Locandina Il futuro siamo noi

Il futuro siamo noi (2020)

Il futuro siamo noi
Locandina Il futuro siamo noi
Il futuro siamo noi è un film del 2020 prodotto in Francia, di genere Documentario diretto da Gilles de Maistre. Il film dura circa 85 minuti. In Italia, esce al cinema giovedì 27 Maggio 2021 distribuito da Officine Ubu.

Il futuro siamo noi racconta le vite di bambini provenienti da tutto il mondo che combattono giorno dopo giorno per difendere i propri ideali per un futuro migliore. Storie che raccontano il coraggio e la concretezza degli uomini e delle donne del domani, dall'India al Perù, dalla Bolivia alla Guinea, passando per la Francia e gli Stati Uniti.

Vengono da tutto il mondo, sono bambini che combattono per difendere i propri ideali. I loro nomi sono José, Arthur, Aissatou, Heena, Peter, Kevin e Jocelyn. Non si sono mai sentiti troppo giovani, troppo deboli o troppo isolati per opporsi alle ingiustizie e alle violenze. Al contrario, grazie alla loro forza di carattere e al loro coraggio, hanno cambiato le cose introducendo questi dibattiti a un numero sempre maggiore di bambini. Sfruttamento di esseri umani, lavoro minorile, matrimoni forzati, distruzione ambientale, povertà estrema… Sono coinvolti su tutti i fronti. Per quanto piccoli, si sono resi conto molto presto delle disuguaglianze e delle disfunzioni, sia perché le soffrivano loro stessi sia perché ne erano testimoni. Come ad esempio José Adolfo, che a sette anni ha creato una banca cooperativa in modo da permettere ai bambini del suo quartiere di guadagnare dei soldi grazie alla raccolta di rifiuti riciclabili. Dall'India al Perù, dalla Bolivia alla Guinea passando per la Francia e gli Stati Uniti, questo documentario si propone di incontrare questi bambini che hanno trovato la forza di combattere le loro battaglie per un futuro migliore.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 27 Maggio 2021
Uscita in Italia: 27/05/2021
Genere: Documentario
Nazione: Francia - 2020
Durata: 85 minuti
Formato: Colore
Distribuzione: Officine Ubu
Note:
Film patrocinato dall'UNICEF e dell'UNESCO, nelle sale italiane dal 19 novembre 2020, in occasione della Giornata Mondiale dei diritti dell'infanzia (20 novembre).

Cast e personaggi

Regia: Gilles de Maistre
Musiche: Marc De Mais
Montaggio: Michele Hollander



Produttori:
Gilles de Maistre (Produttore), Catherine Camborde (Produttore), Jean-François Camilleri (Produttore), Philippe De Bourbon (Produttore), Yves Darondeau (Produttore), Serge Hayat (Produttore), Emmanuel Priou (Produttore)


Missaggio sonoro: Vincent Cosson.

Immagini

[Schermo Intero]

I BAMBINI

JOSÉ ADOLFO – 13 ANNI – AREQUIPA, PERÙ – DIFESA DELL'AMBIENTE
José Adolfo ha creato all'età di sette anni una banca ecologica che sensibilizza i bambini alla difesa dell'ambiente attraverso la raccolta dei rifiuti e l'attività di riciclaggio. Portando almeno 5kg di rifiuti riciclabili (plastica o carta) i bambini possono aprire il loro conto in banca e successivamente devono portare almeno un chilo di rifiuti al mese per tenere aperto il conto. Questi rifiuti sono venduti poi a imprese specializzate. Come ricompensa i bambini ricevono una moneta che posso utilizzare per acquistare dei prodotti direttamente dalla banca oppure cambiarla con dei soldi veri. A oggi, sono circa 3000 i bambini, dagli 8 ai 10 anni, coinvolti nel progetto di José.

