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Recensione Studio illegale

Recensione del film Studio illegale, commedia diretta da Umberto Riccioni Carteni con Fabio Volo, Zoe Felix: un esperimento per il genere commedia poco riuscito.

Studio illegale è il nuovo film di Umberto Riccioni Carteni, regista salito alla ribalta per il grande successo nel 2009 della sua commedia d’esordio Diverso da chi?. Torna sul grande schermo per la seconda volta con una commedia che vede come protagonisti Fabio Volo e Zoe Felix, un’attrice francese famosa soprattutto per il ruolo in Giù al nord. La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di Federico Baccomo “Duchesne”.

Andrea Campi (Fabio Volo) è un avvocato che lavora in un importante studio legale, ha successo nel lavoro ma è solo nella vita. Trascorre le sue giornate nell’apatia più totale, senza un vero scopo e senza entusiasmo. Tutto cambia quando incontra Emilie (Zoe Felix), l’avvocato della controparte in una causa importante. Con lei si sente di nuovo vivo, torna a sorridere e ad innamorarsi. Ma non tutto è così semplice come sembra, presto le cose sembrano complicarsi e la felicità si allontana nuovamente.

Bisogna ammettere che per lo meno Carteni cerca di sperimentare strade nuove per la commedia, che, negli ultimi anni, si è arenata in cliché e storie sempre uguali. C’è nel film un tentativo di sperimentare e virare il tono comico verso situazioni surreali e grottesche, un po’ come fa Pappi Corsicato nel suo cinema e in particolare nel sua ultima opera, Il volto di un’altra, che per certi aspetti ha delle cose in comune con Studio illegale. Se, però, andiamo oltre il tentativo di innovazione e originalità, troviamo ben poco. La sceneggiatura è fragile e banale, i personaggi insulsi e fastidiosi. La seconda parte del film diventa quasi una cartolina pubblicitaria di Dubai e vira dai toni grotteschi iniziali a quelli romantici e sentimentali, noiosi e poco interessanti.  Con un finale che potrebbe sembrare da bacio perugina ma che in realtà lascia con l’amaro in bocca, come è giusto che sia.

Anche gli attori non danno il meglio di sé: Fabio volo è sottotono, Ennio Fantastichini è bravo ma deve interpretare un personaggio maschilista e misogino così irritante e vuoto da rovinare anche la sua performance attoriale. Per non parlare delle protagoniste femminili: Zoe Felix è una bella presenza ma la sua recitazione poco spontanea la rende fastidiosa; Marina Rocco è sfruttata molto male, ha un ruolo di una segretaria sciocchina e superficiale, fastidiosa.

C’è da dire però che la colonna sonora di Studio illegale è veramente bella, per lo meno le canzoni scelte sono piacevoli da ascoltare.

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