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L’Amore molesto di Mario Martone in versione restaurata al cinema dopo l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma

A 23 anni dalla sua uscita, la versione restaurata in 2k de L'Amore molesto di Mario Martone, vincitore di tre David di Donatello, alla Festa del Cinema di Roma.

A 23 anni dalla prima uscita, arriva sul grande schermo la versione restaurata de L'amore molesto di Mario Martone solo nei giorni 19 e 20 novembre 2018. Un'occasione per vedere in versione inedita il film del regista partenopeo, vincitore di tre David di Donatello (Migliore regia, Miglior attrice protagonista Anna Bonaiuto e Miglior attrice non protagonista Angela Luce) e di un Nastro d'argento (Migliore attrice protagonista).

Questa versione era stata presentata alla Festa del Cinema di Roma lo scorso 26 ottobre. Prima della proiezione del film, Mario Martone era stato protagonista di una conversazione con Concita Di Gregorio sul caso editoriale di Elena Ferrante e sullo scambio che il regista intrattenne a suo tempo con l'autrice durante la stesura della sceneggiatura. Presente anche l'attrice protagonista Anna Bonaiuto.  

Tratto dall'omonimo romanzo d'esordio di Elena Ferrante, il film fu presentato per la prima volta nel 1995 alla 48a edizione del Festiva di Cannes.

Il film è stato restaurato nel 2018 in 2K a partire da negativo originale. Il restauro è stato curato da Lucky Red in collaborazione con 64Biz e Augustus Color, con la supervisione di Luca Bigazzi. Per volontà del regista le parti del passato sono state riportate al bianco e nero, come da sceneggiatura originale.

Mario Martone ha cosi' commentato il restauro del film L'Amore molesto:

Nella scrittura della sceneggiatura de L'Amore molesto avevo immaginato l'alternanza tra i diversi momenti temporali del racconto attraverso l'uso del colore per il presente e del bianco e nero per le parti del passato. Successivamente, in fase di ripresa, insieme al direttore della fotografia Luca Bigazzi optammo per una decolorazione delle parti del passato che consentisse un passaggio visivo più fluido. A distanza di tanti anni, e in occasione del restauro complessivo della pellicola, assieme a Bigazzi ci è sembrato interessante provare a tornare all'idea iniziale del bianco e nero, introducendo una rilettura del racconto probabilmente più dura e radicale da un punto di vista estetico, ma più vicina allo spirito originale della sceneggiatura e dello stesso romanzo di Elena Ferrante. Colore e bianco e nero si oppongono quasi con violenza, quella che sottilmente attraversa i personaggi, le vicende e la stessa città di Napoli che nel romanzo, lungi dall'essere una semplice ambientazione, è totalmente protagonista.

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