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Ender’s Game, quando la guerra è un gioco da ragazzi

Arriva in Italia il film tratto dall'omonimo best seller di Orson Scott Card con Harrison Ford e Asa Butterfield .

Arriva nei cinema italiani da mercoledì 30 ottobre, distribuito da Eagle Pictures in 250 copie, Ender's Game, il film di Gavin Hood tratto dal pluripremiato omonimo romanzo sci-fi firmato da Orson Scott Card. Il film racconta l'avventura di Ender Wiggin, interpretato dal giovane e talentuoso Asa Butterfield, all'interno di una speciale scuola militare situata in una stazione spaziale. Ender's Game è ambientato in un futuro prossimo: la Terra è stata attaccata dai Formics, una specie di scorpioni che abitano un pianeta vicino; dopo una prima vittoria, i sopravvissuti si devono preparare alla guerra decisiva per difendere il loro pianeta e gli ufficiali della Flotta Internazionale pensano che Ender possa essere il potenziale salvatore della specie umana. L'immaginario di Card prende vita attraverso effetti visivi spettacolari, scene in assenza di gravità – girate in una serie di depositi della NASA a New Orleans – di simulazioni di battaglie ma anche nell'introspezione dei drammi e dei conflitti interiori del giovane protagonista, carico di responsabilità e dotato di un talento e di un'intuizione uniche. Harrison Ford torna nel cosmo in veste del Colonnello Hyrum Graff, guida manipolatrice del giovane soldato, affiancato da Viola Davis nei panni del Maggiore Gwen Anderson, responsabile del benessere psicologico dei bambini, e Sir Ben Kingsley, l'eroico  Mazer Rackham.

L'acclamato romanzo futuristico di Orson Scott Card intitolato Ender's Game uscì per la prima volta nel 1985, consacrandosi da subito come un classico del genere, premiato dagli ambiti premi Hugo e Nebula e dalla devozione di milioni di fan in tutto il mondo. Un'incredibile e originale avventura, una toccante ed emozionante storia di formazione. Lo sguardo preveggente di Ender's Game sulla tecnologia del futuro, e l'osservazione della natura umana sono i due aspetti principali che l'hanno reso un vero must per adulti e bambini per oltre 30 anni. Il romanzo è stato tradotto in 28 lingue ed è inserito nell'elenco di letture ufficiali della United States Marine Corps, e nella lista dei 100 Bestseller per Teenager dell'American Library Association.

L'enorme popolarità e le fervidi immagini ne facevano il candidato ideale per un adattamento sul grande schermo, ma ricreare lo sconfinato immaginario di Card e riprodurre l'intricatissima trama della storia hanno richiesto una squadra di registi determinati e talentuosi.

La produttrice Lynn Hendee, presidente della Chartoff Productions, ha seguito passo dopo passo per oltre un decennio tutti gli sviluppi del romanzo di Card. Lynn Hendee e il collega Robert Chartoff si sono avvicinati all'opera di Card, fino ad imporsi come gli ambasciatori più fidati e credibili dell'autore in North Carolina nel campo dell'industria cinematografica.

"Questo libro è entrato nella mia vita per la prima volta 15 anni fa" racconta la Hendee. "Fu Bob Chartoff a chiedermi di leggerlo. Sicuramente non ero una grande appassionata di fantascienza, eppure lo lessi tutto. Da quel giorno, l'idea di un adattamento cinematografico ha attraversato numerose fasi di gestazione, ma solo con l'incontro con Gigi Pritzker e Linda McDonough il tutto ha iniziato a prendere forma. È stato un viaggio molto affascinante."

La Pritzker, CEO della OddLot Entertainment, aveva fatto la corte ai diritti del romanzo da quando sua nipote lo aveva letto, intuendo sin da subito che il romanzo aveva tutte le carte in regola per diventare un grande film. "Questo viaggio è iniziato così per me", afferma. "Non solo il romanzo ha avuto il grande merito di stimolare un confronto sincero tra un adulto e una quattordicenne, ma conteneva già tutti gli elementi per diventare un film di successo. È un testo che tratta di temi universali, con cui tutti noi, indipendentemente dall'età, dobbiamo confrontarci. L'azione si svolge in un'atmosfera unica, avvincente, irresistibile: tutti i materiali per un'avventura incredibile".

La Pritzker ha poi condiviso il libro con la collega Linda McDonough, vice-presidente esecutivo della OddLot Entertainment e altro nome importante del team di produttori di questo film. La McDonough è stata colpita dall'intelligenza e dalla sensibilità con cui la storia dipinge il personaggio di un ragazzo particolarmente virtuoso, costretto alla dura logica dell'addestramento militare. "E' una storia molto avvincente, in grado di stimolare discussioni importanti sulla leadership, sulla risoluzione dei conflitti, e sulla complicità". "Per i giovani questo libro in qualche modo racconta che cosa significa sentirsi isolati, come fuori dal gruppo. Il mondo può diventare molto pericoloso quando ci si sente così."

