancione
Pacchetto Corti-Arancione

Pacchetto Corti-Arancione: la commedia italiana da (ri)scoprire


Distribuzione Indipendente ha prodotto una serie di cortometraggi che toccano ogni genere cinematografico, dal thriller-horror alla commedia. Il Pacchetto Corti-Arancione tratta proprio quest’ultimo genere, il quale in Italia sta scomparendo soggiogato dai cinepanettoni e dalla loro poetica di assai dubbio gusto. Cinque cortometraggi di cinque registi che sanno far sorridere senza dover cadere nel volgare, nell’uso […]

Distribuzione Indipendente ha prodotto una serie di cortometraggi che toccano ogni genere cinematografico, dal thriller-horror alla commedia. Il Pacchetto Corti-Arancione tratta proprio quest’ultimo genere, il quale in Italia sta scomparendo soggiogato dai cinepanettoni e dalla loro poetica di assai dubbio gusto.

Cinque cortometraggi di cinque registi che sanno far sorridere senza dover cadere nel volgare, nell’uso sfrenato di situazioni e linguaggi al limite della decenza e tutti potenzialmente ottimi lungometraggi se solo qualche produttore trovasse il coraggio di finanziare queste opere e di lasciare carta bianca agli artisti. La visione di queste piccole perle cinematografiche è stata impreziosita dall’incontro con Alfredo Fiorillo, Pino Calabrese, Carmen Giardina e Lucianna de Falco (la cui somiglianza con Anna Magnani è impressionante). Proprio questi registi hanno trovato nella mancanza di coraggio il motivo di questa grane crisi che il cinema italiano sta passando. 

Vi è una mancanza di coraggio da parte di tutti, dagli artisti che si autocensurano fino ai produttori che hanno solamente il pallino degli incassi. Qui si ripresentano sempre le stesse storie perché se una tematica funziona viene riproposta in quanto fonte di un guadagno sicuro. In Inghilterra troviamo serie televisive come Misfits e qui ci ripropinano Immaturi 2. Il cinema indipendente è libero e potrebbe risollevare il cinema italiano da questa crisi perché non abbiamo paura di raccontare nulla.

Parole emblematiche quelle di Carmen Giardina, regista del corto La Grande Menzogna con Lucianna De Falco, che racconta la storia di un incorro che ci fu tra la Magnani e Bett Davies proprio la notte degli Oscar, in chiave ironica.

Degno di nota il corto Pene d’Amore-Amo ergo Sum di Fiorillo, in cui troviamo uno strepitoso Pino Calabrese afflitto a causa di un amore finito. Un cortometraggio pieno di citazioni tratte da Tarantino a Rodriguez, passando per i fratelli Coen.

Ancor più pieno di citazioni è Il Garibaldi senza barba , cortometraggio spassosissimo di Piovesan, in cui troviamo una banda vi arzilli vecchietti che decidono di rubare un prezioso francobollo ma qualcosa dopo la rapina va storto. Già la trama rimanda a Le Iene di Tarantino ma ciò che colpisce di più sono sicuramente la voce fuori campo e i fermo-immagine distorti, che rimandano chiaramente a The Statch-Lo Strappo Di Guy RItchie.

Altrettanto spassosi Clacson di Kurhoa e Mutande di ricambio del duo Maldonado-Merloni, cortometraggi che mostrano la fertilità del cinema italiano soprattutto nel genere che ci contraddistingue, quello della commedia. L’Italia può e deve dare ancora molto al cinema mondiale e il cinema indipendente potrebbe essere un punto di partenza per uscire da questa crisi contenutistica che ci affligge ormai da tempo.

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