7 Psicopatici: conosciamo i sette psicopatici di Martin McDonagh
Conosciamo i sette psicopatici protagonisti del film '7 Psicopatici' di Martin McDonagh con Colin Farrell, Abbie Cornish, Woody Harrelson, Christopher Walken, Sam Rockwell.
di Redazione / 18.10.2012
Conosciamo i sette psicopatici protagonisti del film 7 Psicopatici di Martin McDonagh con Colin Farrell, Abbie Cornish, Woody Harrelson, Christopher Walken, Sam Rockwell, al cinema dal prossimo 15 Novembre distribuito da Moviemax.
Numero 1. Quello apparentemente normale. MARTY
E cosa pensi che dovremmo fare nella vita reale?!
Colin Farrell (Marty) legge tante sceneggiature. “Ogni tanto, la scrittura schizza fuori dalle pagine, come avviene in questo caso. Ti prende a schiaffi e a calci nel culo, trasportandoti in un viaggio magnifico. Sì, sono eccitato di lavorare nuovamente con Martin“.
“Lui ha un modo particolare di mettere insieme le parole e provoca un effetto folle sulla nostra immaginazione“, nota Farrell (Crazy Heart). “C’è un centro emotivo in tutto quello che scrive – l’umorismo, il caos, la violenza, la frenetica arguzia dei dialoghi. Le scene, gli ambienti e i personaggi sono entusiasmanti. Ma credo che dietro tutto questo ci sia un elemento di verità. I personaggi sono ispirati da una verità – l’amore per un animale, il bisogno di aiutare un amico, il desiderio che la persona amata sia più vicina, l’ambizione. Ci sono delle personalità nel mondo del cinema che scrivono cose molto sfumate e precise, rimanendo attaccati ai personaggi. Se chiudi gli occhi e ti limiti ad ascoltare i dialoghi, sai che si tratta di quelli di Martin“.
Per un attore la sfida, come sostiene lo stesso Farrell, è trovare quel sottile equilibrio tra umorismo e dramma. “Se punti alle risate, sarà un disastro. La comicità cresce nel terreno fertile della realtà. Il materiale di Martin è veramente eccessivo e se tu sali a quel livello, può andare veramente oltre tutti i limiti, quindi ogni tanto devi recitare in maniera sottile“.
Quando McDonagh ha contattato Farrell per la parte, gli ha chiesto di mantenere il suo accento irlandese. “Non c’è nessuna ragione per cui uno sceneggiatore che vive a Hollywood non possa essere irlandese”, sottolinea McDonagh. “Ed era l’ideale avere Colin come protagonista, lui è stato fantastico“.
Farrell ha cercato di scoprire le origini del personaggio. “E’ importante capire da dove proviene Marty“, sostiene Farrell. “Si è innamorato di questo titolo, ma non ha creato nessuno psicopatico. Marty è famoso per gli ottimi dialoghi e le storie violente, ma in realtà cerca di prendere questa violenza e inserirla in una storia che fondamentalmente parla di pace e amore“.
“Billy, l’amico di Marty, ritiene che lui non sfrutti le sue potenzialità e farà di tutto per vederlo trionfare“, sostiene Farrell. “E’ convinto che Marty sia uno dei migliori sceneggiatori della sua generazione. Ma anche Billy vuole far parte di questo processo creativo, il che è un problema, visto che i mezzi che utilizza per aiutarlo sono un po’ estremi“.
Quando Farrell ha letto la sceneggiatura per la prima volta, era attirato dal ruolo di Billy, interpretato da Sam Rockwell. “Lui ha delle battute fantastiche. Sarei portato ad andare in quella direzione, perché è simile a Ray, il personaggio che interpretavo nel film In Bruges. Marty è più un osservatore, l’unico veramente sano di mente. Billy è fuori di testa e anche gli altri sono matti. Sono tutti pazzi!“.
Numero 2. Il suo migliore amico. BILLY
Questo cane è la mia Patty Hearst.
