The Originals (credit: The CW)
The Originals (credit: The CW)

Recensione The Originals 1×15 – Le Grand Guinol


Le Grand Guinol si conferma, per il momento, l'episodio migliore di The Originals, grazie alla costruzione di personaggi assolutamente perfetti e un rapporto fraterno che spezza il cuore.
Voto: 1/10

Dove eravamo rimasti
In Long way back from hell avevamo seguito la tortura a cui Klaus era stato costretto dalla strega Génévieve; una corsa indietro nel tempo, agli anni ruggenti di un impero appena creato. Un tempo che, nella mente di Klaus, era ammantato del dolce sapore della nostalgia. Memorie, queste, che la strega sporca e avvelena con la sua versione dei fatti. Mentre è incatenato, infatti, Klaus viene a conoscenza del piano che sua sorella Rebekah e il suo migliore amico Marcel avevano ideato per liberarsi di lui: richiamare a New Orléans l'unico essere al mondo capace di spaventare l'ibrido Niklaus. Mikael. Divorato dalla rabbia e dalla delusione, Klaus parte allora alla ricerca della sorella che, proprio come lui, è chiusa all'interno dell'istituto di sanità mentale in cui Génévieve ha costruito una trappola simile a quella in cui sono costrette a muoversi le cavie da laboratorio. Nel frattempo Hayley, dopo aver scoperto che Sabine/Celeste è responsabile della maledizione che grava sulla sua famiglia di lupi, la tramortisce, sparendo nella notte. Long way back from hell si era chiuso con Elijah che, per proteggere la sorella, piantava il pugnale maledetto delle streghe nel petto di Klaus, intimando a Rebekah e Marcel di scappare. L'episodio 1×15, intitolato Le Grand Guinol, riprende, più o meno dallo stesso punto, ponendo i personaggi di fronte alle conseguenze derivanti dalle loro azioni.

Cosa vedremo
Le Grand Guinol, quindicesimo episodio di The Originalsdeve il proprio titolo ad un teatro parigino aperto nel 1897 e attivo fino al 1913, in cui venivano messi in scena spettacoli macabri, la cui componente principale era la violenza ad ogni costo. Partendo da questo presupposto possiamo affermare senza ombra di dubbio che il titolo dell'episodio appare più che mai azzeccato. Perché in questa puntata ciò che viene messo in scena è uno spettacolo macabro, crudele, da spezzare il cuore. Un recupero – anche questa volta – di un passato lontano, pieno di luci ma carico anche delle ombre che hanno caratterizzato la vita di Klaus e il suo successivo modo di rapportarsi al mondo. Costretto a letto dal colpo infertogli da Elijah, Niklaus "subisce" le cure di Camille, chiamata appositamente da Elijah perché si prendesse cura del fratello. «Vedo che tu lo sfidi,» spiegherà Elijah a Cami «a vedere se stesso e gli altri sotto una nuova luce». E, in effetti, la vicinanza di Cami e il desiderio serpeggiante di Klaus di farsi capire da lei, di far comprendere le proprie motivazioni, spingono il vampiro a portare alla luce ricordi ormai sopiti e a rivestirli con un nuovo grado di consapevolezza. Con la sua voce dal forte accento britannico, Klaus dipinge allora un mondo dipinto dalle tinte fosche del proibizionismo; un mondo fatto da abiti sfavillanti e abiti cuciti su misura. Un universo all'apparenza perfetto, capace di seminare in lui la sensazione di essere arrivato finalmente alla fine del viaggio e di aver trovato quel posto che cerca da quando a memoria. Una casa. Il suo senso di appartenenza a New Orléans si palesa allora sotto forma di una sorta di felicità così inusuale sul suo volto. Per la prima volta Klaus è sereno: tanto da dare la sua benedizione anche a Marcel e Rebekah che, nel frattempo, si sono convinti che il loro piano di richiamare Mikael si sia risolto in una bolla d'aria. Ma i due non potrebbero essere più in errore. Il capostipite della famiglia Mikaelson è infatti arrivato nella città, pronto a distruggere il figlio bastardo che non ha mai riconosciuto. Grazie a questo sullo schermo viene dipinto l'ennesimo ottimo ritratto di Niklaus, che si conferma, episodio dopo episodio, uno dei personaggi più belli mai scritti. Mai semplicemente bianco o nero, Klaus è un'anima tormentata, difficile, complicata. Un'anima errante che vaga per il mondo in cerca di affetto, incapace però di accettarlo quand'esso gli viene offerto. Un cuore continuamente spezzato è ciò che batte nel suo petto; rifiutato dal padre, tradito dalla sorella – con la quale, a onor del vero, non si è sempre comportato nel migliore dei modi -, Klaus ha comunque una profonda sofferenza a brillare nei suoi occhi colmi d'ira. Lo vediamo quando, nonostante tutte le parole di Cami, non riesce a superare la sete di vendetta che lo muove contro Rebekah. Perché la sua rabbia non è data dal tradimento in sé, ma dal fatto di aver permesso all'affetto di renderlo fragile. Di renderlo – a suo parere – stupido.

