The Burnt Orange Heresy - Claes Bang and Elizabeth Debiki [credit: foto di Jose Haro; courtesy of Ufficio Stampa Biennale di Venezia]
The Burnt Orange Heresy - Claes Bang and Elizabeth Debiki [credit: foto di Jose Haro; courtesy of Ufficio Stampa Biennale di Venezia]
C: foto di Jose Haro; courtesy of Ufficio Stampa Biennale di Venezia

Venezia 76, film di chiusura The Burnt Orange Heresy di Giuseppe Capotondi


Il thriller The Burnt Orange Heresy diretto da Giuseppe Capotondi (La doppia ora), con Claes Bang, Elizabeth Debicki, Donald Sutherland e Mick Jagger, è il film di chiusura, fuori concorso, di Venezia 76.

Il thriller The Burnt Orange Heresy diretto da Giuseppe Capotondi (La doppia ora) è stato selezionato come film di chiusura, fuori concorso, della 76a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. The Burnt Orange Heresy sarà proiettato in prima mondiale sabato 7 settembre, a seguire la cerimonia di premiazione.

Il mondo dell'arte e quello della malavita si scontrano nel thriller neo-noir The Burnt Orange Heresy,ambientato nell'Italia odierna.

Il carismatico critico d'arte James Figueras (Claes Bang) seduce l'affascinante turista  Berenice Hollis (Elizabeth Debicki). I due nuovi innamorati raggiungono la lussuosa proprietà sul Lago di Como del potente collezionista d'arte Cassidy (Mick Jagger). Questi rivela di essere il mecenate dello schivo Jerome Debney (Donald Sutherland), una sorta di J.D. Salinger del mondo dell'arte, e avanza ai due una strana richiesta: rubare a qualsiasi costo uno dei capolavori di Debney dallo studio dell'artista. Ma appena la coppia inizia a conoscere il leggendario Debney, comprende che nulla di quel personaggio e della loro missione è ciò che sembra.

Diretto da Giuseppe Capotondi, The Burnt Orange Heresyè prodotto da David Zander, David Lancaster, William Horberg. Executive Producers Sienna Aquilini e Peter Touche. Tratto dal romanzo di Charles Willeford ed è sceneggiato da Scott B. Smith. Direttore della fotografia è David Ungaro.

Dopo gli studi di filosofia all'Università Statale di Milano, Giuseppe Capotondi ha iniziato a dirigere video musicali e pubblicità televisive dall'età di 23 anni, e ha continuato senza sosta da allora. Ha diretto più di 250 video e spot fino a oggi, vincendo diversi premi internazionali inclusi il D&AD e il Leone della pubblicità a Cannes. Nel 2009 il primo lungometraggio di finzione di Capotondi, La doppia ora, è stato presentato in concorso alla 66. Mostra di Venezia, facendo vincere la Coppa Volpi per la migliore attrice alla sua protagonista Kseniya Rappoport. In seguito Capotondi ha diretto due documentari e diversi episodi televisivi quali Berlin Station per Epix, Suburra per Netflix ed Endeavour per ITV. The Burnt Orange Heresy è il suo secondo lungometraggio.

Venezia 2019
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