ARTHUR – 10 ANNI – CAMBRAI, FRANCIA – SOLIDARIETÀ
A Cambrai, Arthur, dieci anni, vende i suoi dipinti e i suoi disegni per poter acquistare cibo e vestiti per i senza tetto. Il progetto è stato avviato cinque anni fa, supportato anche dai genitori di Arthur che lo vedevano molto desideroso di essere d'aiuto ai più poveri. I genitori gli hanno consigliato di fare qualcosa che amasse, e lui ha scelto la pittura e il disegno. A oggi ha venduto un centinaio di tele; ogni tavola viene valutata tra i 50 e i 200 euro. Con i soldi raccolti grazie al suo talento artistico, Arthur va a fare compere assieme a sua madre e poi distribuisce la spesa tra le persone bisognose per strada. Il suo sogno nel cassetto è di raccogliere abbastanza soldi da poter comprare un immobile e potervi ospitare le persone bisognose.

AÏSSATOU – 12 ANNI – CONAKRY, GUINEA – PARITÀ DI GENERE
Idrissa Bah ha iniziato a combattere contro la pratica dei matrimoni combinati all'età di 13 anni. Oggi di anni ne ha 19 ed è presidente dello Young Leaders Club in Guinea. Aissatou, 12 anni, sta seguendo le orme di Idrissa ed è impegnata nella lotta contro la violenza sulle donne, in particolare contro i matrimoni combinati e le spose bambine. Per sostenere la sua lotta organizza operazioni di sensibilizzazione nelle scuole, nei mercati e incontra instancabilmente le istituzioni. Aissatou si fa anche carico dell'accompagnamento e del sostegno di tutte le iniziative legate ai rari casi di annullamento di un accordo matrimoniale.

HEENA – 11 ANNI – NUOVA DELHI, INDIA – EDUCAZIONE ED EMANCIPAZIONE
A Nuova Delhi, Balaknama è un giornale scritto dai bambini che vivono e lavorano per strada e che è destinato a tutti i bambini di strada. Balaknama significa del resto "la voce dei bambini". I ragazzini si occupano di tutte le fasi della creazione del giornale, una sorta di bollettino informativo mensile in cui vengono condivisi articoli che toccano i numerosi problemi che devono affrontare quotidianamente, ma anche le buone azioni alle quali partecipano e le speranze comuni per una vita migliore. Heena, 11 anni, fa parte di questi piccoli giovani reporter che vivono per strada e scrivono articoli in cui ogni storia implica una riflessione approfondita e un lavoro d'equipe degno di una vera redazione giornalistica. I bambini e i numerosi partecipanti del mondo associativo distribuiscono il giornale, organizzano riunioni e letture per i giovani analfabeti a cui Heena fa lezione.

KEVIN, JOCELYN E PETER – 10, 12 E 13 ANNI – POTOSÍ, BOLIVIA – UGUAGLIANZA DEI DIRITTI
In Bolivia, paese che conta 11 milioni di abitanti, il lavoro di più di un milione di bambini è crudelmente considerato una prassi comune e del tutto normale, questo a causa dell'estrema povertà che li porta a dover aiutare la famiglia come possono. Un gruppo di bambini lavoratori, occupati principalmente nelle miniere e nelle fabbriche di mattoni, ha creato un sindacato per tutelarsi e proteggersi dai datori di lavoro abusivi.   Questo sindacato esiste inoltre per difendere e inquadrare il diritto del lavoro di questi bambini, dichiarandosi a favore della sua regolarizzazione senza età legale e improntato al miglioramento delle loro condizioni di vita e del loro salario, proprio come accade per i lavoratori adulti.

