Recensione+La+Notte+del+Giudizio%3A+Election+Year
movieteleit
/recensione/la-notte-del-giudizio-election-year-recensione/amp/

Recensione La Notte del Giudizio: Election Year

Il terzo capitolo de 'La Notte del Giudizio' non convince nel complesso ma rimane comunque una degna chiusura della saga .

Torna sul grande schermo la saga "The Purge" diretta da James DeMonaco e prodotta da Jason Blum, produttore di quella piccola perla cinematografica di Whiplash.

L'evoluzione della saga è evidente e viene accentuata ancor di più in questo terzo capitolo che vuole dare una svolta politica, pur rimanendo sul solito registro del survival movie con annessa mescolanza di sottogeneri dall'action alla spy-story. In un futuro distopico (ma non troppo) l'America ha istituito una giornata di "purificazione", chiamata "la notte del giudizio", in cui per dodici ore ogni forma di crimine viene depenalizzata. Dodici ore di pura e semplice anarchia totale che permetterà ad ogni cittadino americano di dar sfogo ad ogni suo più basso istinto. La senatrice Charlie Roan, sopravvissuta 18 anni prima ad una notte del giudizio a base di torture ed omicidi, decide che è il momento di porre fine a questa follia e di candidarsi alla presidenza della Casa Bianca. Tuttavia i Nuovi Padri Fondatori non accettano questa proposta che sta assumendo un consenso sempre più vasto e decidono di reprimere la senatrice Roan ad ogni costo. Quale occasione migliore se non "La notte del giudizio"? Aiutata da Leo Barnes, già protagonista del precedente capitolo, dovrà mettersi in salvo e riuscire a passare la notte senza che la sua protetta perisca sotto i costanti colpi dei nuovi padri fondatori.

Pur essendo stato scritto nel 2014, la chiave di lettura è molto attuale per ciò che concerne la politica americana: scontri, elezioni, antipolitica. Tematiche che oggigiorno imperversano su ogni canale mediatico, qui vengono proposte in maniera molto accentuata, fantascientifica a tratti ma con tante, troppe forzature che non permettono al film di fare un salto di qualità definito e che riesca a dar sfogo a tutto il potenziale critico che questa trilogia contiene. Lo stile registico, scandito schematicamente, ricorda molto un famoso videogioco così come lo scioglimento dell'intreccio rimanda ad una vera e propria suddivisione a livelli da superare. Ma questo terzo capitolo della saga, che ha incassato oltre 200 milioni negli Stati Uniti, ha molte cose che lo rendono un film più che buono per quanto badi molto più alla forma che alla sostanza. Le contraddizioni della politica e della società americana vengono smascherate e messe alla luce, seppur non riesca a venir fuori una denuncia diretta: gli ultimi, i reietti della società saranno sempre coloro che pagheranno tutto più degli altri. Il politically correct ovviamente la fa da padrone su tutti i fronti e forse è proprio questa la nota più stonata se andiamo a considerare che "Election Day" presenta delle vette di B Movie che farebbero gridare di gioia anche Quentin Tarantino. In breve, il cambio di registro di narrazione appare un po' forzato, una stonatura che snatura parecchio il senso della trilogia. D'altro canto vi è anche una mancanza di coraggio da parte di DeMonaco che preferisce dare ottimi spunti di denuncia senza mai approfondirli veramente.

Tuttavia risulta molto difficile dare l'insufficienza ad un film che ha un'interessante potenza visiva caratterizzata soprattutto da ambientazioni grandguignolesche che oscillano abilmente sempre tra l'onirico ed il grottesco. Un altro punto di forza è senza dubbio la costante presenza di non-luoghi (nell'accezione sociologica del termine) che giocoforza riesce a dare un senso di adrenalina mista a disagio in quanto l'azione si svolge in luoghi comuni, spersonalizzati, caratterizzati da gente comune che improvvisamente cambia faccia e (nei primi due capitoli) nella casa dei protagonisti, la classica safe-zone violata da sconosciuti.

In conclusione, questo terzo capitolo de "La Notte del Giudizio" non riesce bene a coniare e a mescolare tutti i generi che vorrebbe ma rimane comunque una degna chiusura di una trilogia che sicuramente riuscirà a soddisfare gli amanti dell'azione, del thriller ed anche dell'horror.

Post recenti

Appuntamento a Land’s End, recensione del film con Timothy Spall

Un piccolo road movie tra le strade della Gran Bretagna, per seguire l'ultimo viaggio di…

3 mesi fa

E all’improvviso arriva l’amore, recensione del film di Rebecca Miller

Peter Dinklage, Anne Hathaway e Marisa Tomei sono gli interpreti principali di una commedia agrodolce…

3 mesi fa

Echo: il penultimo episodio è un viaggio intimo nei conflitti interiori dei personaggi

Maya affronta il suo passato e Kingpin cerca di riconquistare la sua fiducia, ma una…

3 mesi fa

The Holdovers-Lezioni di vita, recensione del film di Alexander Payne con Paul Giamatti

Dopo 'Sideways', si ricompone la coppia composta da Alexander Payne regista-Paul Giamatti protagonista, per una…

3 mesi fa

Echo, episodio 3: Kingpin è vivo, Maya e Bonni si riavvicinano

Episodio 3 di Echo: Maya Lopez è in fuga da Kingpin, ma deve anche proteggere…

3 mesi fa

Chi segna vince, la recensione del nuovo film di Taika Waititi

'Chi segna vince' è il nuovo film diretto da Taika Waititi, un film sul calcio…

4 mesi fa