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Never Ending Man: Miyazaki Hayao, recensione

Never Ending Man- Hayao Miyazaki ci mostra il maestro dell'animazione giapponese alle prese con un nuovo ambizioso progetto, alcuni anni dopo aver annunciato il suo ritiro dal mondo del cinema. Il risultato è un documentario decisamente interessante, che permette di scoprire nuovi aspetti della personalità e del modo di lavorare e creare di Miyazaki.

Nel settembre 2013, Hayao Miyazaki, annuncia ufficialmente il suo ritiro dal mondo del cinema, dopo aver realizzato grandissimi successi. Tuttavia,  con il trascorrere del tempo, il suo desiderio di continuare a creare e disegnare pare non venire meno e decide così di realizzare un nuovo progetto, un cortometraggio su un piccolo bruco intitolato "Kemushi no Boro", affidandosi in questo caso alle nuove tecnologie ed utilizzando l'animazione in CGI. Kaku Arakawa, realizza così Never Ending Man – Hayao Miyazaki, un documentario, in cui segue passo passo il celebre regista, durante l'ideazione e la creazione del suo nuovo progetto, e nel quale l'uomo ha modo di parlare apertamente di se stesso e del suo lavoro, riflettendo sul passato, sui suoi lavori allo Studio Ghibli e sulla sua vita odierna. In questo modo, si può così osservare con precisione come avviene la realizzazione del cortometraggio, e vedere l'approccio di Miyazaki, abituato al disegno a mano libera, con un nuovo tipo di tecnologia ed un nuovo modo di realizzare i disegni digitalmente.

Utilizzare l'animazione di CGI è di certo inizialmente un'idea entusiasmante, tuttavia, Miyazaki, in seguito incontra alcune difficoltà, non riuscendo a conciliare con facilità la sua visione ed il suo modo di disegnare e di ideare i personaggi, con il modo di lavorare attraverso la computer graphic. 

La cosa più interessante del documentario non è unicamente il poter vedere come viene realizzato il nuovo cortometraggio, ma è il poter scoprire nuovi aspetti della personalità di Miyazaki, poter osservare la grande passione e la grande attenzione e cura ai dettagli con cui lui lavora, cercando sempre di fare il meglio perchè tutto sia assolutamente realistico e preciso, preferendo rinunciare a realizzare un progetto piuttosto che farlo in un modo che non lo soddisfa a pieno e che non lo renda orgoglioso di ciò che ha creato. Tutto questo ci viene mostrato utilizzando toni generalmente freddi e abbastanza distaccati, tuttavia non mancano comunque alcuni momenti emozionanti affiancati ad alcuni più ironici.

Nel complesso si può dire che Never Ending Man – Hayao Miyazaki sia un documentario ben riuscito, che risulta decisamente interessante, dandoci modo di conoscere meglio il maestro indiscusso dell'animazione giapponese.

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