INTERVISTA A GILLES DE MAISTRE

COME É NATA L'IDEA DEL FILM?
L'idea è nata molti anni fa. Sono più di 30 anni che giro il mondo per raccontarlo e niente mi ha mai sconvolto e impressionato tanto come i bambini. Ho filmato bambini soldato, bambini schiavi, bambini in prigione, bambini per strada e – all'apice dell'orrore per me – i bambini che muoiono di fame. Quanti bambini distrutti, maltrattati, rovinati, rubati. Li ho filmati perché volevo denunciare questi abusi e queste violenze. Ci credevo. Volevo che la gente si rendesse conto e si ribellasse contro tutto questo. Il compito era così grande, e la ricerca senza fine! Le mie immagini scioccavano, sconvolgevano, provocavano emozioni e dolori. Fondamentalmente, il mio lavoro non ha mai realmente cambiato il mondo. Ognuno tornava alla sua vita, ai suoi problemi, io per primo. Anche se in fondo al mio cuore tutte queste ferite restavano aperte, queste immagini inamovibili e tutte queste esperienze vive dentro di me… la vita quotidiana riprendeva il sopravvento ogni volta. Mentre viaggiavo, ho scoperto che era difficile cambiare il mondo. C'erano, e ci sono ancora oggi, milioni di bambini che lavorano, che fanno la guerra e che muoiono di fame… Bambini i cui diritti sono violati! Un incontro tuttavia, in tutti questi anni, mi è rimasto impresso più di altri e ha piantato un seme nel mio cervello: mentre filmavo bambini soldati arruolati nella guerriglia colombiana, mi sono avvicinato a uno di loro, un piccoletto, Fidel, di 10 anni appena. Secondo me era "travestito" da soldato, vestito con una maglia troppo grande per lui, imbracciando fucile e munizioni, vederlo evocava un'immagine davvero violenta e gli chiesi: "Credi che questo sia il posto per un bambino come te? E anche fare la guerra?" Mi ha risposto con una calma e una flemma che mi ha lasciato di sasso: "E tu, chi sei per farmi questa domanda? La realtà della vita dei bambini poveri nel mio paese è l'accattonaggio, la prostituzione o il lavoro. Allora lascia che io mi batta almeno per cercare di cambiare il mio futuro". Non ho mai smesso di pensare a quel bambino e il seme è germogliato dentro di me. Il senso profondo delle sue parole ha risuonato in me finché non compresi… Certo, stiamo parlando di una situazione estrema, e arruolare bambini per fare la guerra è ingiustificabile e indifendibile. Ma mi ha aiutato a capire che niente era semplice, che giudicare dal mio punto di vista occidentale era assurdo e che i bambini hanno il diritto di difendersi. Filmare dei bambini impegnati significa quindi oggi per me filmare dei bambini che non chinano il capo, che combattono, che reclamano affinché il diritto internazionale dei minori sia applicato definitivamente in tutto il mondo. Oggi desidero mostrare che questi bambini hanno sofferto così tanto che hanno deciso di alzarsi e farsi sentire, e sono, giorno dopo giorno, sempre più numerosi coloro che dicono no alle ingiustizie e alla sofferenza dell'altro. Si battono per il pianeta, affinchè venga rispettato e per difendere i più deboli… I bambini sono sempre più consapevoli dei problemi che devono affrontare e il loro grido inizia ad essere ascoltato. Quindi oggi voglio andare a cercare e a mettere in luce tutti questi piccoli creatori di speranza che si trovano ai quattro angoli del pianeta e usare la mia telecamera nel modo migliore e più utile possibile. Voglio piantare dei semi positivi nei cervelli degli spettatori per dire loro che sì, questi bambini cambiano e salvano il mondo…

É STATO FACILE TROVARE QUESTI BAMBINI IMPEGNATI GIRANDO IL MONDO? COME HAI FATTO A INCONTRARLI?
Oggi si tratta di un vero e proprio movimento, una corrente che attraversa il pianeta, di questi bambini che si impegnano e si battono ce ne sono dappertutto. Evidentemente è stato un grosso lavoro trovare tra di loro un gruppo di bambini che fossero abbastanza emblematici per essere i protagonisti del film. C'è voluto del tempo per trovarli, ma sono relativamente abbastanza accessibili. Il vantaggio dei social network, di Internet, è che per ogni bambino che fa qualcosa di incredibile in un angolo sperduto del mondo, c'è di certo un articolo che parla di lui. Se la gente ne parla, evidentemente li ha colpiti. La presa in considerazione della parola del bambino impegnato dipende dal paese in cui si trova: ci sono paesi in cui non è tenuto in considerazione o dove per farsi sentire devono urlare ancora più forte. Mentre nei paesi occidentali diventa quasi normale ascoltare i bambini. Ci sono molti bambini da noi che cercano di dare il loro aiuto in cause che li sconvolgono, che sia in fondo alla loro casa o più lontano. Penso ad esempio al piccolo che aiuta i senza tetto dipingendo tele. Ma penso anche a Khloe che aiuta gli indigenti a Los Angeles. E a tutti gli altri bambini come Greta Thunberg che si battono per il clima e il pianeta in generale. Tutti sono bambini la cui parola viene ascoltata e che sono accettati dagli adulti, perché nel nostro paese è una cosa normale. E ci sono poi dei paesi dove i bambini non hanno diritto di parola, non hanno genitori in grado di sostenerli nelle loro battaglie, di aiutarli. Questo tipo di sostegno non necessariamente arriva a loro, quindi sono costretti a lottare ancora di più. Questo è quello che mostro nel film.

