Locandina italiana

Into the Storm (2014)

Into the Storm
Locandina Into the Storm
Into the Storm è un film del 2014 prodotto in USA, di genere Thriller diretto da Steven Quale. Il film dura circa 89 minuti. Il cast include Arlen Escarpeta, Max Deacon, Richard Armitage, Sarah Wayne Callies, Scott Lawrence, Kyle Davis, Matt Walsh, Jon Reep, Alycia Debnam-Carey, Jeremy Sumpter. In Italia, esce al cinema mercoledì 27 Agosto 2014 distribuito da Warner Bros. Disponibile in homevideo in DVD da martedì 2 Dicembre 2014. Al Box Office italiano ha incassato circa 2035205 euro.

Nell'arco di un solo giorno la città di Silverton è devastata da una serie di tornado senza precedenti. L'intera città è in balia di imprevedibili e micidiali cicloni, e gli esperti che li seguono prevedono che il peggio deve ancora venire.

Nel corso di una sola giornata, la cittadina di Silverton viene colpita e devastata da una serie di tornado senza precedenti. Tutta la città è alla mercé di cicloni inaspettati e mortali ma i meteorologi che studiano i cicloni prevedono che il peggiore di tutti deve ancora arrivare. Molti cercano rifugio mentre altri corrono verso il vortice mettendosi alla prova per vedere fino a che punto un vero cacciatore di tornado si può spingere per ottenere lo scatto fotografico che si presenta una volta sola nella vita. Raccontato attraverso gli occhi e gli obiettivi dei cacciatori di tornado, dilettanti a caccia di emozioni e cittadini coraggiosi, Into the Storm porta lo spettatore nell’occhio del ciclone per vivere l’esperienza di Madre Natura nella versione più estrema.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: mercoledì 27 Agosto 2014
Uscita in Italia: 27/08/2014
Data di Uscita USA: venerdì 8 Agosto 2014
Prima Uscita: 08/08/2014 (USA)
Genere: Thriller
Nazione: USA - 2014
Durata: 89 minuti
Formato: Colore
Distribuzione: Warner Bros
Budget: 50.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 45.826.000 dollari | Italia: 2.035.205 euro
Classificazioni per età: ITA: 13+
In HomeVideo: in DVD da martedì 2 Dicembre 2014 [scopri DVD e Blu-ray]

Recensioni redazione

Into the Storm, la recensione
Into the Storm, la recensione
Erika Pomella, voto 6/10
'Into the Storm' è un film che pecca di troppa superficialità nei confronti di personaggi e delle situazioni tratteggiate. Ricorrendo alla tecnica ormai usurata del Found Footage, la pellicola non presenta assolutamente niente di nuovo, ma, almeno, riesce a divertire in varie occasioni.
Recensione: Blu-ray di Into The Storm
Recensione: Blu-ray di Into The Storm
Redazione, voto 8/10
Il Blu-ray proposto da Warner del film 'Into the Storm' è nel complesso buono, con qualche pecca nel video. L'audio è buono, mentre soddisfacenti sono gli extra.

Immagini

[Schermo Intero]

