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Money Monster, recensione

Jodie Foster torna dietro la macchina da presa per dirigere un thriller adrenalinico, che si muove tra denaro e tv: protagonisti George Clooney e Julia Roberts

Lo avevamo lasciato attore da strapazzo per i fratelli Coen (Ave, Cesare!), ora ritroviamo George Clooney nei panni di un presentatore televisivo che balla e canta, in Money Monster – L'altra faccia del denaro.

Clooney (che del film è produttore, oltre che protagonista) interpreta Lee Gates, conduttore di uno show televisivo finanziario dal tono scherzoso e irriverente, in cui dispensa notizie economiche e consigli su investimenti sicuri; un giorno, durante la diretta televisiva, il presentatore viene preso in ostaggio da un ragazzo armato (Jack O'Connell), infuriato per aver perso tutti i suoi soldi a causa di un investimento caldamente suggerito da Gates, e che si è invece rivelato fallimentare. Lee, insieme alla produttrice televisiva Patty Fenn (Julia Roberts) dà inizio a un delicato tentativo di mediazione per impedire che il ragazzo faccia una strage e, allo stesso tempo, provare a dargli le risposte che cerca.

Money Monster segna il ritorno alla regia di un lungometraggio da parte di Jodie Foster (che non compare nel film come attrice), a cinque anni dal poco fortunato Mr. Beaver, con Mel Gibson; stavolta la regista si affida a una sceneggiatura scritta da Alan Di Fiore e Jim Kouf, dal background prevalentemente televisivo, e Jamie Linden (Dear John).

Il film va a pescare in un territorio di grande attualità, la crisi finanziaria e i suoi effetti, talvolta devastanti, sulla vita delle persone, che la cronaca ci ha più volte raccontato capaci di terribili gesti; da qui, la riflessione su un capitalismo fuori controllo, dal potere mal distribuito e facilmente corruttibile, a scapito dei comuni cittadini.

A questo si aggiunge un'altra tematica importante, vale a dire l'odierna tv del dolore e lo sciacallaggio mediatico, che fanno leva su un pubblico sempre più anestetizzato dalla violenza in diretta, quasi assimilabile a quella di un videogame; il programma condotto dal protagonista può essere visto come esempio di quello che viene definito "infotainment" (informazione+intrattenimento), sottolineandone il cinismo. D'altronde, il film stesso narra un evento prettamente drammatico, ma non rinuncia affatto ai momenti di comicità e leggerezza, come se non si volesse prendere troppo sul serio.

La storia si svolge in tempo reale, riuscendo a mantenere alte tensione e suspense, e soprattutto nelle scene ambientate all'interno dello studio televisivo, gestisce bene spazi e inquadrature avvalendosi di un montaggio teso e veloce, e sfruttando gli espedienti narrativi forniti principalmente dalla tecnologia, da quella più recente (gli smartphone) a mezzi ormai quasi vintage (l'auricolare). 

Ben costruito dal punto di vista tecnico, dalle scenografie, alla fotografia di Matthew Libatique (al lavoro anche su Inside Man, altro film su un sequestro, interpretato da Jodie Foster), fino alle musiche di Dominic Lewis, Money Monster può contare anche su un valido cast: dalla già collaudata coppia Clooney-Roberts, al giovane Jack O'Connell (che Angelina Jolie scelse come protagonista del suo Unbroken).

Thriller coinvolgente, dal soggetto accattivante, un po' furbetto e prevedibile in certi punti, il film costituisce un solido prodotto d'intrattenimento, dal facile appeal per il grande pubblico, anche grazie ai nomi davanti e dietro la macchina da presa.

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