TI HANNO SORPRESO QUESTI BAMBINI?
Sono stato profondamente toccato, sconvolto, sorpreso, stupito da tutti i bambini che ho filmato. E' incredibile trovarsi a realizzare fino a che punto noi adulti ci siamo arresi e abbiamo abbassato le braccia. La fame, la miseria, i senzatetto, la disoccupazione… quando si è adulti, ci diciamo che sono problemi così enormi che non possiamo affrontarli. Spesso diciamo: "Non potrò mai risolvere il problema della carestia o del lavoro minorile". Ora, i bambini non ragionano affatto così, è questo che è affascinante, ed è questo che voglio far scoprire nel film. I bambini non dicono: "Risolverò il problema della fame nel mondo", loro dicono: "Oggi aiuterò 10 persone che hanno bisogno qua vicino a me". E se migliaia di bambini o migliaia di persone lo facessero a loro volta, risolveremmo molti problemi. Grazie a tanti piccoli gesti possiamo cambiare il mondo, è così che ragionano i bambini. La piccola Khloe, negli Stai Uniti, ha distribuito 5000 sacche piene di prodotti di prima necessità ad altrettanti vagabondi. Forse non è quasi irrisorio rispetto ai milioni di senzatetto che ci sono in tutto il mondo, ma è un gesto che ne innesca altri, ispirandoci e guidandoci in una catena e ci offre, all'improvviso, una soluzione accessibile a tutti i grandi problemi.

QUESTA FRESCHEZZA E GENUINITA' NELL'IMPEGNARSI È TALE DA POTER MOBILITARE GLI ADULTI SECONDO TE?
Ovviamente, questi bambini che agiscono si muovono dentro di noi e ci fanno andare avanti! I bambini che si impegnano per gli altri, soprattutto nei paesi sviluppati, coinvolgono anche le loro famiglie: i genitori sono spesso sopraffatti dall'avere figli così incredibilmente motivati, così connessi, in grado di mettere tanta energia per cercare di portare avanti le loro cause, ma c'è chiaramente un enorme sforzo dietro e spesso genera un effetto tipo palla di neve. E poi vediamo che i bambini che combattono per aiutare gli altri ricevono molto sostegno da parte dei social media, ricevono finanziamenti e donazioni, molte persone inviano soldi per sostenere le associazioni create da questi bambini. Questo mostra che molti adulti sono ispirati dalle loro azioni. I bambini che si impegnano per cambiare le loro condizioni di vita, provengono spesso dai paesi in via di sviluppo, penso ad esempio ai boliviani che hanno creato un sindacato minorile e che vogliono arrivare a cambiare la legge e che impongono agli adulti di lottare con loro. E' una forza immensa a cui non è possibile resistere.