Non esiste la calma prima della tempesta…

Nell’imbuto di un massiccio tornado EF5, il punto più alto sulla Scala Fujita, i venti soffiano a oltre 200 miglia all’ora. La furia di un twister di tale intensità può, e solitamente riesce, a distruggere tutto ciò che trova nel suo percorso. “Into the Storm,” un catastrofico cli-fi thriller, proietta il pubblico in un viaggio totalmente folle all’interno di un tornado EF5 terrificante e devastante.
“Cosa fai quando vedi un tornado largo due miglia che si dirige verso di te?” chiede il regista Steven Quale. “Ti butti in terra, scappi, o gli corri incontro? Pensavo fosse molto interessante mostrare le diverse reazioni della gente per vedere chi è che si mette alla prova davanti ad un fenomeno naturale così imponente, in una situazione in cui non esiste alcun luogo dove potersi nascondere.”
Tod Garner ha lanciato l’idea di “Into the Storm”, interessato ad esplorare cosa accade quando Madre Natura brandisce una delle sue armi più terrificanti e distruttive.
“I tornado, nella loro forma più perfetta, sono come dei mostri,” racconta Garner. “Sembra che ti stiano rincorrendo, e poi improvvisamente il loro percorso cambia senza una direzione precisa. Io sono cresciuto a Los Angeles con la paura costante dei terremoti in quanto imprevedibili. Ma quasi tutti i terremoti accadono e dopo pochi secondi sono finiti. I tornado, invece, ti avvertono che stanno arrivando, per cui vivi con il terrore dei danni che riescono a fare.”
Il produttore ha pensato che il pubblico avrebbe vissuto una suspense maggiore se il film fosse stato raccontato in prima persona, praticamente dietro la cinepresa. “Mi piace moltissimo come questa tecnica porti lo spettatore direttamente nella storia, come fosse un personaggio che non si vede ma che vive pienamente la stessa esperienza.”
Quale ha ritenuto ottima l’idea di Garner in base alla quale il pubblico si immagina dietro la cinepresa, specialmente nel contesto di un film catastrofico. “Ho sempre creduto che più un film accade in tempo reale, più aumenta la tensione creando un senso di immediatezza,” aggiunge. “E’ un processo difficile quando guardi tutta l’azione che si svolge in una storia di questo tipo e mi è piaciuta questo tipo di sfida.”
Garner ha parlato della sua idea allo sceneggiatore John Swetnam, che l’ha trasformata in sceneggiatura. “Todd Garner mi ha sottoposto l’idea di realizzare un film sui tornado visto con gli occhi di una persona al loro interno ed io ho capito immediatamente come lo avrei realizzato. Si trattava di applicare la tecnologia moderna al livello del suolo in modo che il pubblico potesse vivere queste tempeste dal vivo. Ho abitato nel Tennesse per molti anni e ho ancora molti amici lì che hanno vissuto la devastazione di tali tornado, era un argomento che conoscevo bene e volevo rendere giustizia ad esso. Alla fine della giornata, il mio obiettivo era di raccontare una storia divertente che avesse anche un cuore e delle emozioni. E’ una storia emozionante e ricca di ispirazione che mostra quello che le persone sono disposte a fare per coloro che amano, raccontando come si possa superare qualsiasi tipo di ostacolo quando le persone si uniscono.”
“Quello che mi è piaciuto della sceneggiatura di John è che non rappresentava solamente un film catastrofico,” racconta Quale. “I personaggi del film erano interessanti e credibili, facili da seguire nella loro vita quotidiana. Proviamo l’angoscia di un teenager del liceo che vuole chiedere il primo appuntamento ad una ragazza ed analizziamo il rapporto con suo padre in quella fase goffa e impacciata della vita. Vi è un gruppo di storm chaser che ha idee diverse su come stabilire la traiettoria della tempesta e anche un paio di ragazzi del posto che si filmano mentre fanno cose pazze per poi pubblicare i filmati su internet.”
Richard Armitage, che interpreta il padre single, è stato attratto verso il progetto proprio dal personaggio dell’uomo qualunque che si trova ad affrontare circostanze straordinarie. “Non importa chi sei, credo che una serie di tornado violenti che si abbattono sulla tua città ti costringano a scoprire chi sei veramente. Mi è piaciuto molto interpretare il ruolo dell’uomo qualunque che viene catapultato in una situazione in cui si deve comportare in modo completamente nuovo,” commenta. “L’analogia che ho creato era: se ti trovi a passare vicino a un edificio in fiamme da dove provengono le urla di un bambino, sei il tipo di persona che corre dentro per salvare il bambino o quello che si guarda intorno per trovare qualcun altro che lo possa fare?”
Anche l’attrice Sarah Wayne Callies è rimasta affascinata dallo svolgersi dei rapporti durante tale giornata catastrofica. “In circostanze incredibilmente caotiche, quelle persone che inizialmente sono perfetti estranei dopo solo poche ore creano tra loro una grande intensità di emozioni incredibili. Alla fine della lunga e terribile esperienza, ognuna di loro rappresenterà qualcosa per l’altro in un modo che solo le persone che vivono questo tipo di crisi possono provare. Mi interessava molto esplorare tale aspetto.”
Oltre ai rapporti umani del film, i cineasti sapevano che per il pubblico l’aspetto più importante sarebbe stato quello di quel mostro di ciclone. In un mondo affollato di cellulari con macchina fotografica, notizie h24 e internet, gli spettatori attenti sanno esattamente come debba apparire un vero ciclone. La troupe degli effetti visivi di Quale, diretta dal produttore dei VFX Randall Starr ha creato un tornado EF5 che avrebbe terrorizzato anche gli appassionati più esperti e temerari.
Quale afferma, “Sia per esperienza personale, che attraverso i media, tutti sappiamo quanto possano essere devastanti i disastri naturali. Io sono cresciuto nel Midwest e conosco la potenza dei tornado. In questo film abbiamo voluto rendere giustizia a tale forza incontrollabile della natura e mostrare quanto essa possa essere straordinaria.”

