TaorminaFilmFest 66
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TaorminaFilmFest 66: Programma, Ospiti e Premi (11-19 luglio 2020)


66esimo TaorminaFilmFest dal 11 al 19 luglio online, con solo la cerimonia di chiusura al Teatro Antico. Il était un petit navire, film-testamento di Marion Hänsel, titolo di apertura. Locandina dell'evento ispirata a Il Gattopardo. Cariddi d'oro per il miglior film a ONKEL di Frelle Petersen (Danimarca). Tra gli ospiti Vittorio Storaro, Monica Bellucci, Nikolaj Coster-Waldau e Willem Dafoe.

Il 66esimo TaorminaFilmFest si è tenuto l'11 luglio, per otto giorni, prevalentemente online su MYmovies mentre i 12 dodici titoli della principale categoria competitiva, destinata alle opere prime e seconde, sono stati i protagonisti delle proiezioni in sala presso il Palazzo dei Congressi di Taormina, a ingresso libero e su prenotazione.

Il festival, diretto da Leo Gullotta e con la selezione a cura di Francesco Calogero, si è reinventato quest'anno anche di fronte all'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19 e, pur nel rispetto dei protocolli e delle misure precauzionali, il 19 luglio ha riacceso nuovamente le luci del grande cinema in quella suggestiva cornice naturale millenaria che è il Teatro Antico, per l'occasione nuovamente fruibile e adibito ad eventi di spettacolo seppur in una inedita veste scenografica.

La cerimonia di chiusura dell'edizione, con la partecipazione dell'Orchestra Sinfonica Siciliana, ha visto protagonisti i vincitori del Concorso, con la consegna dei tradizionali premi Cariddi e Maschere di Polifemo oltre ai Taormina Arte Awards alla carriera. Ed eccezionalmente è stato proprio il Direttore artistico Leo Gullotta ad accompagnare il pubblico dell'evento sia in occasione della serata sia nel percorso di un format quotidiano, destinato al web e allo streaming, che ha condotto lo spettatore a casa in un viaggio ideale tra documenti video, inedite immagini di repertorio e interventi di ospiti, che racconteranno il festival di ieri e quello innovativo e parzialmente virtuale di oggi.

Un po' di numeri di #Taormina66: 1.750.000 contatti raggiunti sui social con la striscia di informazione quotidiana, oltre 400.000 spettatori raggiunti nella fascia oraria delle 20.45 sulle reti televisive TGS e Telecolor. Sono state 28 le diverse nazionalità delle 42 anteprime presentate (Argentina, Australia, Austria, Belgio, Birmania, Bulgaria, Canada, China, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Hong Kong, Iran, Irlanda, Italia, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Spagna, Svezia, Turchia, Ucraina, UK, USA), tra cui 10 extraeuropee e con l'esatta parità di genere (il 50% esatto degli autori è stato costituito da donne). 

La kermesse ha avuto qiuest'anno come ospiti: il Presidente di Giuria Emmanuelle Seigner, il Premio Oscar Vittorio Storaro, Monica Bellucci, Nikolaj Coster-Waldau e Willem Dafoe. 

I Film di Taormina 66

40 anteprime al 66esimo Taormina FilmFest, tra cui le quattordici opere prime o seconde nel Concorso principale, 12 documentari, 11 produzioni indipendenti europee e 4 eventi speciali.

