Andrea di Stefano presenta The Informer
Andrea di Stefano presenta The Informer

Andrea di Stefano presenta The Informer: ‘In America vai e cerchi di fare del tuo meglio’


Andrea di Stefano ha presentato a Roma il suo ultimo film, 'The Informer - tre secondi per sopravvivere'. Il regista capitolino ha raccontato delle difficoltà di girare un film negli Stati Uniti

The Informer – Tre secondi per sopravvivere è l'action thriller con Joel Kinnaman, Clive Owen e Rosamund Pike presentato a Roma alla presenza del regista capitolino Andrea di Stefano, che torna al cinema internazionale dopo Escobar: Paradise Lost, pellicola che venne presentata alla Festa del Cinema di Roma, con Benicio del Toro e Josh Hutcherson.

E forse è stato proprio a causa di quel film che negli Stati Uniti piacque moltissimo, che al regista è stato affidato una nuova sceneggiatura che avesse ancora a che fare con il mondo della droga e del crimine, sebbene Di Stefano abbia dichiarato di vedere tutt'altro tipo di film e di essere vicino a un altro tipo di cinema. Se, per The Informer, si è avvicinato maggiormente ai film degli anni '70 e, soprattutto, al modello lanciato da William Friedkin ne Il braccio violento della legge, Di Stefano ha anche dichiarato di sognare di poter realizzare "una commedia amara. I miei modelli sono anche Monicelli, ad esempio".

The Informer, invece, è la storia di un uomo (Kinnaman, appunto) che per avere uno sconto di pena e uscire di prigione accetta di collaborare con l'agente dell'FBI interpretata da Rosamund Pike. Il compito dell'informatore è quello di fare in modo di creare delle prove schiaccianti per portare all'arresto del Generale, il leader di una banda polacca in cima al traffico di un particolare tipo di droga.

Andrea di Stefano, durante l'incontro stampa coi giornalisti, ha raccontato che l'unico punto fermo di questa produzione era proprio Rosamund Pike. "Quando ho letto la sceneggiatura," ha raccontato, "l'unica che era già nel progetto era Rosamund Pike, che aveva un peso incredibile". Infatti il regista ha raccontato anche di essersi dovuto in qualche modo confrontare con lei. "Quando ho letto la sceneggiatura mi sono reso conto che c'erano delle cose che non mi piacevano. Cose che andavano cambiate. Quando ne ho parlato con i produttori, mi hanno detto che se quei cambiamenti fossero andati bene a Rosamund allora avrei potuto farli. Altrimenti no".

Alcuni cambiamenti, però, sono stati necessari comunque: "Abbiamo dovuto in qualche modo rivedere e allargare il ruolo della moglie, perché avevamo questa attrice emergente. Poi, anche per questioni di budget, abbiamo dovuto fare delle scelte. Io, inoltre, avrei voluto anche cambiare il finale. In America hanno questa idea di dover sempre cercare l'happy ending… così alla fine abbiamo trovato un compromesso". E proprio sull'idea del compromesso il regista romano – che alla presentazione con la stampa aveva portato anche sua mamma – è tornato a parlare quando gli è stato chiesto di raccontare cosa significhi lavorare nel cinema americano. "Il regista non ha mai la parola sul final cut. Certo, a meno che tu non sia Martin Scorsese, e allora questi problemi non ce li hai. Ma non è che puoi arrivare lì e cominciare a dare ordini, a dire quello che vuoi fare e aspettarti di essere esaudito in tutto. In America vai e cerchi di fare del tuo meglio. Questo, almeno, è quello che ho fatto io. Andavo sul set ogni mattina con la voglia e la determinazione a tirare fuori il meglio che potessi ottenere. Questo è l'unico modo che c'è: vai, lavori e fai del tuo meglio".

The Informer, che è stato girato in poco più di un mese, è una pellicola che, raccontando il mondo dell'FBI e dei loro rapporti con gli informatori, aveva bisogno anche di una sorta di consulenza che potesse rendere credibile quello che poi sarebbe stato messo sullo schermo. Per questo Andrea Di Stefano si è confrontato con un agente della DEA e dell'FBI, con cui è entrato in contatto grazie a Benicio Del Toro: "Era un amico di Benicio," ha infatti raccontato. "Dopo Escobar siamo rimasti amici". E infatti Andrea Di Salvo solleva anche la curiosità della stampa annunciando, tra i suoi prossimi progetti, anche uno che vede di nuovo la collaborazione con Benicio Del Toro, sebbene il regista non mascheri il suo desiderio di poter lavorare anche in Italia, dove è soprattutto conosciuto come attore.

Sul sogno di poter dirigere un film a New York – che Andrea Di Stefano ha raccontato essere uno degli elementi che lo hanno subito convinto – il regista ha raccontato le difficoltà di ottenere i permessi necessari a filmare per le strade della Grande Mela, soprattutto a causa degli alti livelli di sicurezza che gravitano intorno alla città. Addirittura il regista ha raccontato di aver rischiato l'arresto per una brevissima scena in cui si vede Rosamund Pike attraversare la strada.

Fortunamente il regista non è finito dietro le sbarre e ha potuto continuare a lavorare a The Informer, che in Italia verrà distribuito da Adler intorno alle 200 copie. E, se amate il genere action, vi consigliamo assolutamente di non perdere questo piccolo gioiellino.

The Informer – Tre secondi per sopravvivere
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