CASTING

La mattina di quella che sarebbe diventata la giornata più terrificante della loro vita, molti dei cittadini più giovani di Silvertone stavano per vivere un momento memorabile, la premiazione alla fine del liceo. Un momento importante nella vita di tutti, ricco di ricordi che ci accompagnano per tutta la vita. Solitamente si tratta di ricordi belli, ma non nel caso di questi ragazzi, degli insegnanti e dei genitori di Silverton.
Gary Fuller, il vice preside della Silverton High School, è responsabile che tutto vada liscio durante la cerimonia, ma già dal mattino, ancora prima di uscire di casa, le previsioni meteorologiche lo turbano.
Armitage, che interpreta tale parte, commenta, “Ogni giorno, Gary è sempre molto occupato. E’ il vice preside ed è anche un membro importante della comunità e del liceo, un modello per i ragazzi e una persona sulla quale si può contare. E’ padre di due adolescenti, Donnie e Trey, la cui madre è morta e per loro lui è sia madre che padre.”
“Richard è un attore molto carismatico,” afferma Quale. “Ha una presenza calma e rassicurante e ha dato una grande forza di carattere al personaggio. Essendo vice preside ha dovuto imparare ad essere molto diplomatico. E’ un padre molto attento e affettuoso che cerca di usare la diplomazia anche in famiglia. Ma non sempre funziona bene con i propri figli.”
L’inaspettata ferocia del tempo atmosferico catapulta Gary al di fuori del suo ambiente sicuro, in una posizione di eroe riluttante la cui unica scelta è quella di mettersi alla prova ed affrontare la situazione. Non solo deve occuparsi degli studenti a lui affidati, compreso Trey, ma a peggiorare le cose, non riesce a trovare Donnie. Armitage non ci ha messo molto a sviluppare un istinto protettivo verso gli attori che interpretavano i suoi figli nel film.
“All’inizio è stato scioccante rendermi conto che interpretavo il ruolo del padre di un diciassettenne e di un sedicenne,” ricorda. “Sembravamo miei coetanei, ma quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, mi sono sentito molto protettivo verso di loro, particolarmente verso Max, e il nostro rapporto anche al di fuori del set si è rafforzato.”
Max Deacon interpreta Donnie Morris, il fratello maggiore che sin dall’inizio ha un rapporto problematico con il padre. Tale rapporto viene peggiorato in seguito alla sua decisione di non rispettare l’impegno di filmare la cerimonia di fine liceo per trascorrere invece del tempo con la sua ragazza, Kaitlyn.
“Donnie è un ragazzo molto premuroso, introverso e introspettivo,” afferma Garner. “Vede il mondo attraverso una lente fotografica e si sente più a suo agio nel catturare le reazioni e le emozioni degli altri che nel dover affrontare le proprie.”
Deacon aggiunge altre informazioni sul personaggio, “Mi sono sentito come se stesse in quella fase della vita in cui si è completamente assorbiti da se stessi e dai propri pensieri. E’ tra i più bravi della classe e se ne sta per i fatti suoi. Non è un nerd, ma non è neanche uno dei ragazzi più conosciuti. Vive nel suo mondo. Aveva preso l’impegno di girare un video di ricordi per la scuola, ma non ne ha voglia – forse perché è stato suo padre a chiedergli di farlo.”
“Max è molto naturale e credibile quando recita, è veramente un bravo attore,” afferma Quale. “E’ stato un vero piacere lavorare con lui e Richard e Nathan hanno avuto un ottimo rapporto tra di loro sia sul set che fuori.”
