

Quale fu il primo programma televisivo in Italia? Indimenticabile
In pochi si ricordano di quale fu il primo programma in assoluto in Italia. Uno show che fece la storia televisiva e lanciò la carriera di un grande conduttore.
di Amanda Merli / 07.09.2023
Era il 3 gennaio del 1954, quando le trasmissioni dell’allora neonata televisione pubblica italiana prendevano il via, con il primo programma televisivo in assoluto del Paese. Un vero evento per i cittadini, che visti i prezzi proibitivi degli apparecchi tv, si misero addirittura fuori dalle vetrine dei negozi di elettrodomestici per assistere allo spettacolo (rigorosamente in bianco e nero). A inaugurare una nuova era dell’intrattenimento, una trasmissione che sarebbe entrata nella storia, condotta da un presentatore giovanissimo ma già allora molto competente, destinato a diventare uno dei personaggi pubblici più noti d’Italia, ritenuto esempio da seguire dai colleghi che da lì in poi si sarebbero succeduti.
Fu questo il primo programma tv ad essere trasmesso in Italia
Anticipato da alcune prove nel 1953, il 3 gennaio del 1954 la Rai diede il via alle sue trasmissioni con Arrivi e Partenze, trasmissione di costume per la regia di Antonello Falqui, destinato a diventare uno dei registi di varietà di punta del Paese, durante la quale un giovanissimo conduttore al suo debutto intervistava personaggi famosi italiani ed internazionali in arrivo o partenza da porti e aeroporti. Ad alternarsi con lui, il giornalista Rai Armando Pizzo. Ma chi era questo giovane presentatore scelto appositamente dall’allora direttore generale della Rai, Vittorio Veltroni?
Nientemeno che Mike Bongiorno. Proprio così: non è un caso, infatti, se il conduttore viene ritenuto uno dei “padri fondatori” della tv italiana, nonché il “Re dei telequiz”. Il successo del programma fu tale da creare il boom di vendite di tv in quel periodo, oltre a lanciare la fortunata carriera dell’italoamericano.
Bongiorno è anche stato il primo conduttore di un quiz tv, infatti, il mitico e iconico Lascia o Raddoppia?, diventato un vero fenomeno di costume negli anni Cinquanta e che permise e fece la fortuna di numerosi esercizi commerciali, forniti di televisione, che proprio nella serata di messa in onda vedevano aumentare a dismisura gli incassi, grazie alla presenza dei clienti accorsi per guardare la trasmissione.
Nel 1963 Umberto Eco arrivò addirittura a dedicargli un libro, Fenomenologia di Mike Bongiorno, proprio a sottolineare l’incredibile popolarità del presentatore. Dal 1960 asl 1962, quindi, Mike condusse Campanile Sera, programma di giochi in piazza con due conduttori sul posto, Enzo Tortora e Enza Sampò.
Il successo di tali programmi permise inoltre alla Rai di espandersi, al punto che nel 1957, con un anticipo di 10 anni rispetto ai piani, tutto il territorio del Paese venne coperto dal segnale televisivo. Il 1961, inoltre, vide il debutto di Rai Due, allora chiamata Secondo Programma, annunciato dalla “Signorina Buonasera” Rosanna Vaudetti, mentre nel 1968 iniziarono le prime trasmissioni a colori e nel 1979 venne inaugurato il Terzo Programma, ovvero l’attuale Rai Tre.
Mike Bongiorno, da Arrivi e Partenze all’arrivo a Mediaset
Dopo 26 anni al servizio della televisione pubblica, suscitando un certo scalpore, Mike Bongiorno passa nel 1979 alla neonata Telemilano di Silvio Berlusconi, conosciuto un paio di anni prima e che gli aveva illustrato la sua idea di televisione commerciale.
Gli anni che seguiranno saranno segnati da alcuni dei suoi programmi più noti, come Flash, Bis, Telemike, Bravo, Bravissimo e naturalmente la Ruota della Fortuna.
Negli ultimi anni, oltre a presentare altri quiz destinati ai più piccoli come Genius e Il Migliore, formerà poi un’affiatata coppia con Fiorello, il quale in passato lo aveva spesso ironicamente imitato. Mike morirà improvvisamente a Monte Carlo, in una suite dell’Hotel Metropole mentre si trovava in vacanza con la moglie Daniela, all’età di 85 anni.