Royal Affair
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Royal Affair: intervista al regista Nikolaj Arcel


L'intervista fatta a Nikolaj Arcel, regista di Royal Affair, film che racconta la storia d'amore tra i danesi Caroline Mathilda e Struensee.

Vi presentiamo l'intervista fatta a Nikolaj Arcel, regista di Royal Affair, pellicola che in Italia arriverà nei cinema il 29 Agosto distribuita da Academy Two.

Come le è venuta l'idea del film?
Sono sempre stato affascinato, nonostante la mia età, dai grandi lungometraggi epici hollywoodiani degli anni '40 e '50, da film come Via col vento. Ho sempre desiderato poter realizzare questo genere di film. Dopo il mio secondo lungometraggio, cercavo un tema che potesse avere una dimensione epica. Questa storia si è imposta naturalmente. In Danimarca, la storia di Royal Affair è molto popolare.

Come è riuscito a portare sullo schermo questa storia?
La difficoltà di questo soggetto, è che si tratta non solo di una grande storia d'amore ma anche di un thriller politico, bisognava quindi mescolare i due generi senza che il film diventasse confuso. Abbiamo lavorato sulla sceneggiatura per otto mesi per riuscire a miscelare passione e potere.

Quali sono le principali sfide da raccogliere per adattare un argomento storico al cinema?
Principalmente tenere a bada i costi. Un budget danese medio è insufficiente per questo tipo di film. Di conseguenza, ho dovuto essere molto pragmatico e preciso su ciò che volevo realizzare. Dato che si tratta di un film con una forte identità danese, sapevo di non poter fare Via col vento o Il ponte sul fiume Kwai. La sfida principale per noi, da un punto di vista creativo, era di ripensare il film storico scandinavo. Di solito sono film piuttosto lenti, descrittivi della realtà storica e poco moderni. Per far entrare il film storico scandinavo nel nuovo millennio, c'è stato bisogno di trattare il film in modo chiaramente contemporaneo.

Si è realmente attenuto ai fatti storici?
Visto la popolarità di questi eventi nella storia danese, abbiamo rispettato i fatti pur concedendoci qualche libertà drammaturgica.

Perché ha scelto Mads Mikkelsen, Alicia Vikander e Mikkel Boe Følsgaard per le parti del Dottore Struensee, della regina e del re?
Ho subito pensato a Mads per la parte di Johann Struensee. Era perfetto, è intelligente, misterioso e seducente, totalmente credibile nella parte dell'amante della giovane regina. Ho avuto la fortuna di scoprire Alicia che incarnava la mia visione della regina Caroline Mathilda. A proposito della parte di Christian VII, ho pensato a vari attori. Christian è un personaggio essenziale e difficile da interpretare. Un po pazzo, divertente, cupo! Ha tutte queste sfaccettature. Serviva qualcuno di totalmente nuovo per interpretarlo. La mia direttrice di casting mi ha allora fatto vedere una registrazione che aveva fatto con Mikkel Følsgaard, e l'ho trovato incredibilmente giusto per la parte

Ha girato il film in Repubblica Ceca. Com'è riuscito a ricostruire la Danimarca del 700?
In Danimarca, i castelli sono stati fortemente rinnovati e hanno oggi un aspetto quasi moderno. A Praga e dintorni, abbiamo trovato le ambientazioni ideali: strade, castelli e case che rappresentavano perfettamente la Copenaghen del Settecento.

Il film ha beneficiato anche del contributo di un compositore premiato agli Oscar, Gabriel Yared. Com' è riuscito a coinvolgerlo in questo film?
Ero preoccupato dalla musica e dalla colonna sonora del film. È davvero difficile fare una buona musica di film d'epoca e non abbiamo tanti compositori attratti dal melodramma o dal romanticismo in Danimarca, in Svezia e in Norvegia. Ogni volta che mi presentavano un compositore, dicevo sempre ai miei produttori che volevo che assomigliasse di più al lavoro di Gabriel Yared. È il compositore del Paziente Inglese, musica che adoro e che ascoltavo mentre scrivevo la sceneggiatura. Alla fine quindi l'hanno contattato. L'ho incontrato a Parigi e gli ho parlato della storia e delle nostre ambizioni. Ha accettato di scrivere il tema principale del film. Ero felicissimo! È un onore avere potuto lavorare con lui e il suo co-compositore Cyrille Aufort.

Ci racconta il tema principale di questa storia?
Alla fine del Settecento, nel giro di qualche anno, grandi eventi sono accaduti in Danimarca. Il medico di provincia Johann Struensee arriva alla Corte, diventa l'amante della regina, il migliore amico del re e diventa sempre più influente. Guida le decisioni del re per circa un anno. Durante questo periodo modernizza l'intero paese. Struensee era un rivoluzionario che avviò riforme straordinarie in un intervallo di tempo molto breve. Sfortunatamente tutto ciò finì tragicamente. Alla fine degli anni 1760, aveva dato inizio ad una mutazione profonda del paese che, sotto l'impulso del movimento dei Lumi, avrebbe contagiato l'Europa.

Cosa si può ricordare oggi di quella storia?
Johann Struensee era un vero visionario per la sua epoca. Penso che sia quello che manca a volte nella politica moderna. Era un uomo molto semplice, un medico di provincia che guardò il mondo e disse: "qualcosa non funziona, i ricchi sono sempre più ricchi, e i poveri sempre più poveri". Riuscì ad avere accesso al potere e decise di provare a cambiare tutto applicando le idee dei filosofi francesi Rousseau e Voltaire, ancora prima che tali idee influenzassero la rivoluzione francese.

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