Aver perso sua madre ha reso Donnie così chiuso. “Credo che Trey abbia reagito meglio ai cambiamenti che sono accaduti nelle loro vite,” osserva Deacon. “I due fratelli vanno molto d’accordo e anche se i rapporti con il padre sono tesi, loro sono molti uniti. Il fatto interessante è che Donnie assomiglia a suo padre più di quanto creda. Entrambi rispettano sempre le regole e in un certo senso, questa è anche la ragione per la quale Donnie si ribella contro di lui.”
Nathan Kress interpreta l’estroverso fratello minore che frequenta il secondo anno di liceo, Trey Morris. “Ho fratelli minori e maggiori, per cui la situazione del film mi era molto familiare,” racconta. “A Trey piace sempre scherzare e ridere e cerca di far ammorbidire anche Donnie.”
Quale ha apprezzato la natura scherzosa che l’attore ha dato al personaggio di Trey. “Nathan è veramente molto divertente. Ha una spiccata sensibilità comica che ha portato leggerezza alle sue scene. Anche in situazioni drammatiche come quelle del film, – giganteschi tornado che si abbattono su di loro- riesce sempre a fare una battuta in sintonia con il suo personaggio.”
Kress ammette che Trey è “un piantagrane, anche se lui non la vede così, ma poi realizza che è stato lui a spingere Donnie a vedersi con Kaitlyn, e crede che questo sia il motivo per cui Donnie ora si trovi in pericolo. Trey è determinato a cercarlo anche se suo padre lo vorrebbe in un luogo sicuro.”
Purtroppo, Donnie e Kaitlyn sono veramente in pericolo. Dopo averla aiutata nel progetto di un video sul rispetto dell’ambiente, va con lei in una cartiera abbandonata, ma una volta arrivata la tempesta, l’edificio inizia a crollare loro addosso, intrappolandoli in uno spazio angusto che si riempie velocemente di acqua.
Alycia Debnam-Carey interpreta il personaggio di Kaitlyn e racconta, “Girare le riprese in quel buco è stato molto difficile. Era uno spazio molto limitato, bagnato, freddo e buio… e con il rumore incessante della pioggia e delle macchine del vento al di fuori, mi sono sentita sopraffatta. Ma sono state proprio le condizioni della situazione reale a farci crescere l’adrenalina, aiutandoci nella recitazione. Avevamo insieme a noi una troupe fantastica per cui sembrava di essere tutti insieme.”
Al contrario di molti abitanti di Silverton che cercano di scappare dall’imminente attacco atmosferico, un piccolo gruppo di storm chaser professionali è arrivato in città con lo scopo di avvicinarsi il più possibile al twister – proprio dentro l’imbuto, se possibile. La meteorologa Allison Stone, interpretata da Sarah Wayne Callies, ha il difficile compito di seguire la traiettoria della tempesta. Per studiare meglio la propria parte, l’attrice ha incontrato una meteorologa professionale dell’Università del Michigan.
“L’esperienza di Allison nei fenomeni meteorologici di questo tipo fino ad ora è stata puramente accademica,” commenta Callies. “Ha un dottorato in tale materia, per cui conosce bene il fenomeno dal punto di vista scientifico. Inoltre, nel suo lavoro, ritiene che se si sensibilizza la gente sull’argomento dei cambiamenti climatici, che secondo lei sono la causa di tali fenomeni meteo, si può generare una richiesta da parte del pubblico che può poi portare a dei reali cambiamenti. E’ una mamma single con una bambina piccola e dovendosi guadagnare da vivere, non vuole correre grandi rischi.”