“La lealtà di Billy verso Marty è immensa, tanto da rappresentare un problema“, sostiene Sam Rockwell (Billy). “Marty è il migliore amico di Billy e così lui cerca di aiutarlo a scrivere la sceneggiatura. In questo processo, lui si lascia andare. La loro amicizia è come quella tra Chazz Palminteri e Sean Penn in Bugie, baci, bambole & bastardi o quella tra Harvey Keitel e Robert DeNiro in Mean Streets. E’ una dipendenza reciproca strana, fatta di tanto amore e perdono, senza dimenticare la rabbia“.
Mentre McDonagh e Rockwell (Iron Man 2, Frost/Nixon) stavano lavorando ai lati complessi di Billy, hanno iniziato a valutare i suoi modelli cinematografici. “Ci sono dei riferimenti a Travis Bickle (il personaggio di De Niro in Taxi Driver) e al Johnny Boy di Mean Streets. Martin è molto preciso in quello che cerca. Lui sa esattamente quello che vuole, un’estetica molto particolare su quello che avviene con il suo personaggio a livello emotivo. Noi abbiamo pensato a un’interpretazione normale, senza puntare alla comicità, quanto piuttosto sulle difficoltà. La commedia sarebbe sorta dall’assurdità, la tranquillità mostrata verso queste grandi difficoltà sarebbe incredibile per una persona normale come Martin, ma per Billy forse non è così“.
McDonagh e Rockwell hanno collaborato per la prima volta grazie allo spettacolo teatrale del regista e sceneggiatore a Broadway, A Behanding in Spokane, che ha visto impegnato anche Christopher Walken. McDonagh è stato un fan del lavoro di Rockwell fin dai tempi della sua prova nella pulp comedy del 1998 Jerry and Tom. Rockwell ha interpretato Jerry, un killer alle prime armi. “Una delle doti di Sam è la capacità di interpretare benissimo sia ruoli comici che drammatici“, sostiene McDonagh. “Avevo bisogno di entrambe queste caratteristiche per il ruolo. Billy si mette sempre nei casini, ma in maniera piacevolmente disturbante“.
“E’ stato fantastico in tutti i suoi film”, si complimenta il regista. Farrell sostiene che la “folle immaginazione” di Rockwell si fondeva perfettamente con le necessità della parte. “Sarò sincero… Ogni giorno ho dei momenti da psicopatico“, sostiene Rockwell. “Tutti noi potremmo essere degli psicopatici, soltanto che evitiamo di diventarlo“.
“D’ora in poi, lavorerò a ogni film con Sam“, sostiene Farrell. “E’ divertente, generoso e ha un grande talento“. La fratellanza e l’ammirazione reciproca era contagiosa. Rockwell era eccitato non solo dall’idea di collaborare con Farrell, ma anche nuovamente con Walken e per la prima volta con Woody Harrelson. “Lavorare con queste persone è stato molto divertente“, rivela Rockwell.
Un personaggio di supporto con cui Rockwell passa molto tempo sullo schermo è Bonny. “Si tratta di una cagnetta che Billy ha rapito e che tiene in ostaggio“, spiega Rockwell. “Il cane appartiene al gangster Charlie Costello. Da quel punto, le cose vanno a posto e non crollano, come invece si potrebbe immaginare“. Almeno, questo è il punto di vista di Billy.
Numero 3. Quello con problemi. CHARLIE
Mi devo dare da fare. Il mio cane rischia di essere ammazzato!
Quando Billy rapisce Bonny, “le difficoltà non potrebbero essere maggiori“, sostiene Woody Harrelson. “Si tratta dell’amata Shih Tzu di Charlie e quando Bonny viene rapita, il film prende la sua direzione. Charlie e i suoi scagnozzi faranno di tutto per riportare Bonny a casa“.
Quello che rende Charlie uno psicopatico, nelle parole di Harrelson, “è un senso di violenza nascosta e che emerge spesso. Charlie ritiene di essere la persona più intelligente del mondo e non tollera gli altri“. Charlie nel film mostra di avere tanti problemi. Per esempio, la sua arma preferita. “Charlie ama l’impugnatura della sua pistola“, nota Harrelson. “E’ un’impugnatura speciale blu, con dei teschi disegnati. Anche se ogni tanto non funziona, lui continua a utilizzarla“. Questo è solo uno degli aspetti psicotici del personaggio di Harrelson.
