Trash
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Roma 2014: Trash, la recensione


Trash, presentato alla nona edizione del Festival internazionale del Film di Roma, è un film potente che colpisce fin dal primo istante, costruito alla perfezione e pronto per competere ai prossimi oscar.
Voto: 8/10

Trash è un film diretto da Stephen Daldry e adattamento dell'omonimo romanzo scritto nel 2010 da Andy Mulligan. Il film in Italia è presentato in concorso sia nella sezione Gala che in Alice nella città durante la nona edizione del Festival internazionale del Film di Roma. Girato tra il Brasile e il Porto Rico, racconta la vita nelle favelas di tre ragazzini brasiliani alle prese con un intrigo politico più grande di loro. Oltre ai tre piccoli protagonisti, tra gli attori del film troviamo Martin Sheen e Rooney Mara.

La vita nelle favelas è difficile, ogni giorno piccoli ragazzi scavano tra i rifiuti di una discarica per trovare qualcosa che possa portare guadagno, sfruttati da uomini del posto. Così la loro esistenza procede tra sporcizia, mal nutrimento e povertà, con l'unico appoggio e aiuto proveniente da Padre Juilliard (Martin Sheen) e Olivia (Rooney Mara), una giovane ragazza che insegna loro inglese. Un giorno come tanti però Rafael e Gardo trovano un portafoglio con dentro soldi ma soprattutto informazioni importanti. Quando la polizia inizia a spargere la voce dell'importanza di questo oggetto i due amici capiscono che ciò che hanno in mano va al di là di un semplice valore economico, c'è di mezzo la giustizia e uomini che hanno lottato e sono morti per portarla avanti. Con il coinvolgimento di Rato, i tre ragazzi iniziano una caccia per scoprire la verità che li porterà a rischiare le proprie vite.

Trash è un film potente sotto ogni punto di vista. Innanzitutto per ciò che racconta: la corruzione della polizia e dei politici brasiliani e la vita di tutti coloro che vivono nell'estrema povertà delle favelas. In secondo luogo perché tutto ciò è raccontato dal punto di vista innocente di bambini e in questi casi il messaggio arriva sempre in modo più forte e l'empatia della spettatore è assicurata. È un film che è costruito alla perfezione, che funziona sotto ogni punto di vista, una pellicola che non potrà fare a meno di emozionare il pubblico ma che metterà d'accordo anche la critica perché anche dal punto di vista meramente tecnico e linguistico è un ottimo lavoro. Non ha punti deboli, ha dei protagonisti eccezionali (i tre bambini sono la vera forza del film), un ritmo che non annoia mai e che tiene incollati alla sedia, musiche e montaggio sincronizzati in modo perfetto, insomma tutto funziona e non ci sorprenderebbe vederlo protagonista ai prossimi premi oscar.

Ovviamente non si può parlare di un capolavoro. La storia è talmente buonista e ottimistica (giustamente in questo caso) e tutto è realizzato in modo molto studiato che il risultato finale colpisce sì ma non fino in fondo. È il classico film ottimo ma per il quale non si fa il tifo fino in fondo e che non rimarrà nel cuore dei cinefili come esempio di capolavoro. 

Valutazione di Giorgia Tropiano: 8 su 10
TrashFestival del Cinema di Roma 2014
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