Gimme Danger
Gimme Danger

Gimme Danger, la recensione


L'uso sapiente di immagini del passato, per contestualizzare l'epoca di cui si parla, assieme ad animazioni stilizzate, riescono a farci respirare l'aria dei The Stooges.
Voto: 7/10

Esordio nel cinema documentario per Jarmusch. Per soli due giorni (21 e 22 Febbraio) sarà disponibile nelle sale "Gimme Danger", l'ultimo film del re dell'indie Jim Jarmusch. Stavolta ci racconta la storia di uno dei gruppi musicali più influenti nella scena rock, considerato un vero precursore del punk: i The Stooges.

Attraverso interviste ed immagini di repertorio, Jarmusch ripercorre la storia della band attraverso i racconti del front.man, Iggy Pop. I The Stooges nacquero nel 1967, in pieno periodo di contestazione. Iggy Pop voleva cambiare il mondo della musica ed il rock, il quale si stava piano piano omologando. Riff potenti, ritmi assordanti ed esibizioni sempre sopra le righe. Questi sono i The Stooges, questo è Iggy Pop. Spettacoli che andavano sempre a distruggere la quarta parete del palcoscenico con Iggy che cercava un contatto diretto con il pubblico. Infatti, è proprio lui l'inventore dello stage diving, quella pratica per cui ci si lancia sopra il pubblico con la speranza di essere sorretti. All'inizio però, la gente non riusciva bene a capire cosa stesse facendo ed infatti si spostava. Un dente perso per Iggy Pop ma nulla di così grave per impedirgli di riprendere il concerto. Questo e molti altri aneddoti raccontati da Iggy in persona ci trascinano in questo docu-film carico dello stesso ritmo ossessivo dei The Stooges. Una storia, la loro, carica di psichedelia e voglia di andare oltre i limiti preimpostati dalle etichette mayor attraverso il voler impressionare. Canzoni con poche parole, "meno di 25 perchè non sono Bob Dylan", ed un volume altissimo per esaltare il ritmo graffiante ed ossessivo delle loro storiche canzoni. Una band che di diritto entra nella storia del rock come una delle più influenti, che ha dato vita a quello che col passare degli anni, si chiamerà punk rock.

Jarmusch non si limita a documentare la storia di Iggy Pop quanto più racconta una storia come se fosse un saggio. L'uso sapiente di immagini del passato, per contestualizzare l'epoca di cui si parla, assieme ad animazioni stilizzate, riescono a farci respirare l'aria dei The Stooges. Consigliatissimo agli amanti della band ed anche a chi non li ha mai sentiti nominare. Perchè i The Stooges devono essere ascoltati da tutti.

Valutazione di redazione: 7 su 10
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