Sia Allison che Gary sono genitori single ma il tempo a disposizione per scambiare le proprie esperienze in materia è molto poco. “Allison conosce Gary mentre sta letteralmente volando in aria e Gary la afferra, salvandola. E’ una conoscenza molto intensa,” ride Callie. “Se si fossero conosciuti in altre circostanze al di fuori di tale tempesta folle, sarebbero stati come due navi che passano nella notte, incrociandosi e non incontrandosi mai. Al contrario, sono un ottimo esempio di come due persone gettate in una situazione incredibilmente caotica come questa, possano diventare alleate e sviluppare un’intimità immediata, una cosa che riescono a fare solo le persone che si trovano a condividere una situazione di emergenza.” Per Quale, l’attrice aveva tutte le caratteristiche necessarie per il personaggio. “Sarah è molto intelligente ed ha una spiccata sensibilità e senso della compassione, che riesce a trasmettere ai suoi personaggi e che l’hanno resa perfetta per il ruolo di Allison,” afferma.
Anche se Allison e Gary sono in grado di collaborare per raggiungere un obiettivo finale, Allison ha un rapporto molto conflittuale con il suo capo, lo storm chaser e regista di documentari, Pete Moore. Come afferma Pete, “non essendo riuscito ad effettuare alcuna ripresa nell’arco di 365 giorni”, è molto ansioso di filmare un tornado per il suo documentario e crede che questo fallimento sia dovuto proprio ad Allison. “Pete dirige la squadra degli storm chaser,” racconta Matt Walsh, che interpreta il ruolo. “Ha trascorso gli ultimi 10 anni a perfezionare il veicolo ideale – che ha denominato Titus – e questa è la stagione in cui sarebbe dovuto riuscire a entrare nell’occhio del ciclone riprendendo quello che nessun altro è mai riuscito a fare. Ma sono tre mesi che vanno in giro senza riuscire a filmare nulla che non si possa trovare su Internet e per questo motivo l’investitore gli sta tagliando i fondi. Pete dà la colpa ad Allison in quanto tutte le sue elaborate analisi dati non hanno prodotto alcun risultato. Voleva essere affiancato da un altro come lui che agisse maggiormente in base all’istinto.”
“Pete non sa più che fare,” aggiunge Quale. “E’ da molto tempo che fa questo lavoro e ancora non è riuscito ad avere il successo che sperava e per questo sembra disperato. Matt è stato fantastico.”
Oltre ad Allison e Pete, la troupe degli storm chaser è formata anche da tre cameramen: Lucas, interpretato da Lee Whittaker; Daryl, interpretato da Arlen Escarpeta; e Jacob, interpretato da Jeremy Sumpter.
“Lucas è il braccio destro di Pete e i due lavorano insieme da anni,” racconta Whittaker. “Come Pete, non teme nulla e farebbe qualsiasi cosa per ottenere una determinata ripresa.”
Avendo lavorato come stuntman durante la sua carriera, Whittaker si è trovato avvantaggiato nella parte interpretata in “Into the Storm.” “Mi hanno messo davanti al resto del gruppo per molte delle scene: automobili che si scontrano l’una contro l’altra, un grande albero che crolla, dato che sono abituato a dosare le forze e a reagire agli elementi pericolosi in una determinata scena, oltre a saper creare una zona sicura dietro di me, per me e per gli altri attori.”
