The Circle
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The Circle, Recensione film con Emma Watson e Tom Hanks


Emma Watson e Tom Hanks protagonisti di un inquietante thriller sul potere della tecnologia e la perdita della privacy.
Voto: 7/10

"Sharing is caring", è questo uno dei mantra che meglio riassumono l'ideologia di The Circle: condividere significa avere a cuore, interessarsi, con l'obiettivo di una conoscenza globale e senza filtri.

La società che dà il titolo al film, infatti, è la maggiore azienda di tecnologia al mondo, una community che fornisce all'individuo strumenti di comunicazione tra i più efficaci e aggiornati in circolazione.

La protagonista è Mae Holland (Emma Watson), una giovane ragazza alle prese con lavoretti mal pagati e preoccupazione per la salute del padre, finché un'amica le fa ottenere un ambitissimo colloquio per un lavoro a The Circle; ottenuto il posto, Mae si ritrova in quello che sembra un autentico paradiso, la soluzione a tutti i suoi problemi economici oltre che un luogo ricco di menti brillanti e geniali innovazioni tecnologiche, appoggiate e presentate con entusiasmo dal boss Eamon Bailey (Tom Hanks).

Ben presto Mae apprende che la politica dell'azienda è quella di una condivisione totale, non solo fra i membri di The Circle, ma per estensione con tutto il globo. La ragazza si trova così a prendere parte in un esperimento che coinvolgerà tutti coloro a lei vicini, portando a chiedersi quale sia il prezzo da pagare per la conoscenza.

The Circle, diretto da James Ponsoldt (The end of the tour) si ispira all'omonimo romanzo dello scrittore (e sceneggiatore) americano Dave Eggers, una distopia già paragonata a illustri antecedenti come Il mondo nuovo di Huxley o 1984 di Orwell.

Riflessione sulla crescente invasione della tecnologia nella vita dell'uomo e sulla conseguente perdita della privacy, la storia assume progressivamente toni da thriller per mettere in luce gli aspetti più controversi della vagheggiata società "trasparente": il voyeurismo, l'ipocrisia, la responsabilità personale dell'individuo in conflitto con una sottomissione, talvolta inconscia, alla scienza.

La rappresentazione di un ideale utopico distorto e spinto fino all'estremo è un tema che ha sempre affascinato sia la letteratura che il grande e piccolo schermo (pensiamo di recente a una serie come Black Mirror) e l'ascesa dei nuovi media costringe a interrogarsi sulle sue conseguenze impreviste.

Ponsoldt realizza un film esteticamente curato con attenzione ai dettagli, specialmente a livello scenografico nella costruzione del campus di The Circle, aiutato anche dalla luminosa fotografia dell'eclettico Matthew Libatique; la storia, accompagnata dalle riconoscibili musiche di Danny Elfman, non perde mai ritmo, riuscendo anche ad aggirare con disinvoltura una potenziale difficoltà: quella di rappresentare visivamente le forme di comunicazione come post, commenti, foto, eccetera.

Nonostante il messaggio di fondo arrivi forte e chiaro, alcuni dei personaggi, come Annie (Karen Gillan) o Ty (John Boyega), vengono un po' trascurati dalla sceneggiatura, che non ne approfondisce il ruolo; la stessa protagonista lascia in dubbio le sue motivazioni: vittima o complice del sistema?

 Il cast è comunque di buon livello, con Emma Watson finalmente in un ruolo contemporaneo, Tom Hanks in un personaggio per lui insolito, e Bill Paxton in quella che è la sua ultima apparizione, prima della morte pochi mesi fa.

The Circle è una sorta di fiaba dark, un apologo intrigante e inquietante su un futuro sempre più vicino: un'opera che può dar vita a riflessioni e interrogativi perfettamente in linea con l'attualità e la realtà che ci circonda.

Valutazione di Matilde Capozio: 7 su 10
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