Giornata Mondiale del Libro: 5 trasposizioni cinematografiche

Il 23 Aprile si celebra la Giornata Mondiale del Libro , una giornata dedicata interamente alla lettura, all'oggetto libro. Una celebrazione che quest'anno sembra avere anche un valore aggiuntivo, visto che la pandemia ha spinto a rivalutare l'importanza della lettura, a riconoscere il libro come un oggetto da non sottovalutare.

In occasione di questa celebrazione abbiamo deciso di consigliarvi cinque tra le trasposizioni migliori che siano stati fatti dai libri. Ovviamente il discorso sarebbe molto più ampio e si potrebbe andare avanti per ore alla ricerca della lista perfetta delle trasposizioni perfette, dal momento che la letteratura è da sempre un bacino da cui il cinema pesca a grandi mani. Abbiamo scelto di non mettere solo gli esempi più famosi, come La Finestra Sul Cortile, Il Padrino o Quel che resta del giorno. Abbiamo cercato, dunque, di miscelare sia i titoli più famosi – e a nostro parere imprescindibili – sia quelli che magari di solito vengono lasciati in disparte.

Ecco le nostre cinque trasposizioni:

1. Shining, di Stanley Kubrick

Naturalmente, quando si parla di trasposizioni non si può fare a meno di citare Shining, tratto dal libro di Stephen King e portato sul grande schermo dall'incredibile arte cinematografica di Stanley Kubrick. Shining è l'esempio perfetto per dimostrare come una trasposizione, per poter funzionare, non deve necessariamente seguire passo-passo quello che avviene nel romanzo, ma può decidere di sperimentare pur lasciando intatto il cuore della storia.

La trasposizione sul grande schermo di Shining è una delle più famose non solo per la qualità del film e dell'interpretazione di Jack Nicholson nei panni di Jack Torrance, ma anche perché portò ad una diatriba tra l'autore del romanzo e il regista. Diatriba che non si è mai veramente spenta e che a intervalli regolari viene riportata in auge da King. Lo ha fatto, ad esempio, quando doveva pubblicizzare Doctor Sleep.

Per i più distratti, Shining racconta la storia della famiglia Torrance: il capofamiglia, Jack, ottiene un lavoro come custode invernale in un hotel, e per questo porta sua moglie Wendy e suo figlio Danny a vivere all'Overlook Hotel. Solo che ben presto strani eventi cominciano a minare non solo la tranquillità del luogo, ma anche la sanità stessa di Jack. Caposaldo del genere horror, Shining è e rimane il miglior esempio di trasposizione cinematografica.

2. La Compagnia dell'Anello, di Peter Jackson

A pensarci sembra sempre difficile riuscirre a trasporre sul grande schermo una saga letteraria: Harry Potter e Hunger Games, ad esempio, hanno dimostrato che possono esserci limiti e ostacoli quando si decide di portare sullo schermo una saga di libri. Vuoi per via del fandom molto agguerrito e pronto a notare la minima discrepanza, vuoi per la mole di informazioni che una saga porta con sé.

Sicuramente anche Peter Jackson deve essersi fatto qualche domanda, magari sul rischio che stava affrontando, quando decise una volta per tutti di portare sul grande schermo la trilogia de Il Signore degli Anelli, importantissima pagina del fantasy mondiale firmata da J.R.R. Tolkien. Nel titolo abbiamo scritto La Compagnia dell'Anello – che è il primo film della saga -, ma il discorso su Jackson si applica all'intera trilogia.

Jackson è stato talmente bravo nel fare questa trasposizione fantasy da aver dettato un vero e proprio "stile registico" che è stato ereditato da pellicole che sono venute subito dopo: come ad esempio Pirati dei Caraibi. Inoltre, anche in questo caso, ci troviamo davanti una trasposizione che non segue pedissequamente tutto quello che avviene nei libri e anzi si diverte anche ad aggiungere scene ex novo. Ma tutto è reso così bene, in maniera così organica, che la trasposizione è assolutamente perfetta. Il Fossi di Helm, ancora oggi, è una delle battaglie cinematografiche più belle mai viste su grande e piccolo schermo (e sì, ci stiamo riferendo a Game of Thrones).