Il candidato all’Academy Award Woody Harrelson (The Messenger, Rampart) ha accettato la parte due settimane prima dell’inizio delle riprese. “Sono un grande fan di Martin da diversi anni. Un po’ di tempo fa, ho deciso di leggere le migliori sceneggiature teatrali a disposizione e mi sono imbattuto in Lonesome West. Sono rimasto sconvolto da quanto fosse intelligente, dark e buffa… Lo spettacolo teatrale più divertente mai scritto. L’ho conosciuto e mi ha mostrato The Pillowman, offrendomi anche il ruolo. Ho pensato che in quel caso l’oscurità avesse la meglio sulla luce, così ho deciso di non farlo. Poi, l’ho visto a Broadway e mi volevo prendere a schiaffi. Quando è arrivata la sceneggiatura di questo film mi sono detto che non avrei ripetuto lo stesso errore. Il ruolo di Charlie è fantastico“.
McDonagh sostiene che Harrelson si sia dimostrato perfetto per il ruolo: “avevo bisogno di qualcuno che fosse assolutamente divertente, ma che diventasse inquietante in un battito di ciglia. In questo senso, Woody era perfetto“.
Harrelson sostiene che il senso dell’umorismo di McDonagh non si limita alla pagina scritta, ma è presente anche “nella regia. Lui ti fa stare a tuo agio come membro del cast, occupandosi sempre delle tue esigenze. Ti manda un sms dopo la giornata di lavoro, dicendoti quanto ha apprezzato quello che hai fatto. Emana delle belle vibrazioni e mi piace molto lavorare con lui“.
Ma lo spirito di corpo per Harrelson andava oltre i ruoli di attore e regista. “Poter fare delle scene con Christopher Walken, significava stare in paradiso. Walken è una (fxxxxa) leggenda. Ai miei amici, prima di iniziare a lavorare con lui, dicevo di essere veramente eccitato di poter recitare una scena insieme“. Inoltre, Harrelson ritiene che Farrell abbia l’animo di un poeta nelle sue interpretazioni, mentre Rockwell possiede una grande forza come attore.
Numero 4. Quella terribilmente sexy. ANGELA
Devi restituirlo!
Olga Kurylenko (Angela) è sicura di una cosa: “Angela ama gli psicopatici. E’ attirata dai cattivi ragazzi“. La Kurylenko prosegue descrivendo il suo personaggio, è la ragazza di Charlie. “Angela sta facendo un gioco molto pericoloso. Intanto, è in competizione con Bonny per ricevere l’attenzione e l’affetto di Charlie“.
Come definirebbe uno psicopatico la Kurylenko (To The Wonder), meglio conosciuta per il ruolo della Bond Girl Camille in Quantum of Solace? “Ho incontrato degli psicopatici nella mia vita. Sono molto concentrati su loro stessi e distaccati dalla realtà. Tutto ruota sempre intorno a loro“. Quando McDonagh ha contattato la Kurylenko per il ruolo di Angela, lei voleva la parte a tutti i costi. “E’ una delle sceneggiature più intelligenti che abbia mai letto. E’ divertente e molto arguta“.
Numero 5. Il non-violento. HANS
Che peccato…
“Non ho visto Hans come uno psicopatico“, rivela Walken. “Lui rapisce i cani e li restituisce dietro il pagamento di un riscatto“. Il personaggio preferito di Broadbent è Hans e lui apprezza il fatto che non sia uno psicopatico tradizionale. “La genialità di Martin sta nell’aver descritto uno psicopatico che rifiuta ogni forma di violenza“.
Il ruolo è stato fatto su misura per un attore del calibro del vincitore dell’Academy Award Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi), sostiene McDonagh. I due avevano già lavorato allo spettacolo teatrale di McDonagh A Behanding in Spokane, che ha permesso a Walken di conquistare una candidatura ai Tony. “Lui era un mio eroe personale fin dall’infanzia”, rivela il regista.
“Gli attori amano sempre degli ottimi dialoghi e Martin scrive delle parole meravigliose“, sottolinea Walken. “Quando abbiamo fatto lo spettacolo teatrale, abbiamo provato per sei settimane. Martin stava con noi ogni giorno, anche se non diceva molto. Puoi conoscere le persone anche soltanto stando loro vicino. Ho sempre amato lavorare con persone con cui avevo già collaborato, rende tutto più facile. Inoltre, mi sento molto a mio agio con Martin”. Per quanto riguarda il lavoro con Rockwell, anche lui presente nello spettacolo, Walken ricorda che “è stato un gran bel periodo“.
