Un Maledetto Lieto fine: il nuovo libro di Bianca Marconero in libreria dal 7 Febbraio
Un Maledetto Lieto fine: il nuovo libro di Bianca Marconero in libreria dal 7 Febbraio

Un Maledetto Lieto fine: il nuovo libro di Bianca Marconero in libreria dal 7 Febbraio


Arriva in libreria il 7 Febbraio con Newton e Compton 'Un Maledetto Lieto Fine', nuovo romanzo new adult di Bianca Marconero. Abbiamo avuto l'occasione di leggerlo in anteprima: di seguito quello che ne pensiamo.

Uscirà il prossimo 7 Febbraio, grazie a Newton & Compton Editori Un Maledetto Lieto Fine, romance che porta la firma della scrittrice italiana Bianca Marconero, che con la casa editrice aveva già pubblicato titoli come Non è detto che mi manchi o L'ultima notte al mondo. Con questo nuovo romanzo – ambientato a Roma – la scrittrice affronta il genere young adult con venature ben più erotiche rispetto a quello a cui aveva abituato i propri lettori, con i titoli sopracitati.

La storia è quella di Agnese e Brando, costretti a vivere sotto lo stesso tetto a causa di forze maggiori: il padre di Agnese, senatore in vista dal polso duro e l'attitudine quasi dittatoriale, ha sposato la bella e fragile Isabella, madre di Brando, strappandola dal suo rione basso-borghese e portandola a vivere nella sua magione. Brando suona per vivere e vive per suonare e sembra non avere altro in mente se non trovare un modo per racimolare il denaro necessario per partire con la sua band alla volta della California. Nel frattempo lavora nei locali e passa le notti a rotolarsi con ragazze sempre diverse. Agnese è innamorata di sempre di Mattia, un amico più grande che fa da sempre parte del suo universo e del suo mondo; tuttavia, quando lui la lascia per tornare con l'ex, un amico di Mattia spiffera ad Agnese che il vero motivo per cui Mattia si è allontanato è perché Agnese è ancora vergine e non sa come comportarsi con i ragazzi. Umiliata da questa presa di consapevolezza, ma determinata a migliorarsi, Agnese finirà con il chiedere aiuto proprio all'ultima persona al mondo a cui avrebbe mai potuto pensare: il "fratellastro" Brando. Ma quelle che erano iniziate come semplici lezioni di seduzione finiranno per portare i due ragazzi ben più lontano di quanto avrebbero mai potuto credere all'inizio.

Un Maledetto Lieto Fine è un romanzo difficile da recensire, perché è di difficile catalogazione: non solo all'interno di uno scaffale in una libreria – giacché il genere di appartenenza è facilmente intuibile -, ma soprattutto nel gusto di un lettore. Perché il romanzo di Bianca Marconero sembra avere due cuori, due anime che pulsano, ma anche un volto più oscuro che fa storcere un po' il naso, cospargendo le pagine di elementi che sembrano stridere un po' troppo nella mente di chi legge. Ad esempio Agnese che è una donna che prende in mano la sua sessualità e diventa padrona di un gioco che, culturalmente, è sempre appannaggio maschile, ha il risvolto della medaglia di scivolare spesso nella trappola della Mary Sue, il personaggio che, ormai tradizionalmente, viene riconosciuto con una certa dose di "piattume" addosso. Un esempio è il fatto che Agnese ama tutto ciò che sia rosa, fino all'inverosimile. Oppure che accetti tutto senza proferire verbo, annientando così tutti gli elementi che, invece, sono a suo favore. La sua giovane età, ad esempio. Oppure la libertà con cui vive le sue curiosità, il suo corpo e la sua passione. Anche Brando ha di questi problemi: da una parte abbiamo un personaggio scanzonato, tenuto insieme nonostante le molte crepe che compongono il suo essere. Ma abbiamo anche un personaggio che non sa gestire le sue emozioni e che, per rabbia e per vendetta, arriva a compiere gesti che, in almeno due occasioni, rischiano di diventare una fastidiosa romanticizzazione di qualcosa che somiglia tanto (troppo) a uno stupro. E il modo in cui Agnese non si ribella a determinati gesti, o come essi non vengono nemmeno trattati, senza un faccia a faccia non solo utile, ma necessario, rischia di infastidire il lettore al punto da spingerlo quasi a voler abbandonare la lettura.

Ma, come si diceva in apertura, Un Maledetto Lieto Fine è un romanzo con un doppio cuore e dietro i difetti di cui vi abbiamo parlato, c'è anche molto altro. C'è, ad esempio, il classico stile di Bianca Marconero, che rapisce anche mentre ti sta raccontando qualcosa che non sai se vuoi leggere e che ti costringe a rimanere comunque incollato alla pagina. Sempre. Fino alla fine. C'è, come sempre, la solita attenzione che l'autrice presta alle sue ambientazioni: come era già stato per Bologna (L'ultima notte al mondo) e Milano (Non è detto che mi manchi), anche Roma finisce col diventare, in questo romanzo, un personaggio aggiunto, un personaggio che quasi somiglia agli infidi dei beffardi delle canzoni omeriche, entità che rimangono fuori dalla narrazione, ma finiscono comunque per influenzarla, in qualche modo. Infine, e non meno importante, Bianca Marconero è bravissima a giocare con le aspettative del pubblico e a condurre, dunque, il lettore esattamente dove vuole lei. Questo si evince con chiarezza dalla forza magnetica con cui si continua a leggere – il romanzo, di fatto, è di quelli che vanno divorati -, ma anche dalla perizia con cui l'autrice decide di lasciare indizi e reti e trappole che rendono i suoi lavori una sorta di unicuum, un mondo letterario compatto e unitario in cui è possibile muoversi, esplorare, senza mai il rischio di perdersi.

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