Confermate nelle tre sezioni competitive la parità di genere tra i registi delle opere scelte – il 50% esatto degli autori costituito da donne. La selezione della principale categoria competitiva ha proposto "Our Own" di Jeanne Leblanc (CAN, 2020), "Critical Thinking" di John Leguizamo (USA, 2020), "The Lunchroom" di Ezequiel Radusky (ARG, 2019), "The Cloud In Her Room" di Xinyuan Zheng Lu (CHN/HKG, 2020), "The Alien" di Nader Saeivar (IRN, 2020), "Heart And Bones" di Ben Lawrence (AUS, 2019), "Oskar & Lilli – Where No One Knows Us" di Arash T. Riahi (AUT, 2020), "Jiyan" di Süheyla Schwenk (GER, 2019), "Mother" di Jure Pavlović (CRO/SER/ FRA/BIH, 2019), "Charter" di Amanda Kernell (SVE, 2020), "Uncle" di Frelle Petersen (DAN, 2019), "A Thief's Daughter" di Belen Funés (SPA, 2019), "Perfumes" di Grégory Magne (FRA, 2020) e "Il Re Muore" di Laura Angiulli (ITA, 2019).

E' stata l'anteprima italiana di "Il était un petit navire" (There Was A Little Ship) il titolo d'apertura della sessantaseiesima edizione. Un film-testamento in omaggio a quattro decadi di filmografia della produttrice, regista e attrice belga dopo la recentissima dipartita. E a farlo è proprio un diario di ricordi di vita e di cinema – tra Marsiglia, Anversa, Parigi, New York e le Fiandre – molto vicino ai film autoriflessivi di Agnès Varda e Chantal Akerman. Un saggio filmico-biografico, sincero e poetico. Una degenza di due mesi in ospedale è l'occasione per la regista di iniziare un lungo viaggio attraverso i suoi ricordi. Ritorna così al 1949, su quelle scale che da bambina la portavano a bagnarsi nel mare di Marsiglia, sua città natale. È poi la volta di tutti i luoghi visitati da bambina, da adolescente, da adulta. Le immagini delle città e dei paesaggi si intrecciano ai filmati d'archivio per ricostruire un'intera vita, una vita destinata da lì a poco a spegnersi.

A #Taormina66 anche "18% Grey" di Viktor Chouchkov (Drammatico – 2020, Bulgaria, Germania, Serbia, Belgio, Macedonia, 110'), film che racconta del fotografo Zackary e Stella, una giovane coppia che dalla Bulgaria si trasferisce a Londra. Vivere in un paese straniero non sarà facile per loro e quando Zackary verrà lasciato dalla moglie deciderà di intraprendere un viaggio da Londra a Berlino per riflettere su questa perdita. Durante il viaggio incontrerà persone incredibili che lo faranno riflettere sulla natura del suo amore e su se stesso.

E poi il documentario "Paradise Without People" (USA, 2019, 80') diretto dalla giornalista Francesca Trianni, il primo ad essere prodotto dal celebre magazine TIME. Al culmine della crisi dei rifugiati in Europa, due donne siriane partoriscono nello stesso ospedale greco, con lo stesso sogno: allevare i loro figli lontano dalla guerra. I destini delle due donne si incontreranno ancora, mentre proveranno disperatamente ad ottenere asilo.

Il concorso internazionale di #Taormina66 è stato dedicato a opere prime e seconde, nel segno di una stagione in cui il festival scopriva e presentava anche Steven Spielberg con "Duel", Robert Rodriguez con "El Mariachi", Luca Guadagnino con "Qui" e i primi Woody Allen con "Bananas", Peter Weir con "Picnic a Hanging Rock" e Quentin Tarantino con "Pulp Fiction".

"Oskar & Lilli – Where No One Knows Us" di Arash T. Riahi (drammatico – AUT, 2020, 98') il primo titolo della principale categoria competitiva: Oskar, 8 anni, e Lilli, 13, sono due rifugiati ceceni che vivono in Austria da sei anni, ma stanno per essere espulsi insieme alla madre. Quando questa tenta il suicidio, il provvedimento di espulsione viene temporaneamente sospeso ma i due ragazzini vengono separati con la forza dalla famiglia. La loro speranza di riunirsi alla madre è nutrita giorno dopo giorno dal loro amore reciproco, un sentimento che sfida tutti gli ostacoli burocratici. Con Rosa Zant, Leopold Pallua, Anna Fenderl.

