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Venezia 2012: ‘Passion’ ultimo in concorso, ‘Ata sova do’ vince settimana critica


Oggi, sabato 8 settembre 2012, alla 69esima Mostra del Cinema di Venezia, undicesima giornata di proiezioni. Infine, per concludere questa edizione, alle ore 19 in Sala Grande appuntamento con la Cerimonia di premiazione. Nel frattempo, Ata sova do (Eat Sleep Die) di Gabriela Pichler ha vinto il Premio del Pubblico RaroVideo per il miglior film […]

Oggi, sabato 8 settembre 2012, alla 69esima Mostra del Cinema di Venezia, undicesima giornata di proiezioni. Infine, per concludere questa edizione, alle ore 19 in Sala Grande appuntamento con la Cerimonia di premiazione.

Nel frattempo, Ata sova do (Eat Sleep Die) di Gabriela Pichler ha vinto il Premio del Pubblico RaroVideo per il miglior film della 27a Settimana Internazionale della Critica. La regista, trentenne con genitori bosniaci e austriaci emigrati in Svezia, ha affrontato la crisi economica attraverso la storia di Raa (la non professionista Nermina Lukac), giovane svedese di origine balcanica e di religione musulmana, impiegata nella catena di impacchettamento insalate nella fabbrica nel piccolo centro dove vive col padre.

Cosi’ Gabriela Pichler commenta il suo Ata sova do (Eat Sleep Die):

Volevo fare un film su quella parte della società che ho sempre amato ma alla quale, qualche volta,mi sono vergognata di appartenere. La Svezia non ha una relazione facile con la propria immagine quando si affronta il tema del suo stato come paese d’immigrazione ed asilo politico. Voglio essere parte del processo di ridefinizione dell’identità nazionale svedese. Una persona come Rasa, una ragazza musulmana, intensa, determinata, alla quale non interessa quale opinione gli altri abbiano di lei, è un’ovvia sfida alla maniera nella quale gli svedesi hanno tradizionalmente pensato a se stessi. La storia di Rasa ha molto a che fare con la sua identità e con il modo nel quale le persone la vedono,ma rivela anche molto sulle esperienze che tanti giovani fanno in questo periodo di crisi economica in Europa, dove la disoccupazione è altissima e dove crescono le contraddizioni interne alle società. Ugualmente importante è il fatto che volevo affrontare anche un tema personale e mostrare un tipo di relazione padre-figlia che non ho mai visto sullo schermo quando ero ragazza.

L’ultimo film in concorso alla 69esima Mostra del Cinema di Venezia è stato Passion di Brian De Palma: ‘‘E’ un film sulle donne e per le donne, dove gli uomini vengono scopati, gli viene data una botta in testa… ma non ho certo voluto con questo lavoro delineare una filosofia sul rapporto tra uomini e donne”. Cosi’ al Lido, Brian De Palma ha commentato il suo ultimo film che racconta la spietata lotta di potere in un’agenzia pubblicitaria, dove si scontrano Christine, spietata dirigente, e la sottoposta Isabelle.

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