VIVIAMO IN UN PERIODO IN CUI SI FANNO SENTIRE PIÙ I BAMBINI CHE GLI ADULTI?
Ci sono grandi differenze tra tutti i bambini che ho filmato in giro per il mondo, ma una cosa li accomuna: ho scelto di mostrare nel film i bambini che fanno qualcosa di tangibile. Tutti i bambini del film sono bambini che fanno qualcosa di concreto. Questi bambini sono protagonisti della loro lotta, agiscono. Mi viene in mente il peruviano José Adolfo, che ha creato la prima banca ecologica per bambini. Ha inventato un sistema in cui i bambini ottengono un credito nel loro conto in banca in cambio della raccolta di rifiuti riciclabili e grazie alla quale lui a sua volta può offrire dei micro-crediti: quindi José Adolfo ha creato una macchina concreta che aiuta i bambini poveri. Anche Aïssatou dà veramente un aiuto concreto e in prima persona, passa le sue giornate a parlare del suo progetto per strada, nelle scuole e a volte si prende anche dei rischi fisici per portare avanti la sua lotta contro i matrimoni combinati delle bambine della Guinea. Quando entra in contatto con delle persone, per strada, per denunciare questo grave problema, molte persone non sono d'accordo con lei, trovano inconcepibile che una ragazza della sua età non sia "obbediente" e la aggrediscono verbalmente e fisicamente. E quando riesce a interrompere un matrimonio di bambini con il suo gruppo, rischia di subire una rappresaglia. Anche all'indiana Heena accade lo stesso, quando pone domande che disturbano o infastidiscono rischia di finire in situazioni pericolose, perché spesso gli adulti reagiscono violentemente. Ma questo non impedisce a queste due bambine di agire ogni giorno per le loro cause. Sono più forti di ogni altra cosa, come Malala, una bambina che lotta per il diritto all'educazione per le bambine del Pakistan, e che è sfuggita ad un attentato prima di ricevere il premio Nobel per la Pace. La piccola Khloe, quando distribuisce prodotti di prima necessità ai senzatetto di Los Angeles, dona concretamente il suo tempo, le sue energie per aiutare le persone a mangiare e a ritrovare la propria dignità di persona. Questi bambini sono in grado di fare, agire. Sono impegnati, a modo loro, in qualcosa di concreto. Questi bambini sono davvero diversi. Credo posseggano una specie di genio, di grazia, di forza…… Da dove viene non lo saprei dire, ma quello che hanno in comune è che non si accontentano di "dire" qualcosa. Credo sia un po' questa la differenza con Greta Thunberg, che dice: "Il mondo è in pericolo, il pianeta è in pericolo, fate qualcosa". E' un grido d'allarme, un urlo per mobilitare le persone, ma non agisce in prima persona per risolvere il problema. Questi bambini agiscono, anche se si tratta di salvare solamente tre persone, sono azioni concrete nella loro vita e penso che questo sia ciò che è interessante in tutti i ritratti illustrati nel film. E ce ne sono altre migliaia che fanno la stessa cosa. Il loro esempio potrebbe far nascere altre vocazioni e forse tra 20 o 30 anni, ce ne saranno così tanti che cambieranno il corso delle cose. E si salverà il mondo!

QUESTI BAMBINI HANNO LA COSCIENZA E LA CONSAPEVOLEZZA PER DIFENDERE I LORO DIRITTI?
PER AGIRE IN NOME DEI DIRITTI DELL'INFANZIA?
Anche se sono estremamente poveri e provengono dai bassifondi dell'Africa o dell'India, hanno assoluta coscienza del fatto che attraverso le loro azioni stanno difendendo i diritti dei bambini, stanno cambiando il mondo, stanno mettendo in luce tanti problemi importanti, e li stanno portando alla conoscenza di tutti.
Sì, agiscono in piena coscienza. Ed è questo che è veramente nuovo e che stupisce noi adulti…
Loro sono molto più lucidi, attivi e meno disperati rispetto a molti di noi!

PRIMA CI PARLAVI DELLE FAMIGLIE, QUANDO QUESTI BAMBINI NE HANNO… PENSI CI SIA UN MODELLO FAMIGLIARE PARTICOLARE CHE LI SPINGE A IMPEGNARSI VERSO IL PROSSIMO?
Coloro che si impegnano per difendere i propri diritti sono spesso bambini di paesi in difficoltà e appartengono a famiglie povere, con genitori che non sono andati a scuola, spesso analfa beti. Sono famiglie molto modeste che, improvvisamente, hanno un figlio che esce dall'ordinario e si impegna in qualcosa. Ma penso che sia un movimento che attraversa il pianeta. Ce ne sono sempre di più! I bambini boliviani, per esempio, che sono in lotta per cambiare le leggi in Bolivia, che sono nei sindacati, che lavorano e che allo stesso tempo vanno a scuola e aiutano i loro compagni del sindacato… Ecco loro provengono tutti da famiglie povere i cui genitori sono sempre stati sfruttati a loro volta e sono analfabeti. Quanta speranza tra queste due generazioni! Invece, nei paesi occidentali, sono spesso i genitori che hanno messo in atto un'educazione che dà la parola al bambino, che non lo frenano, che non gli dicono "taci" o "lascia perdere, torna a casa", se il bambino ha un'idea fuori dall'ordinario… Spesso sono dei genitori un po' originali, se si guarda più da vicino. E questo favorisce la crescita di bambini sempre più aperti, coscienti, pronti all'ascolto e sintonizzati sulla realtà del nostro mondo.