"Charter" di Amanda Kernell (drammatico – SVE, 2020, 94') è invece la storia di Alice, che, in seguito a un difficile divorzio, non vede i suoi figli da due mesi aspettando un verdetto per la loro custodia. Quando suo figlio la chiama nel bel mezzo della notte, la donna agisce di impulso e rapisce i bambini portandoli illegalmente alle Isole Canarie. Con Eva Melander, Sverrir Gudnason, Ane Dahl Torp.

Tra le opere fuori Concorso, nello spazio denominato "Filmmaker in Sicilia", le proiezioni speciali di "Io lo so chi siete" di Alessandro Colizzi, docufilm dedicato alla memoria e alla ricerca della verità per la vittima di mafia Antonino Agostino; "La storia vergognosa" di Nella Condorelli, realizzato con materiali inediti, reperiti presso archivi audiovisivi e fotografici, e imperniato sulla grande emigrazione italiana nelle Americhe del primo Novecento; e infine il film di chiusura del festival "La regola d'oro", opera seconda di Alessandro Lunardelli, in buona parte girata a Taormina, con Simone Liberati, Edoardo Pesce, Barbora Bobulova, Hadas Yaron.

Alla proiezione di "Io lo so chi siete" di Alessandro Colizzi, il 12 luglio, sono stati presenti, oltre al regista, il padre di Antonino – Vincenzo Agostino – Flora e Nunzia Agostino, Leoluca Orlando, Roberto Scarpinato, Sonia Alfano, Piero Campagna, Angela Manca, Fabio Repici, Ivan D'Anna e Giuseppe Antoci. 

"Il Re muore" della regista e sceneggiatrice napoletana Laura Angiulli, l'unico film italiano nel Concorso Lungometraggi a Taormina66, programmato venerdì 17 luglio presso il Palazzo Congressi e contemporaneamente in streaming. In questo film, Laura Angiulli, da trent'anni alla direzione del Teatro Stabile d'Innovazione Galleria Toledo di Napoli, studiosa e drammaturga del teatro elisabettiano, e non solo, rilegge in chiave contemporanea "Riccardo II" di William Shakespeare, opera storico-politica sui temi del narcisismo del potere, della maestà regale e della solitudine umana, composta nel 1595. Prodotto da Galleria Toledo e girato a Napoli nel 2019 con il contributo della Regione Campania, il film è la trasposizione cinematografica del dramma scespiriano, ambientato alla fine del XIV secolo, sulla deposizione e tragica morte di Riccardo II di York, Re d'Inghilterra, per mano del cugino Bolingbroke di Lancaster, futuro Enrico IV. Nel cast Luciano Dall'Aglio (Riccardo II), Gennaro Maresca (Bolingbroke di Lancaster), Alessandra D'Elia, Stefano Jotti, Maria Roveran, Michele Danubio, Lello Serao, Paolo Aguzzi, Antonio Speranza, Monica Demuru, Filippo Scotti ela partecipazione di Paolo Graziosi ed Enzo Decaro. Il direttore della fotografia è Cesare Accetta, montaggio di Alessio Doglione, scenografia di Rosario Squillace, musiche originali di Pasquale Barbaro e costumi di Grazia Colombini. 

Nella giornata del 18 luglio, in Sala A del Palazzo dei Congressi, l'evento speciale con la proiezione di "THE DAY WE DIED". Dopo l'attentato parigino al giornale Charlie Hebdo, a Copenhagen tutti conducono una vita normale: nessuno può immaginare quello che sta per succedere. La storia segue quattro persone legate agli attacchi terroristici del febbraio 2015: due vittime, il terrorista  e il caposquadra SWAT che ha sparato al terrorista. Quest'ultimo è interpretato dalla star di Game Of Thrones Nikolaj Coster-Waldau, che ha poi incontrato il pubblico alle 18, nella sala A del Palacongressi. E' invece Lars Brygmann a interpretare Finn Nørgaard, il cineasta danese ucciso negli attacchi: il regista Ole Christian Madsen conosceva Nørgaard e ha fatto molte ricerche sulle persone reali colpite dall'attacco.