Coinvolta proprio dalla Pritzker in un possibile adattamento cinematografico di Ender's Game, la Hendee, legata al romanzo da grande passione e rispetto, ha subito accettato di lavorare con la OddLot. Insieme, hanno poi iniziato a costruire un team di produzione dalle caratteristiche davvero originali. "Abbiamo sempre saputo che portare questo libro sul grande schermo avrebbe richiesto un team affiatato, con la stessa visione; persone che remano nella stessa direzione e collaborano come una vera squadra", spiega la Pritzker.

Ad Alex Kurtzman e Roberto Orci della K/O Paper Products è stato chiesto di unirsi al team. La McDonough sapeva bene che la loro esperienza con l'adattamento di Transformers e Star Trek sarebbe stato un contributo di inestimabile valore. "Abbiamo capito che ci servivano delle belle spalle forti a cui aggrapparci per questo film" dice "perché questa è una produzione gigantesca anche in termini di budget. Alex Kurtzman e Bob Orci ci hanno aiutato molto in questo senso."

"Hanno dato un grande incoraggiamento al nostro progetto" aggiunge la Hendee. "L'industria cinematografica ha capito che se piaceva a loro, allora il film si doveva fare!"

In realtà Orci aveva letto il libro all'età di 12 anni e da sempre desiderava di poterlo vedere, un giorno, anche sul grande schermo. "Tante delle persone che hanno letto il libro da ragazzini, poi crescendo hanno fatto carriera a Hollywood" dice la McDonough. "A questo aggiungi il progresso della tecnica e della tecnologia cinematografiche… ed ecco che Ender's Game era pronto per il grande salto".

Orci e Kurtzman sono da tempo grandi fan di questo romanzo. "Ha catturato la nostra immaginazione quando eravamo ragazzini, e da allora ce ne siamo innamorati" afferma Orci. "E' un libro stimolante, ma al tempo stesso scorrevole e divertente. È difficile trovare tutto questo in un solo libro. Certamente non avremmo mai pensato di poter lavorare un giorno a un progetto simile, anche se questo romanzo è stata una delle cose che ha fatto germogliare in noi il grande desiderio di lavorare in questo mondo." Il team di produzione si è accresciuto quando i registi hanno, in modo inaspettato, scelto la Digital Domain come partner. Per la prima volta in assoluto, questo colosso degli effetti speciali è entrato nella produzione già nella fase di sviluppo del progetto. "Ender's Game è caratterizzato da un'enorme varietà di ambientazioni, ecco perché abbiamo coinvolto la Digital Domain fin da subito", spiega la Pritzker. "Poter contare su di loro come partner a tutti gli effetti, ci ha dato modo di affrontare la produzione del film in modo molto più articolato."

Ed Ulbrich, ex CEO della Digital Domain e altro grande nome della produzione, afferma che questo film è l'avverarsi di un sogno di lunga data per la sua azienda. "Quando la Digital Domain nacque nel 1993 con James Cameron, l'idea era creare uno studio digitale autosufficiente, dove produrre film in modo nuovo" spiega. "Questo concetto ci ha accompagnato anche nella produzione di questo film. Siamo stati, infatti, coinvolti nella fase di scrittura, in cui lo sviluppo degli effetti visivi ha assunto un'importanza pari a quella della trama".

Mentre la sceneggiatura prendeva forma, la Digital Domain era già al lavoro per creare il mondo fantastico e avventuroso di questo film, un mondo che Ulbrich preferisce chiamare "la poesia di Ender". "E' un film molto ambizioso anche per la Digital Domain", racconta. "Essere coinvolti nella produzione sin dall'inizio è stato molto importante. Avere da subito una visione comune ha facilitato lo sviluppo della narrazione e quindi il risultato finale. Dire che ci siamo occupati degli effetti speciali in realtà non rende giustizia al nostro ruolo effettivo nella produzione."
Per oltre un anno, la produzione ha selezionato diversi scrittori per l'adattamento del romanzo di Card, prima di scegliere Gavin Hood, che si è anche occupato anche della regia di Ender's Game. Il percorso professionale di Hood, davvero unico, spazia da Il suo nome è Tsotsi, vincitore dell'Oscar come Migliore Film Straniero nel 2005, all'epico blockbuster X-Men: le origini – Wolverine.

"Gavin aveva lavorato su piccole produzioni indipendenti in Sudafrica, film di grande impatto e dal profondo significato personale", dice la Pritzker. "Ma aveva anche lavorato con produzioni caratterizzate da importanti effetti speciali. Insomma, era l'uomo perfetto per far quadrare il cerchio. Inoltre, aveva prestato servizio militare in Sudafrica da giovane e questo gli aveva dato modo di formarsi al concetto di gerarchia in quegli ambienti, potendo dare alla storia di Ender la profondità del reale che nessun altro avrebbe potuto dare."
Già nel primo incontro, Hood ha convinto i produttori con il suo entusiasmo, la sua immaginazione e la sua empatia emotiva con la storia. "L'incontro con Gavin è stato fondamentale" dice la McDonough. "Alla fine dell'incontro, mi sono messa a piangere. È quella stessa emozione che vogliamo trasmettere a chi vedrà il film."

