Boing si conferma leader tra le reti che trasmettono in digitale terrestre


I dati dicono che Boing è il nuovo canale digitale più visto tra tutti (sat o dtt). Al giro di boa di metà anno, l’emittente traccia un bilancio più che positivocirca le performance ottenute tanto sul fronte degli ascolti quanto su quello della raccolta. Un risultato così brillante da risultare persino inaspettato, stando alle parole […]

I dati dicono che Boing è il nuovo canale digitale più visto tra tutti (sat o dtt). Al giro di boa di metà anno, l’emittente traccia un bilancio più che positivocirca le performance ottenute tanto sul fronte degli ascolti quanto su quello della raccolta. Un risultato così brillante da risultare persino inaspettato, stando alle parole di Silvio Carini, in un' intervista riportata qui sotto, tratta dal Mediaforum.

Quali sono le ragioni degli ottimi risultati conseguiti da Boing?

In effetti, le rilevazioni più recenti parlano di un’audience superiore a 130 mila spettatori e una share pari all’1,35% sul target individui nelle 24 ore. Si tratta di numeri davvero positivi, frutto della strategia sottesa al canale fin dalla sua nascita nel 2004. Boing è sempre stato il più visto dei nuovi canali sul dtt e questo si deve alle competenze specifiche dei soci sul target kid (bambini tra i 4 e i 14 anni), oltre che a una library di contenuti veramente vasta.

C’è poi da considerare che Boing ha rappresentato un modello di business del tutto innovativo: oltre a quelli proposti dal servizio pubblico inglese, infatti, al suo esordio non esistevano canali per bambini e adolescenti se non a pagamento. Non vi era insomma una rete dedicata ai kid capace di sostenersi esclusivamente con le risorse provenienti dalla pubblicità, nonostante i limiti di affollamento che insistono sul dtt. Facendo leva però su un palinsesto che, seppure non sempre composto da titoli di primo passaggio, è riuscito a costruire una precisa identità del canale, abbiamo conquistato un pubblico molto differenziato e molto difficile da fidelizzare: dall’età prescolare a quella preadolescenziale corrono infatti differenze abissali. Certo, in questo siamo stati aiutati anche dalla diffusione del digitale: se nel 2004 si contavano 800 mila decoder, oggi la penetrazione della nuova tecnologia tocca il 70% della popolazione. Il che amplia più che sensibilmente la platea cui Boing si può rivolgere.

Quali sono le produzioni su cui puntate per questi mesi estivi?

Dopo “Teen Angels” a maggio e “Sitting Ducks” a giugno, a luglio è prevista la finale di “WannaDance RMX”, game show sulla danza. Il programma rappresenta un esperimento riuscito: giunto alla 4ª edizione, conta ormai su 170 episdi nell’ultima stagione, in particolare, abbiamo cercato di alzare l’età del suo target, coinvolgendo le preadolescenti, che hanno mostrato di apprezzare. Sempre a luglio riproporremo “Creartù”, una sorta di corso dedicato alla realizzazione di oggetti artistici utilizzando materiali di norma disponibili in casa.

Ogni giorno alle 15:00 continuerà “Flor 2”, una sorta di telenovela per piccoli che ha raggiunto picchi del 25% di share sul nostro core target, ma soprattutto è arrivata a conquistare il 5% di share sul pubblico degli individui. E questo, tradotto in numeri, significa una platea da mezzo milione di persone. Del resto quello dell’ascolto condiviso tra piccoli e adulti è un obiettivo importante per Boing: i bambini hanno un grande potere nel determinare le scelte della famiglia.

Sotto il profilo, invece, dell’advestising, proponete anche format diversi dalla tabellare?

Di concerto con i nostri clienti, produciamo mini-spot oppure diamo vita ad iniziative di promozione di eventi o di prodotti legate ai character che Boing ha creato e lanciato e che quindi non sono soggetti a properties di altri.

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