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Diva Universal, Donne nel mito speciale Olimpiadi di Londra 2012

In occasione delle Olimpiadi di Londra 2012 (27 luglio), Diva Universal (SKY – Canale 128) dedica una serie di appuntamenti speciali di “Donne nel mito” alle figure femminili che, per diversi aspetti, hanno legato il loro nome ai Giochi Olimpici.
Un omaggio che si è aperto nel mese di marzo con una diva dello sport tutta italiana, Sara Simeoni, e che continua con Fanny Blankers-Koen, Novella Calligaris, Ondina Valla, Nadia Comaneci e Leni Riefenstahl. Ogni mese una campionessa diversa: a luglio (mese delle Olimpiadi) sarà la volta di Nadia Comaneci, considerata una delle più grandi atlete del XX Secolo, mentre ad agosto chiuderà il ciclo Leni Riefenstahl, figura controversa e poliedrica di cui si celebrano i 100 anni dalla nascita (22 agosto 1902).

L’appuntamento con le due puntate di “Donne nel mito” legate ai mesi delle Olimpiadi è per lunedì 9 luglio alle ore 21.00 (“Donne nel mito – Nadia Comaneci“) e per mercoledì 1 agosto sempre in prima serata (“Donne nel mito – Leni Riefenstahl“).

DONNE NEL MITO – NADIA COMANECI
Nata nel 1961 in una cittadina della Romania, Nadia Comaneci è considerata una delle più grandi campionesse del XX Secolo nonché la prima ginnasta ad aver ottenuto il massimo punteggio in una competizione olimpionica.
La Comaneci muove i suoi primi passi nel mondo della ginnastica a soli 3 anni e all’età di 6 viene notata da Béla Károlyi che le chiede di entrare a far parte della nuova società sportiva gestita insieme alla moglie Marta. Nel 1969 Nadia partecipa per la prima volta ai campionati rumeni piazzandosi al 13esimo posto. L’anno seguente vince i campionati nazionali a squadre – è la più giovane ginnasta rumena ad aggiudicarsi il titolo; nel 1971 è invece campionessa nella sua prima gara internazionale a Ljubljana, Yugoslavia.
I primi importanti successi internazioni arrivano nel 1975 ai Campionati Europei di Skien (Norvegia), dove si aggiudica il titolo all-around e in tutti gli attrezzi, tranne nel corpo libero (dove si piazza al secondo posto). Nel 1975 Nadia continua a vincere: trionfa al concorso generale individuale nella competizione “Champions All” e ottiene altri 4 titoli ai campionati nazionali rumeni (volteggio, parallele asimmetriche, trave e concorso generale individuale).
Con questo curriculum si presenta ai XXI Giochi Olimpici di Montreal 1976. A quindici anni non ancora compiuti Nadia Comaneci incanta il mondo conquistando tre medaglie d’oro nella ginnastica artistica – la sua esecuzione è perfetta.
Quattro anni dopo, torna al massimo della forma per le Olimpiadi di Mosca 1980 dove ottiene due ori.
Nadia è ormai una celebrità in patria ed il suo nome si lega presto alla dittatura di Ceau?escu: quest’ultimo la invita a palazzo e la insignisce delle più grandi onorificenze rumene (tra cui “eroe del lavoro socialista romeno”). La Com?neci si lega poi privatamente alla famiglia del dittatore divenendo l’amante del figlio di Ceau?escu.
Un mese prima della caduta del regime, però, la Comaneci fugge negli Stati Uniti.
Oggi vive a Montreal, la città che le ha regalato le più grandi soddisfazioni professionali: dirige una scuola di ginnastica ed è impegnata in attività di beneficenza.

DONNE NEL MITO – LENI RIEFENSTAHL
Ballerina, attrice, regista e fotografa nata a Berlino il 22 agosto 1902.
Nonostante la riluttanza del padre, Leni si dedica alla danza, alla pittura e al teatro grazie alla madre che intuisce il grande talento della figlia. Diviene ben presto un’affermata ballerina ma, a causa di una fragilità articolare che la rende soggetta a frequenti infortuni, Leni si affaccia alla cinematografia: il suo primo film è “La montagna sacra” diretto da Arnold Fanck (1926) mentre esordisce alla regia con “Das blaue Licht” nel 1932, in un periodo in cui la regia era affidata quasi esclusivamente a uomini.
Con l’affermarsi del nazismo, la Riefenstahl è sempre più attratta dalla figura del Führer: legge il Mein Kampf e ascolta nel 1932 un discorso di Hitler tenuto durante un raduno elettorale della NSDAP, a seguito del quale decide di chiedere un incontro con lui. L’interesse è reciproco e Hitler chiede alla Riefenstahl di girare un cortometraggio in occasione del congresso del partito, che si sarebbe tenuto a Norimberga nel settembre 1933, per celebrare l’ascesa al potere dei nazisti. Hitler propone alla Riefenstahl di girare un nuovo film in occasione del successivo raduno del settembre 1934. Leni accetta a patto che quello sia il suo ultimo lavoro per il partito – non voleva che l’identificazione del suo nome con la propaganda nazista la ostacolasse come attrice. Vede così la luce “Triumph des Willens” (“Il trionfo della volontà”, il titolo fu scelto da Hitler) che il Führer definisce una «incomparabile glorificazione della potenza e della bellezza del nostro movimento nazionalsocialista». Il film vince tra gli altri il Gran Premio all’Esposizione internazionale Arts et Techniques dans la Vie moderne di Parigi del 1937, consacrando così la Riefenstahl come la prima regista donna a ricevere riconoscimenti internazionali.
Nel 1936 Hitler affida alla Riefenstahl la realizzazione di un film celebrativo delle Olimpiadi di Berlino di cui Leni è anche produttrice (fu creata una Compagnia fantoccio con a capo la Riefenstahl per evitare che il governo comparisse come produttore). Il film, “Olympia”, è l’esaltazione della corporeità e della bellezza dello sportivo ed è sicuramente riconosciuto come il lavoro più importante della regista che le vale anche la Coppa Mussolini come miglior film alla 6ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 1938. Richard Cortiss, critico cinematografico del Time, ha affermato nel 1993: «Tutto lo sport ripreso per la televisione deve qualcosa a Olympia».
Durante la Seconda guerra mondiale Leni si trasferisce in Polonia come corrispondente di guerra al seguito delle truppe tedesche, per documentarne la vittoriosa avanzata. La sua amicizia con il Führer dura 12 anni: sui suoi rapporti personali con Hitler non è mai stata fatta piena luce, tanto che spesso si sono anche avanzate ipotesi su una relazione tra i due. Tuttavia il rapporto tra Leni e Hitler si incrina quando il fratello della regista, Heinz, muore sul fronte russo. Finita la guerra, la Riefenstahl viene arrestata e condannata come collaborazionista a tre anni di carcere, è processata quattro volte per le sue attività filonaziste e sempre assolta, perché giudicata non coinvolta in attività di guerra o di sterminio.
Negli anni sessanta Leni si dedica alla fotografia in Africa e nel 1972 è una tra i fotografi accreditati alle Olimpiadi di Monaco (nel 1976 è anche ospite d’onore ai Giochi di Montreal).
Nel 2002 Leni Riefenstahl realizza il suo ultimo film, un documentario di riprese sottomarine intitolato “Impressionen unter Wasser” (Meraviglie sott’acqua). All’inizio del 2003, a centouno anni, sposa il suo collaboratore Horst Kettner e pochi mesi dopo muore nella sua casa di Pöcking (Baviera).

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