Come mai il famoso elefantino della Disney si chiama Dumbo?

Dumbo è il più celebre elefante della storia del cinema. Vi siete mai chiesti come mai si chiama così? Scopriamolo insieme.

2 anni fa

Ha incantato e commosso milioni di bambini e genitori in tutto il mondo, rimanendo ad oggi uno dei classici Disney in assoluto più visti. Vi siete mai chiesti però come mai Dumbo porta questo nome? La risposta è in una storia realmente accaduta, che ha ispirato il creatore Walt Disney.

Dumbo, perché l’elefantino Disney si chiama così

Uscito in sala per la prima volta nel 1941 e poi riportato nuovamente sul grande schermo negli anni Novanta per permettere anche ai bimbi di quella generazione di rimanerne incantati, Dumbo è uno dei classici Disney più visti ed amati.

Non a caso ancora oggi è anche uno dei più acquistati in Blu-Ray ed Home Video. La storia del dolce elefantino che cerca la sua mamma ha letteralmente ammaliato migliaia di spettatori in tutto il mondo, praticamente per generazioni.

Il nome iconico, però, da dove deriva? La spiegazione è molto semplice. Certamente avrete sentito parlare di Barnum, il proprietario del circo omonimo. Ebbene, fu lui il primo a portare davanti agli spettatori durante i suoi spettacoli un elefante dall’Africa. Questo animale rispondeva al nome di Jumbò.

Da Jumbò a Dumbo

Nella lingua bantù parlata in Africa, il nome Jumbò si utilizza per descrivere qualcosa di molto grande, una massima taglia. Non è affatto un caso che gli aerei di linea, noti oggi come Jumbo Jet, siano poi stati chiamati in questa maniera.

E non è tutto, perché in alcune zone dell’Africa, Jambò era anche un modo per salutare gli uomini bianchi, spesso affiancando la parola Bwana.

Walt Disney ne venne a conoscenza e, dunque, nel momento in cui si trovò a dover scegliere un nome per il piccolo e dolce elefante, decise di prendere questo termine riadattandolo. Da qui il nome Dumbo. Voleva un nome che evocasse diversi significati, dunque un saluto, un animale grande, ma anche qualcosa che facesse pensare alle sue orecchie giganti, un tratto distintivo dell’animale.

La storia dell’elefantino è tratta da un racconto per bambini firmato da Helen Aberson e dall’allora marito Harold Pearl. Venne illustrata da Helen Durney e successivamente preparata per la dimostrazione del prototipo di un dispositivo di narrazione, un giocattolo visivo dal nome di Roll A Book. In pratica 8 disegni e poche righe di testo. In questa versione il principale alleato dell’elefantino è un pettirosso di nome Red, invece di Timoteo.

Walt Disney venne a conoscenza di questa storia verso la fine del 1939, quando gliene parlò Kay Kamen, all’epoca capo delle licenze di merchandising dell’azienda. Ne rimase così affascinato che decise immediatamente di acquistarne i diritti. E non sbagliò, perché la pellicola si rivelò immediatamente un grande successo di incassi.