Il 18 luglio è stata anche la giornata di "HEART AND BONES", film australiano che ha chiuso il concorso. Il regista Ben Lawrence racconta la storia di un fotografo di guerra che si sta preparando ad allestire la sua ultima mostra: improvvisamente, un rifugiato sud sudanese appare alla sua porta, chiedendogli di non esporre alcuna fotografia del massacro nel suo villaggio, avvenuto quindici anni prima. I due uomini stringono subito amicizia, e mentre setacciano l'archivio fanno una scoperta sensazionale: la figlia del rifugiato, ritenuta morta, potrebbe essere ancora viva. Man mano che scoprono nuovi elementi, entrambi iniziano a mettere in discussione il loro passato e la loro stessa vita. Nel ruolo del fotografo è Hugo Wallace Weaving, noto per le sue interpretazioni nella trilogia Matrix, in quelle de Il Signore degli Anelli e ne Lo Hobbit, ma anche nei film V per VendettaCaptain America – Il primo Vendicatore  e nel road movie Priscilla, la regina del deserto,che nel 1994 gli ha dato la grande notorietà mondiale.

La programmazione online su Mymovies.it ha proposto il documentario "EVA" di Elettra Pierantoni, "MARIA SOLINHA" di Ignacio Vilar, "THE DIARY OF DIANA B." diretto da Dana Budisavljević, l'ucraino "THE FORGOTTEN" diretto da Daria Onyshchenko, l'irlandese "ARRACHT" scritto e diretto da Tom Sullivan e ambientato in Irlanda nel 1845, "VERSO LA NOTTE" scritto e diretto da Vincenzo Lauria, "LES NOTRES – OUR OWN".

Gli appuntamenti principali

Domenico Dolce e Stefano Gabbana ospiti della Regione Siciliana e del Taormina FilmFest in occasione dell'anteprima mondiale del film "Devotion", diretto da Giuseppe Tornatore, con le musiche inedite di Ennio Morricone e prodotto da Dolce&Gabbana. La serata si è svolta al Teatro Antico di Taormina il 18 luglio 2020, con ospite anche Monica Bellucci e performance speciale de Il Volo. "Devotion" verrà poi proiettato in agosto in alcune tra le più belle piazze della Sicilia, nel contesto di un progetto culturale di ampio respiro di promozione artistica, folcloristica e enogastronomica.

La cerimonia di chiusura dell'edizione – con la partecipazione dell'Orchestra Sinfonica Siciliana e della band The Magic Door – ha avuto quindi luogo il 19 luglio con ̀ protagonisti i vincitori delle tre sezioni competitive, con la consegna dei tradizionali premi Cariddi e Maschere di Polifemo, alla presenza della giuria internazionale. Ed eccezionalmente ̀ proprio Leo Gullotta ha accompagnato il pubblico dell'evento in occasione della serata, accogliendo ospiti tra cui Emmanuelle Seigner, il tre volte Premio Oscar Vittorio Storaro – che ha ritirato il Cariddi d'Oro alla Carriera – così come Willem Dafoe e Nikolaj Coster-Waldau, che hanno ricevuto il tradizionale Taormina Arte Award.

Dal 18 luglio al 18 ottobre, presso la Casa del Cinema di Taormina, sarà allestita la mostra fotografica "Le donne nel cinema" – realizzata in collaborazione con Fondazione CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e Fondazione Taormina Arte Sicilia – che presenta numerose immagini femminili tratte da alcune dei film più famosi e amati della storia del cinema italiano, tutte provenienti dall'Archivio Fotografico della Cineteca Nazionale.

