'Dream Scenario' è un film che ha molto da dire e Nicolas Cage è davvero credibile: peccato che la storia finisca col perdersi con qualche banalità
Dream Scenario di Kristoffer Borgli [tag: Nicolas Cage] [credit: A24; courtesy of I Wonder Pictures]
Tra i titoli presentati alla 18a Festa del Cinema di Roma c’è anche Dream Scenario era tra quelli che avevano attirato maggiormente l’attenzione. Opera terza del regista Kristoffer Borgli, la pellicola vede come protagonista Nicolas Cage, attore che ormai si sta specializzando sempre di più in film di nicchia, d’autore, dalle trame assurde, grottesche e surreali, che spesso viaggiano lontani dalla distribuzione canonica.
In Dream Scenario (che in Italia uscirà con il sottotitolo Hai mai sognato quest’uomo?) Nicolas Cage interpreta Paul, un uomo talmente tanto comune da essere quasi invisibile. Incapace di alzare la voce, di farsi rispettare quando subisce soprusi e ingiustizie, Paul si guadagna da vivere come professore e sembra destinato ad avere una vita tutto sommato anonima. Uno status quo che è destinato a cambiare quando Paul scopre di apparire, senza motivo, nei sogni di tantissime persone, anche di quelle che non conosce. Una presenza immobile, che non interviene mai, ma che rimane fermo a guardare nello stesso modo in cui ha sempre guardato la propria vita. L’inaspettata fama dà alla testa a Paul, che però spera di sfruttare la celebrità per scrivere il suo libro. Tuttavia, le cose cambiano repentinamente e quando, nei sogni, Paul comincia a fare cose terribili, il mondo è pronto a voltargli le spalle (e non solo).
Dream Scenario, ad un primo sguardo, è un film a tratti distopico che sembra lavorare sul tono da commedia di un uomo anonimo che viene conosciuto da tutti tramite i sogni. Ma in realtà il film di Kristoffer Borgli offre molti livelli narrativi e altrettanti spunti di riflessione. Sotto la trama dall’ambizione al grottesco, infatti, il film spinge a riflettere sulla cancel culture ma anche sull’inaffidabilità della fama. Dream Scenario, infatti, insiste sul lato più superficiale e assurdo della fama che arriva senza particolare merito. Si riflette, dunque, su come una persona possa trovare la fama senza aver fatto niente, adagiandosi su una condizione “regalata”, che altrettanto velocemente potrebbe sparire. Un attimo prima si diventa eroi della propria esistenza, l’attimo dopo, per ragioni che sono altrettanto fuori dal controllo dall’individuo, si viene messi al bando, si diventa i cattivi. Ed è quello che succede a Paul: trascinato fuori dall’anonimato della sua esistenza per i suoi proverbiali 15 minuti di celebrità, Paul si troverà poi marchiato d’infamia, talmente “condannato” da non riuscire nemmeno a tornare al punto di partenza, a quella vita che aveva tanto sottovalutato. Tuttavia, dal punto di vista del “pubblico” il film indaga anche sulla corsa a cancellare un argomento che diventa di colpo scomodo. Il film riflette sulla sempre più diffusa mancanza di dialogo, di confronto: un tema molto attuale soprattutto al giorno d’oggi, dove i social hanno di fatto azzerato il contraddittorio e tutto sembra esistere nelle sfumature del bianco e del nero, senza via di mezzo. Dream Scenario, dunque, è un film che ha cose molto interessanti da dire e che forse pecca soprattutto di uno svolgimento prevedibile e di qualche momento forzato e poco utile allo sviluppo.
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