La storia, naturalmente, è quella dell'Hobbit Frodo che parte dalla Contea con lo scopo di gettare l'Anello di Sauron nel Monte Fato e distruggere così l'oscurità che sta cadendo sulla Terra di Mezzo.

3. Stardust, di Matthew Vaughn

Avete presente quella realtà universalmente riconosciuta secondo cui Il libro è sempre migliore del film? Ecco, Stardust è l'esempio che vi farà ricredere. Non che il libro alla base sia brutto, naturalmente. È un fantasy rocambolesco che porta la firma del sempre bravissimo Neil Gaiman.

Eppure lo Stardust di Matthew Vaughn riesce ad essere ancora migliore: non solo perché il film ha un ritmo molto più avvincente rispetto a quello che si trova tra le pagine del libro di Gaiman, ma anche perché c'è stata l'invenzione di Capitan Shakespeare, un personaggio così incredibile e così ben interpretato da Robert De Niro che non vi diciamo di più per non correre il rischio di rovinare la visione a chi, tra di voi, non lo ha ancora visto.

La storia, comunque, è quella del giovane Tristan (Charlie Cox di Daredevil) che per conquistare il cuore dell'amata decide di avventurarsi nel mondo magico che confina con il suo. Qui si imbatte in una stelle (Claire Danes) che vuol portare come pegno alla bella di cui vuole conquistare il cuore. Il viaggio di Tristan e della stella, però, si incrocerà anche con quella di una strega (Michelle Pfeiffer) che vuole nutrirsi della Stella per tornare giovane, mentre sullo sfondo si svolge una lotta per il trono.

4. Il Buio Oltre la Siepe, di Robert Mulligan

Un'altra trasposizione classica, che non può essere tenuta fuori da nessun tipo di articolo simile a questo è Il Buio Oltre La Siepe, film del 1962 firmato da Robert Mulligan e tratto dal romanzo omonimo di Harper Lee.

Nel film un meraviglioso Gregory Peck veste i panni di Atticus Finch, un avvocato che è chiamato a difendere un uomo di colore accusato di aver stuprato una donna bianca, in un'America in cui la divisione razziale e il razzismo erano all'ordine del giorno. La storia, però, viene vista dagli occhi della piccola Scout, figlia di Atticus, che deve imparare l'importanza del rispetto e del non giudicare nessuno in base alla diversità.

Romanzo di formazione, grandissimo classico contemporaneo, Il Buio Oltre la Siepe è tanto un libro quanto un film di finissima fattura, che se ancora non conoscete dovreste conoscere il prima possibile, magari approfittando ancora dei giorni che ci aspettano da passare a casa.

5. Non lasciarmi, di Mark Romanek

Senza dubbio uno dei romanzi più dolorosi di Kazuo Ishiguro, Non Lasciarmi è al centro di una trasposizione con un cast di tutto rispetto che vede Andrew Garfield, Carey Mulligan e Keira Knightley vestire i panni dei tre protagonisti intorno cui ruota l'intera vicenda.

Nel romanzo – più che nel film, a dirla tutta – la distopia si lega in maniera indissolubile con la filosofia e l'etica. Ci troviamo, infatti, in un mondo in cui vengono cresciuti dei cloni umani il cui unico scopo è quello di offrire i propri organi quando raggiungono l'età adulta. Il che, naturalmente, significa che queste creature sono portate a morire molto giovani. Ma nessuno sembra porsi il problema della loro esistenza. Sono visti quasi come macchine, pezzi di ricambio.

Ma che succede se invece tra di loro nasce l'amore? Se tra di loro si instaura l'amicizia? Dove si pone l'etica nel mandare a morire qualcuno che non ha solo le sembianze dell'essere umano, ma anche l'anima?

Se non avete visto il film (o letto il libro, se è per questo) e volete farlo preparatevi una scorta di fazzoletti. Nel cast della pellicola ci sono anche Charlotte Gainsburg, Sally Hawkins e Domnhall Gleeson.