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Il Re Leone, recensione del film Disney in live action

Il live action de Il re leone riporta in vita uno dei film d'animazione della Disney più belli, riproponendo quasi esattamente l'originale, permettendo così a tutti gli spettatori di rivivere quelle spettacolari emozioni.

Il re leone non ha alcun bisogno di presentazione, qualsiasi persona al mondo, che sia stato bambino negli anni Novanta, che sia stato genitore, o che sia semplicemente appassionato di film d'animazione non può non aver visto il film della Disney del 1994, o anche se non l'ha visto la figura del re leone fa parte dell'immaginario collettivo così come le sue canzoni, da Il cerchio della vita a Hakuna Matata. Il 21 agosto arriva in Italia il live action della storia di Simba, diretta da Jon Favreau (già alla regia di quello de Il libro della giungla), con le voci principali di Marco Mengoni ed Elisa (in versione originali troviamo invece Donald Glover e Beyoncé). Quest'opera non è altro che una delle tante versioni live action di classici Disney che la casa di produzione d'animazione più famosa al mondo da realizzando dopo Cenerentola, Maleficient, La Bella e la Bestia, il già citato Libro della giungla, Aladdin e i burtoniani Alice in Wonderland e Dumbo, mentre nell'immediato futuro ci attendono La Sirenetta e Mulan. 

La trama è la stessa della versione animata, senza alcuna modifica di rilievo e vede l'incoronazione del piccolo Simba come futuro re della Savana, davanti a tutta la popolazione animale governata da Mufasa, l'attuale re nonchè padre di Simba. Scar, fratello sfregiato (da qui il suo nome) di Mufasa, non partecipa all'evento in quanto non è mai riuscito ad accettare di non essere lui il re legittimo ed essendo debole fisicamente tenterà in tutti i modi, attraverso l'astuzia e l'intelligenza, di scansare il fratello e il nipote, alleandosi con le crudeli iene, per poter diventare il nuovo re della savana. 

Il re leone è finora il live action Disney più fedele all'orginale animato, a parte qualche piccola aggiunta, non di così rilievo, e piccolissime e quasi impercettibili modifiche alle canzoni, quando andrete a vedere la pellicola al cinema ritroverete esattamente lo stesso film che avete amato da bambini. Le stesse emozioni, gli stessi traumi, le stesse scene da brividi con quelle musiche così belle e coinvolgenti sono state riproposte attraverso l'animazione computerizzata. Il lavoro che c'è stato dietro la realizzazione del film è qualcosa di spettacolare, sia a livello visivo che sonoro. Sembra di trovarsi nella savana, di correre con gli animali, di provare le loro stesse emozioni. La sequenza inziale, accompagnata dalla musica de Il cerchio della vita, è letteralmente da brividi, così come la scena della morte di Mufasa sarà traumatica, esattamente come lo è stata nel film d'animazione. 

Riguardando ora la storia di Simba, con lo sguardo disincanto e più consapevole di adulto, ci si rende conto che ha tanto da insegnare e che, nonostante siano passati venticinque anni dalla sua uscita, le sue tematiche sono ancora estremamente attuali. Il tema del cerchio della vita, dell'importanza di mantenere un equilibrio naturale e la catena alimentare inalterata, il rispetto verso tutti gli esseri viventi, animali e vegetali che siano. Oltre alla tematica principale di come sia giusto governare, con giudizio e soprattutto anche in questo caso con equilibrio, nel rispetto di tutti i propri sudditi, come dice Mufasa stesso nel film: "Essere re vuol dire molto di più che fare quello che vuoi", sono tutte tematiche che al giorno d'oggi sembrano sempre più attuali. E' una pellicola che dà anche molta importanza al genere femminile, Nala è un'eroina forte e coraggiosa, che non ha niente di meno rispetto ai suoi pari maschili e che governa al fianco di Simba come sua pari, del resto è solo grazie a lei che Simba torna e Scar può essere sconfitto. Un occhio di riguardo lo troviamo anche per la tematica del bullismo, argomento che viene citato esplicitamente da Pumba, attraverso una piccola aggiunta rispetto l'originale. Ma comunque il concetto è sempre stato presente nel re leone, attraverso i due personaggi più simpatici della pellicola, Pumba e Timon, ovvero quello di accettarsi per come si è e vivere la vita senza preoccuparsi del giudizio altrui, perchè ogni essere è unico e speciale.

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