Numero 6. La fidanzata passivo-aggressiva. KAYA
Perché dovrei essere arrabbiata con te, Marty?
“Kaya ha un piede sulla porta all’inizio della storia“, sostiene Abbie Cornish parlando del suo personaggio. “Lei e Marty hanno dei problemi. E’ stanca di vederlo bere, della sua pigrizia e del tempo che passa con Billy, che non ritiene essere un’influenza positiva. Sono lontani al punto che non è rimasto molto della relazione di un tempo“.
Sebbene Kaya sia il personaggio più equilibrato del film, è invidiosa come uno psicopatico e desidera ottenere il tempo e l’attenzione del suo ragazzo. “I psicopatici non sono consapevoli del loro stato“, afferma la Cornish. “Sono fatti così. Delle azioni che per altri sarebbero folli, loro le trovano assolutamente normali. Billy ne è una dimostrazione perfetta“.
La Cornish (Limitless, Sucker Punch) ha colto al volo l’occasione di interpretare Kaya, soprattutto per il cast stellare che si era formato. “Volevo arrivare sul set e lavorare con Martin McDonagh, un regista molto intelligente e di grande talento, oltre ad attori come Farrell, Rockwell, Harrelson e Walken, che sono ai vertici nella loro professione. Per me, Walken è un Dio e far parte di un film in cui è presente rappresenta un sogno“.
“Abbie Cornish è fantastica e in questi anni ho amato molto il suo lavoro“, dice McDonagh. “Lei e Olga Kurylenko, che ho incontrato alcuni anni fa, sono fantastiche. Io ero veramente eccitato che queste attrici fossero coinvolte nella pellicola. Per certi versi, è un film maschile, ma loro si occupano di mantenere il lato femminile“.
Numero 7. Quello con il coniglio. ZACHARIAH
Dandy.
“Il mio primo pensiero è stato di chiedermi `cosa ne pensa degli psicopatici?“, afferma Tom Waits (Codice: Genesi, Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo) parlando del suo personaggio Zachariah, un uomo strano e disturbato, con un passato violento alle spalle. “Per prima cosa, uno psicopatico non descriverebbe se stesso o qualcun altro come uno psicopatico. Questo termine è bandito dal loro vocabolario. Intorno a voi, potrebbero esserci degli psicopatici, ma non potrete esserne sicuri fino a quando qualcuno non esplode. Loro vivono tra noi e si portano dentro questo enorme segreto. Interpreto un tizio profondamente innamorato, separato dalla moglie, anche se cerca di riallacciare questo rapporto“.
“E lui ha un coniglio. Che c’è di male?“, scherza Waits. “Ho passato molti giorni cacciando dei conigli nel cortile in questo set, uno dei migliori modi di allenarsi. Lasciati scappare un coniglio e sarà durissima riprenderlo. Ho parlato con l’addestratore e ho imparato come tenere il coniglio saldamente, perché se scappa ci metterai un giorno a recuperarlo. Ma nella realtà non so se vorrei un coniglio come compagno, è più una scelta del mio personaggio“.
“Quando Tom si trovava sul set, tutti noi eravamo in uno stato di adorazione“, rivela McDonagh parlando del leggendario attore, musicista e poeta. “Non mi piace che si pensi a me quando la gente dice ‘uno psicopatico per la parte? Prendi Tom!’. Mi preoccupa un po’. Non sarò più in grado di interpretare un padre, ora che l’ho fatto. Che tipo di padre sarei?“, ironizza Waits.
Più seriamente, l’attore prosegue dicendo “è stato divertente partecipare a questo film. Io e Martin ci siamo conosciuti qualche anno fa, quando abbiamo tentato di dar vita a un’opera musicale, senza successo. Avevo visto In Bruges e pensavo che il suo lavoro fosse molto interessante. I dialoghi di Martin sono incredibili – perversi, esilaranti e complessi. E’ un poeta e ha sempre qualcosa da dire. Senza dubbio, questo film rappresenta un viaggio incredibile“.