Alessandro Corallo e Striscia la Notizia presentano il libro Haiti non muore – Il terremoto, skype e le adozioni internazionali


Alessandro Corallo, redattore del programma satirico di Canale 5 "Striscia la Notizia", presenta il suo nuovo libro 'Haiti non muore – Il terremoto, skype e le adozioni internazionali', scritto pochi mesi dopo il terremoto del 12 gennaio che ha sconvolto il paese. Ad affiancare l'autore alla presentazione del 13 maggio all'Istituto Gonzaga di Milano, sede […]

Alessandro Corallo, redattore del programma satirico di Canale 5 "Striscia la Notizia", presenta il suo nuovo libro 'Haiti non muore – Il terremoto, skype e le adozioni internazionali', scritto pochi mesi dopo il terremoto del 12 gennaio che ha sconvolto il paese.

Ad affiancare l'autore alla presentazione del 13 maggio all'Istituto Gonzaga di Milano, sede dell'Anpil, alcuni personaggi del Tg satirico, dalle veline Costanza e Federica agli inviati Vittorio Brumotti, Giampaolo Fabrizio, Luca Abete e Moreno Morello.

Spiega Alessandro Corallo:

"Questo libro serve a non far dimenticare Haiti. Il terremoto l'ha resa tristemente famosa, ora almeno la gente sa come collocarla geograficamente. Sin da primi giorni abbiamo cercato di metterci in contatto con i nostri amici di Haiti, ma le comunicazioni erano interrotte. Siamo riusciti a ricevere i primi messaggi attraverso internet, e sempre attraverso la rete a dare le prime richieste di aiuto. Da qui l'idea di un libro che racconti quanto stava accadendo all'indomani del sisma e di quanto si sta facendo per risollevare la popolazione".

Dal resoconto dell'autore emerge un quadro ancora drammatico del paese: 300 mila le vittime dichiarate, 90 mila le case crollate, 415 le tendopoli ufficiali allestite nella capitale, Port au Prince.

I proventi del libro, edito dalla casa editrice Emi, saranno devoluti interamente ai progetti che Anpil (Amici Nella Promozione Internazionale Lasalliana) sta concretizzando a favore dei bambini di Haiti, come il trasferimento di circa 200 bambini dalla capitale alla casa di accoglienza di Port de Paix, con l'obiettivo di offrire una dimora temporanea a chi è in difficoltà. 

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