Nikolaj Coster-Waldau primo ospite annunciato

Nikolaj Coster-Waldau tra gli ospiti internazionali. In occasione della serata finale ha ritirato il tradizionale Taormina Arte Award per l'eccellenza cinematografica. L'attore danese, il più giovane ad accedere alla Danish National School of Theatre and Contemporary Dance, ha debuttato in teatro con ruoli intensi e universali di tragedie come Amleto e al cinema con il thriller Nightwatch (1994) di Ole Bornedal. Ed è stato solo l'inizio di una carriera tra il grande schermo – con Enigma (2001) di Michael Apted prodotto da Mick Jagger e tratto dall'omonimo romanzo di Robert Harris, Black Hawk Down (2001) e Le Crociate (2005) di Ridley Scott, Wimbledon (2004) e Firewall (2006) di Richard Loncraine – e la serialità televisiva – da New Amsterdam (FOX) alle otto stagioni di Game of Thrones (HBO)- ideate da David Benioff e D. B. Weiss dal ciclo di romanzi di George R. Martin- interpretando il personaggio di Jamie Lannister che gli è valso due nomination consecutive ai Primetime Emmy Awards come Outstanding Supporting Actor in a Drama Series al pari di numerose altre agli Screen Actors Guild Awards, ai Critics' Choice Television Awards, ai Saturn Awards and ai People's Choice Awards. Nikolaj Coster-Waldau è stato poi protagonista di La madre (2013) di Andrés Muschietti, Oblivion (2013) di Joseph Kosinski, Mille volte Buona notte (2013) di Erik Poppe, Second Chance (2015) di Susanne Bier e di Gods of Egypt (2016), La fratellanza (2017) di Ric Roman Waugh e Domino (2019) di Brian De Palma. Ambasciatore di buona volontà a favore del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, Nikolaj Coster-Waldau si batte per istanze sociali come l'uguaglianza di genere e i cambiamenti climatici.

La locandina del 66° Taormina Film Fest

La locandina del 66° Taormina Film Fest, realizzata da Ginevra Chiechio, è stata una spontanea citazione iconografica de Il Gattopardo, fortunato caso letterario nato dalla penna di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e colossal di Luchino Visconti, padre del neorealismo, che nel 1963 si aggiudicò la Palma d'oro al Festival di Cannes. Al centro un abbraccio tra Tancredi e Angelica – rappresentanti di due antitetiche e camaleontiche classi sociali attratte e sintetizzate dal trasformismo che ispira gli equilibri sociali risorgimentali – su uno sfondo rosso.

La locandina del 66° Taormina Film Fest
La locandina del 66° Taormina Film Fest

I PREMI FINALI DEL TAORMINA FILM FEST 2020

Al tre volte Premio Oscar, il Direttore della Cinematografia Vittorio Storaro, il Cariddi d'Oro alla Carriera, la giornalista Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, del SNGCI – Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani e dei Nastri d'Argento, il Taormina Arte Award e all'attore danese protagonista della serie Il Trono di Spade, Nikolaj Coster-Waldau,il Taormina Arte Award.

Segue la lista di tutti i premi assegnati a #Taormina66, con le rispettive giurie e le loro motivazioni.

CONCORSO LUNGOMETRAGGI
La Giuria, composta dall'attrice Emmanuelle Seigner (anche Presidente di Giuria), dal regista Mimmo Calopresti, dalla produttrice Ingrid Lill Hǿgtun, dal produttore Antonio Pérez Pérez e dall'attrice Joana Preiss ha così deliberato:

CARIDDI D'ORO PER IL MIGLIOR FILM
a Onkel di Frelle Petersen (Danimarca):"Un film rigoroso ma allo stesso tempo ironico e commovente, una grande regia che trasforma la vita di un piccolo mondo in un racconto universale, con uno sguardo visionario e poetico, e una padronanza assoluta del grande linguaggio cinematografico. "

CARIDDI D'ARGENTO PER LA MIGLIOR REGIA
a Charter di Amanda Kernell (Svezia): "Una storia appassionante e travolgente, con uno svolgimento sorprendente per un racconto di realismo sociale, interpretato da un grande cast, con un montaggio serrato e una fotografia eccellente, nonché una musica e un suono eccezionale. "

MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA
La Giuria ha deciso di assegnare una menzione speciale a La hija de un ladron di Belèn Funes (Spagna): "un'opera prima moderna, di grande potenza, con la direzione di un gruppo di attori straordinari, che racconta la battaglia per la sopravvivenza economica e affettiva quotidiana".