Io sceglierò lui. Sempre.
Le Grand Guinol mette in campo la fragilità e insieme l'orgoglio di Klaus anche attraverso un monologo bellissimo, in cui il vampiro risponde alla minaccia del padre: «morirò con la consapevolezza che il mio odio nei tuoi confronti era giusto». Ma il lato più umano di Klaus – quello che lui stesso dichiara gli sia stato portato via nel 1919 quando bruciò il Teatro dell'Opera – emerge ancora di più grazie alla contrapposizione con suo fratello Elijah, altro personaggio che profuma di capolavoro. Il rapporto tra i due, sebbene complicato e spesso pieno di ricatti e falsi compromessi, viene dipinto con la grandeur di due anime complementari che, nonostante le differenze, si difendono l'uno con l'altro. I due fratelli Originali sono davvero il motore e insieme il cuore trainante di The Originals che ormai è di parecchie spanne superiore al prodotto televisivo che l'ha generato, The Vampire Diaries. Perché la più grande storia d'amore che racconta non è quella tra un'umana e un vampiro, né tantomeno l'incontro tra un Non Morto e un Licantropo. La vera storia d'amore è quella che deriva dalla famiglia. E' l'amore che spinge un fratello a prepararsi alla morte per salvarne un altro; l'amore maledetto che acceca davanti ad un tradimento e brucia tutte le cose buone. Un amore capace di portare via l'umanità, ma di ridarle anche nuova vita.

I'll always come back
Intorno a questi cuori pulsanti e sanguinanti, però, l'episodio 1×15 Le Grand Guinol regala anche emozioni tutt'altro che scontate per quanto riguarda gli altri personaggi. Hayley, lungi dall'essere la donzella da trarre in salvo, si dimostra una potenziale regina dei lupi tosta e determinata. La ragazza, costretta a crescere da sola e a reinventarsi continuamente per poter sopravvivere, è forte, quasi insondabile. Sembra aver costruito intorno a se un muro che solo Elijah sembra capace di scalfire. Ecco perché una delle più belle puntate di questo episodio strepitoso è rappresentata proprio dall'incontro tra i due. Quando finalmente Elijah porge ad Hayley il preparato di Celeste per porre fine alla maledizione che grava sulla popolazione dei licantropi, perdendo qualsiasi vantaggio e disperdendo al vento ogni possibile pretesa, la ragazza appare visibilmente commossa. «Sei tornato» gli sussurra. E lui, con un sorriso appena accennato, le risponde «Tornerò sempre». E la sua promessa è ancora più importante perché il suo voler esserci sempre è qualcosa che non ha niente a vedere con il tornaconto personale. Elijah semplicemente vuole essere lì per Hayley, anche a costo della propria felicità.

Un episodio perfetto
Le Grand Guinol rappresenta, al momento, il punto più alto verso cui The Originals potrebbe tendere. I personaggi messi in scena sono così affascinanti e così affiatati tra loro che persino un episodio relativamente privo di azione come questo risulta incredibilmente seducente e pieno di spunti su cui poter tornare. Non vediamo l'ora di poter vedere l'episodio 1×16, Farewell to Storyville

Cosa ci è piaciuto:
Sembrerà ripetitivo, ma di episodio in episodio The originals migliora a tal punto che tutto funziona. Ed ogni singolo fotogramma entusiasma ed emoziona.

Cosa non ci è piaciuto:
Niente. Episodio perfetto.

Valutazione di Erika Pomella: 1 su 10
The OriginalsThe Originals (stagione 1)
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