"Gavin era la persona giusta, proprio come lo è Ender", dice la Hendee. "E' una forza della natura. Tanti registi si sono interessati a questo film, ma la sua passione e la sua "visione" erano contagiose e irresistibili. Le sue idee per la sceneggiatura e la regia del film, e il suo stile… C'era tutto, sin dall'inizio."

Hood è stato catturato dalla capacità di questa storia di trasportare gli spettatori in un mondo futuro, diverso dal nostro, un mondo che tuttavia getta una luce diversa sulla realtà che l'uomo vive oggi, adesso. "La fantascienza è perfetta per riflettere sui temi e sulle idee importanti del mondo di oggi", afferma. "Permette a queste conversazioni, che diventerebbero presto di fuoco in un qualsiasi contesto politico, di svolgersi in uno spazio immaginario."

Ender's Game affronta temi importanti come il significato della leadership, l'equilibrio tra il bene e il male e le ragioni della guerra. "Il modo in cui vinciamo è importante quanto vincere?" dice Hood. "Qual è il confine tra il bene e il male? E non abbiano dentro di noi sia il bene sia il male, a volte anche contemporaneamente? Si può chiamare veramente leadership l'esercizio dell'autorità brutale per ottenere quello che vuoi dalle persone che ci circondano? O si tratta piuttosto di avvicinarsi alle persone cercando di farne uscire la parte migliore?" Queste sono le grandi domande che Ender deve affrontare nel suo percorso.

Secondo il regista-sceneggiatore, in fondo Ender's Game rappresenta il viaggio di un vero eroe. "Un ragazzo rinuncia alla tranquillità della sua casa, per intraprendere un'avventura straordinaria. Incontra tanti personaggi diversi che lo influenzano nel bene e nel male, siano essi adulti o bambini. In qualche modo, il film assomiglia molto a "Il suo nome è Tsotsi" nel suo seguire la crescita e lo sviluppo di un personaggio così da vicino. Da un altro punto di vista, è un film di grande impatto visivo, e la mia esperienza con gli effetti speciali e i film d'azione mi ha aiutato molto a ricreare ambienti particolari e a gravità zero. Spero che Ender's Game sia un esperimento riuscito dell'unione di questi due mondi." Adattare un libro per il cinema è una sfida difficile e Ender's Game, con la sua miriade di caratteri e di sotto-trame, rappresentava una sfida unica per il regista-sceneggiatore. "Inoltre", continua Hood, "il libro adotta quasi interamente il punto di vista di Ender. L'autore dice molte cose su quello che il personaggio sente e pensa. La sfida più grande dell'adattamento è stato conservare lo spirito e l'intenzione di Ender Wiggin senza scadere nel rischio di una semplice voce fuori campo".

Rispetto alla prolifica scrittura di Card, Hood ha compresso sei anni in uno solo. "All'inizio del libro, Ender ha sei anni" dice Hood. "Alla fine, ne ha dodici. In termini pratici, sarebbe difficile realizzare tutto con un solo attore, quindi la prima cosa da fare è stata riorganizzare la progressione temporale della storia. Far svolgere tutto nell'arco di circa un anno ci ha consentito di utilizzare un solo attore in tutto il film". Oltre a questo, lo sceneggiatore si è concentrato in particolare sullo sforzo di Ender di diventare il leader che tutti credono possa essere. "Un film rappresenta un'esperienza di due ore, mentre un libro è una cosa che puoi chiudere, riaprire, sfogliare e leggere all'indietro", dice Hood. "Avevamo abbastanza materiale per tanti film, quindi dovevano decidere su quali aspetti concentrarci con una certa priorità. E alla fine abbiamo scelto la storia di Ender".
Hood ha lavorato con i produttori per circa due anni per completare la sceneggiatura, tempo che gli ha consentito di penetrare ancora più profondamente nei personaggi e nella storia che avrebbe voluto trasmettere al suo pubblico. "La fase di scrittura della sceneggiatura richiede grandissima preparazione. Per questo motivo, preferisco sempre fare anche la regia dei film per i quali mi sono occupato della sceneggiatura."

Dopo aver lavorato tanti anni per portare Ender's Game sul grande schermo, la Hendee può ritenersi più che soddisfatta del risultato. "Ender's Game è un film che copre quasi 30 anni di vita, perché chiede al pubblico di confrontarsi con domande sull'umanità e la società, senza mai dare risposte scontate" racconta. "Da un lato all'altro dello spettro politico, indipendentemente dal genere o dalla cultura, è un film che chiama tutti in causa."
E, aggiunge Orci, "il tutto è immerso in un'avventura dirompente, mozzafiato, sci-fi". "I temi trattati dal film sono temi per adulti, e anche il film lo è" dice Orci. "Ma al tempo stesso incarna anche il desiderio di essere catapultati in uno spazio esterno, imparare a volare in uno spazio senza gravità, imparare a pilotare navicelle – una vera avventura. E questa è un'avventura epica, che tuttavia non tratta il pubblico con aria paternalistica, solo perché gli attori sono tutti giovani. Insomma, questa sarebbe una storia perfetta comunque."

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