L'IMPEGNO DEL BAMBINO CAMBIA QUALCOSA NEL RAPPORTO GENITORE-FIGLIO?
L'impegno del bambino inverte completamente l'energia nella famiglia, il bambino si mette al servizio della sua causa e successivamente tutta la famiglia è coinvolta. I genitori sono obbligati a seguire il figlio, la sua energia è incredibilmente forte! È affascinante come alcuni genitori siano addestrati e non possano più tornare indietro! Ma questo ovviamente costringe i genitori ad avere un sacco di tempo libero per aiutare i figli nelle loro azioni. E questo sconvolge totalmente le loro vite! José Adolfo, che ha creato questa eco-banca, ha coinvolto suo padre, che è diventato il suo assistente. Ed è davvero così in tutto il film, il padre è dietro José come un segretario (ride). È il figlio che parla, è il figlio che dirige, che dà gli ordini e il padre segue suo figlio con grandissima ammirazione e orgoglio. Questo è ciò che si crea in una famiglia, è pazzesco!

QUAL È IL TUO MIGLIOR RICORDO LEGATO ALLE RIPRESE?
Sono incontri incredibili. Non dirò che sono "bei ricordi", ma ricordi che sono estremamente forti, emotivamente! E ne ho un sacco! Arthur, mi ha colpito particolarmente. Il modo in cui va per strada, il modo in cui si imbatte nei senza tetto… Mentre noi tutti, globalmente, diamo uno sguardo, nel migliore dei casi diamo una moneta, nel peggiore invece facciamo finta di non vedere. Il 90% delle persone cambia marciapiede perché non vuole incrociarli… E poi vedi questo bambino di 10 anni che ci va direttamente, senza pregiudizi, senza prendersene gioco, gli parla dritto negli occhi, li ascolta, gli fa un sorriso e gli offre una coperta. Io piangevo dietro la telecamera, francamente è un angelo, è unico. Questo è un momento di vita straordinario, difficile, un ricordo ricco di emozioni…

I BAMBINI CHE HAI FILMATO SONO NATURALI NELL'ESPRESSIONE DEL LORO IMPEGNO?
Totalmente! Questo è il loro marchio, se posso dire: onestà e impegno. Molti sono già abituati alle telecamere, ovviamente. Arthur è stato ripreso diverse volte, ma è un bambino che non finge. È interessante filmarlo perché è vero, come tutti gli altri bambini del film. La maggior parte di loro ha iniziato con azioni molto piccole, in uno slancio di generosità, perché erano scioccati dal mondo che li circondava. Nel film non c'è nessuna finzione.

CREDI ABBIANO DAVVERO L'ETA' PER IMPEGNARSI?
Credo sia come dice la piccola americana: "A prescindere dall'età, che tu sia piccolo o vecchio, non c'è età per impegnarsi…" Questa è una lezione da imparare. Spesso, più le persone invecchiano, più sono blasonate, meno credono di poter fare delle cose, sono rassegnati. I bambini, invece, non si arrendono, anche se hanno delle delusioni. Molti raccontano nel film che sono stati disprezzati, che è stato detto loro: "Taci". Ma hanno una tale freschezza e un tale entusiasmo da spazzare via tutto.

CHE MESSAGGIO VUOI LASCIARCI PER CONCLUDERE?
Quello, così ottimista e così positivo, che ci danno i bambini nel film: non esistono "piccole" cause. Non ci sono "piccoli" impegni; aiutare anche una sola persona, è già enorme e può cambiare il mondo.
È la moltiplicazione di questi gesti che salverà il mondo! E la buona notizia è che possiamo farlo tutti.


dal pressbook del film

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