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Le Fidèle di Michael R. Roskam, recensione del film

Una storia d'amore appassionata e tormentata si scontra con il mondo dei gangster in una cupa e spietata Bruxelles.

Le Fidèle comincia con un incontro a bordo pista, quello tra Benedicte (Adèle Exarchopoulos) e Gino (Matthias Schoenaerts): lei è una giovane pilota di auto da corsa, lui ne rimane immediatamente folgorato e tra i due nasce una storia d'amore. Quello che lei non sa è che Gino e il suo gruppo di amici sono in realtà una gang di criminali, che si mantengono grazie a furti e rapine. Quando il segreto viene scoperto, è solo l'inizio di una vicenda che mette alla prova fino all'estremo i protagonisti.

Il film, scelto lo scorso anno dal Belgio come proprio candidato all'Oscar per il Miglior film straniero, è diretto dal fiammingo Michael R. Roskam, già regista di Bullhead e dell'americano Chi è senza colpa, entrambi con il suo attore feticcio Matthias Schoenaerts.

Quella di Le Fidèle è una sceneggiatura originale, anche se si ispira lontanamente al mondo delle gang criminali in attività in Belgio tra gli anni Novanta e i primi Duemila.

Il film intreccia generi cinematografici come il crime drama all'americana e il polar francese, il gangster movie e il mèlo, ma è soprattutto una grande storia d'amore, quella tra Benedicte e Gino, per gli amici Bibi e Gigi: il loro è un rapporto che si alimenta di tragedia quanto di passione, dettato in larga parte dall'assenza, alla mercé del destino, che trascende bugie, inganni, separazioni e morte nella tendenza verso quell'amore assoluto che supera ogni ostacolo fino a diventare comunque impossibile.

Roskam sceglie per il suo film una narrazione scandita in capitoli, come in una maestosa epopea che racchiude innocenza e inganno, colpa ed espiazione, perdono e rimorso. Scene crude e violente si alternano a momenti più intimi e commoventi, con simboli e metafore ricorrenti (i cani che hanno un ruolo importante in più di una scena) e attenzione formale a toni e colori.

Più che l'intreccio, sono comunque i personaggi a guidare la storia, aiutati dai loro interpreti: Matthias Schoenaerts, come sempre molto intenso e perfetto per rendere luci e ombre del suo personaggio, e Adèle Exarchopoulos che, da ragazza giovane e ingenua è colei che affronta una vera e propria evoluzione dall'inizio alla fine del film.

Le Fidèle ha l'ambizione del classico, una trama ricca ma non incomprensibile, che nelle due ore abbondanti accompagna lo spettatore fino a coinvolgerlo e appassionarlo, fedele e speranzoso come i protagonisti.

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