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Vivarium, recensione del fanta-horror con Jesse Eisenberg e Imogen Poots


Una coppia si ritrova prigioniera in una misteriosa abitazione, in questo insolito film dal tono molto dark e dalle atmosfere surreali.
Voto: 6/10

Si definisce Vivarium un contenitore, spesso dalle pareti di vetro, in cui vengono conservati piccoli animali in modo da poterli studiare, titolo che fa da premessa alla storia di Gemma (Imogen Poots) e Tom (Jesse Eisenberg), una giovane coppia alla ricerca di una casa da acquistare. È così che fanno la conoscenza di un eccentrico agente immobiliare che li accompagna in un complesso residenziale, Yonder. Una volta giunti lì, però, Gemma e Tom si accorgono di non poter più uscire da quel luogo, e di essere quindi condannati a restare nella villetta che è stata loro assegnata. Mentre la coppia cerca un modo per scappare da Yonder, davanti alla casa vengono recapitati dei pacchi misteriosi dal contenuto sorprendente, inizio di una serie di sfide e difficoltà che metteranno a durissima prova i protagonisti.
Questa insolita co-produzione tra Irlanda, Belgio e Danimarca, diretta dal poco noto Lorcan Finnegan, che arriva da noi in video on demand, è in parte horror, in parte sci-fi, in parte thriller psicologico, ma principalmente una storia dalla forte valenza allegorica: confinati in un luogo immutabile, i protagonisti si ritrovano a rappresentare una versione estremizzata e perversa del concetto di famiglia, con tutte le restrizioni, i sacrifici e le frustrazioni che questo comporta, parte di un ciclo in cui una generazione alleva e lascia il posto a quella successiva.

Vivarium è un film in cui c'è molta attenzione ai dettagli, a partire naturalmente dall'ambientazione, quel quartiere apparentemente idilliaco fatto di casette e prati impeccabili (che riporta alla mente, ad esempio, Edward mani di forbice) ma che cela un lato inquietante e finisce per somigliare piuttosto a una prigione dorata. 
La sceneggiatura contiene alcune trovate originali ed efficaci ma ha una parte centrale più lenta e ripetitiva, specialmente per quanto riguarda l'evoluzione dei personaggi principali, per poi invece accelerare improvvisamente nel finale.

Vivarium quindi è un film dal fascino soprattutto visivo, in cui si possono leggere riferimenti tanto cinematografici quanto letterari e pittorici e che, attraverso una favola cupissima e cinica, vuole farsi metafora della società in cui viviamo.

Valutazione di Matilde Capozio: 6 su 10
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