MASCHERA DI POLIFEMO PER LA MIGLIORE ATTRICE
a Daria Lorenci per il film Mater di Jure Pavlovic (Croazia): "Un'interpretazione raffinata, capace di coinvolgere progressivamente lo spettatore fino a fargli accettare un personaggio di una donna qualsiasi, anche un po' distante dalla vita, che alla fine rivelerà tutta la sua umanità permettendo al pubblico di esserne partecipe. "

MASCHERA DI POLIFEMO PER  IL MIGLIOR ATTORE
a Bakhtiyar Panjeei per il film Namo /The Alien di Nader Saeivar (Iran): "Con un grande carisma, poche parole e pochi gesti, un'interpretazione che riesce ad esprimere una forte sensibilità civile e umana, che racconta perfettamente le contraddizioni di un paese profondamente ferito. "

DOCUMENTARI
La giuria Documentari, presieduta dal regista Goran Devic e composta dal regista Antonio Falduto e dal regista Christian Bisceglia ha decretato:

Miglior film del Concorso Documentari
Paradise Without People di Francesca Trianni (Stati Uniti)
"Per l'impegno e la capacità nel catturare con un linguaggio efficace e sincero il momento in cui i sogni diventano illusioni e le illusioni realtà. Il premio per il miglior documentario va a un film intimo e minimalista. È un film che segue due giovani famiglie di rifugiati, che consentono alla regia di rendere visibile tutta la loro sofferenza e la complessità dello sradicamento sociale e culturale causato dalla guerra".

La Giuria ha deciso di assegnare una menzione speciale al film
My dear mother, di Paul-Anders Simma (Finlandia)
"
Per la forza descrittiva con cui compone il ritratto di due adolescenti segnato dal dramma dell'abbandono e tuttavia capaci di superarlo in un viaggio risolutivo nel proprio passato e nelle radici di una intera comunità".

CONCORSO INDIEUROPEA
La Giuria giovanile per la sezione "Indieuropea" composta dagli studenti del Master TeA dell'Università degli Studi Internazionali di Roma- UNINT: Vittoria Cardone, Ludovica Coroniti, Sofia Gamba, Laura Gramegna, Walter Lancellotti, Serenella Priore, Giulia Romano, Dorotea Theodoli, Elisa Vetrano e dalle supervisor Elisa Pinci e Martina Losardo, ha così deliberato:
Premio per il Miglior Film a "Maria Solinha" di Ignacio Vilar: "Per aver rappresentato un tema così attuale come quello della repressione della libertà femminile attraverso un uso coinvolgente, innovativo e ricercato della meta-narrazione."
Premio per il Miglior Attore protagonista a Ruscen Vidinliev nel film "18% Grey", per "un'interpretazione delicatamente intimista che accompagna il pubblico alla scoperta di un viaggio di crescita e di riscatto."
Premio per la Migliore Attrice Protagonista a Astrid Bergès-Frisbey nel film "L'Autre", per "aver interpretato in modo realistico e sentito il dolore e il tormento della perdita, coinvolgendo lo spettatore in un percorso introspettivo e onirico."
Due le menzioni:
a "The forgotten" di Daria Onyshchenko "per essere riuscito a raccontare le contraddizioni e le sofferenze di un territorio occupato in una realtà politica attuale poco conosciuta ma incredibilmente vicina"; a "The nose or the cospiracy of Mavericks" di Andrey Khrzhanovsky per "il modo originale e dinamico in cui musica, teatro, letteratura e animazione riescono a descrivere un periodo storico di forte censura e persecuzione artistica in Russia".

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