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Il suo ultimo desiderio, Recensione del film con Anne Hathaway e Ben Affleck

Anne Hathaway e Ben Affleck sono le star a cui fa capo questo thriller politico, disponibile in streaming su Netflix.

Tra le ultime novità disponibili in esclusiva su Netflix, troviamo Il suo ultimo desiderio, presentato in anteprima al Sundance Film Festival per poi essere distribuito sulla piattaforma di streaming.

Protagonista della storia è Elena McMahon (Anne Hathaway) un'appassionata giornalista statunitense che lavora come inviata in zone di guerra per il Washington Post, finché non si ritrova costretta a seguire, controvoglia, la campagna elettorale per le elezioni presidenziali USA del 1984. Quando però suo padre Richard (Willem Dafoe) si ammala, Elena si ritrova ad occuparsi di lui, scoprendo così che l'uomo si è messo in una situazione pericolosa facendo affari con dei trafficanti d'armi. Costretta a prendere il posto del padre, Elena si ritrova quindi in America Centrale, alle prese con intrighi e rischi su cui vuole cercare di veder chiaro.

Ecco uno di quei casi che, sulla carta, sembrerebbe avere tutte le credenziali per essere un successo: ispirato all'omonimo romanzo dell'acclamata scrittrice Joan Didion, nel cast schiera due star come i premi Oscar Anne Hathaway e Ben Affleck, la regia è affidata a Dee Rees, reduce da un film apprezzatissimo dalla critica come Mudbound; il risultato invece è, purtroppo, un deludente pasticcio che lascia insoddisfatti.

Il film è un thriller politico la cui matrice letteraria è evidente fin dalle prime scene, ma questa si traduce in una sceneggiatura confusa, troppo carente in alcuni punti, dai dialoghi spesso frettolosi o banali. 

La storia infatti parte con grande slancio, ma poi sembra accumulare troppa carne al fuoco, e alcune sequenze più riuscite non bastano a tenere alta la tensione, sebbene nella trama non manchino colpi di scena e cambi di tono.

Nonostante tutto l'impegno della Hathaway in quello che pure sarebbe stato un ruolo interessante di donna combattiva in un contesto popolato da uomini molto pericolosi, i personaggi che la circondano sono delineati in maniera abbastanza superficiale, o troppo stereotipati (come nel caso di Dafoe) o troppo poco approfonditi (nel caso di Affleck che, nonostante compaia poco fino a metà film, è comunque un personaggio-chiave nella vicenda). 

Se la regia voleva cercare un approccio elegante al film, ottiene in realtà alcune immagini fin troppo patinate e inquadrature a effetto, non riuscendo a sfruttare al meglio le location, che fornivano invece uno spunto interessante per raccontare una storia inedita.

Il suo ultimo desiderio risulta quindi, nel complesso, un'occasione sprecata che non ha saputo far fruttare il suo potenziale e non riesce ad avvincere.

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