Escarpeta, che ha già lavorato insieme a Quale in “Final Destination 5,” afferma che del ruolo di Daryl gli è piaciuto più di tutto lavorare con la cinepresa. “La steady cam di scena era fantastica. E’ stato molto interessante imparare a lavorare con l’angolazione migliore, l’equilibrio, e capire come si potesse camminare agevolmente e senza scossoni, anche avendo la forza necessaria per reggere la telecamera inclinandola su e giù. Per non parlare poi delle telecamere manuali con le quali potevi saltare, correre, fare qualsiasi cosa…la mia telecamera veniva con me qualsiasi cosa io facessi. E’ stato molto divertente.”
All’attore è piaciuto molto anche lavorare di nuovo con Quale. “Ho un grande rispetto per Steve. Ha un occhio fantastico ed una grande manualità, sa come ottenere il massimo da ogni inquadratura del film. E’ sempre pronto a cogliere quello che accade nel primo piano, anche l’azione più distante, riesce a riprendere tutto il campo per dare l’esperienza completa.”
Nonostante Lucas sia un professionista di lunga data e Daryl sia agli inizi della sua esperienza, Jacob è completamente nuovo allo storm chasing. “Jacob e Daryl sono amici ed è Jacob che trascina Daryl in questa avventura,” racconta Sumpter. “Spera di far colpo su Pete, e supera addirittura se stesso quando le cose diventano folli.”
Nel tentare di effettuare la ripresa della vita, Jacob rimane troppo tempo nella traiettoria della tempesta, costringendo Sumpter a realizzare ulteriori scene di stunt, create e supervisionate dai coordinatori degli stunt Bob Brown e Scott Workman. “Nella scena, appaiono un tornado enorme ed un’esplosione e io che corro nella direzione opposta e vengo aspirato nel turbine, a circa 40 piedi da terra,” racconta Sumpter. “E’ stato veramente incredibile.”
Mentre Pete ed il suo gruppo si espongono al pericolo per il bene comune, due abitanti di Silverton amanti del pericolo, Donk, un temerario dilettante con addirittura 302 visualizzazioni su YouTube, e Reevis, suo complice e istigatore, escogitano modi folli per farsi del male per puro divertimento e anche per far divertire i propri amici e “fan” su Internet. Quando avvistano il Titus che percorre le strade della città, lo inseguono immediatamente con la cinepresa in mano sperando di diventare famosi.
Per Quale, Donk, interpretato da Kyle Davis e Reevis, interpretato da Jon Reep, aggiungono un tocco di humour al tono drammatico del film mentre ci si trova in mezzo ai tornado e cresce la suspense. “Kyle e Jon sono stati fantastici nei ruoli di Donk e Reevis, erano esattamente quello che volevamo,” aggiunge. “Ho sempre pensato che un po’ di leggerezza faccia sempre bene e riesca a rendere gli eventi più realistici. Come spesso accade nelle circostanze drammatiche della vita, c’è sempre qualcuno che cerca di fare una battuta divertente per alleviare la tensione; è una reazione naturale nelle situazioni di pericolo. In un film, questo atteggiamento riesce a creare l’opportunità per il pubblico non stare più con il fiato sospeso come di solito si sta se ci si sente realmente al centro dell’azione che si svolge sullo schermo.”
Donk e Reevis inseguono i veri storm chaser con il loro vecchio camioncino del 1980 sul quale hanno attaccato varie tavole di compensato pensando che queste possano proteggerli dal tornado. “Naturalmente, quello che accade è completamente opposto a quello che pensavano,” aggiunge Quale. “Sono dei tipi molto simpatici e divertenti che non sanno nulla del Titus.”

IL TITUS

Nel film “Into the Storm,” lo storm chaser Pete Moore spera di filmare il sommo tornado proprio dall’occhio del ciclone e per tale motivo ha creato il veicolo perfetto: il Titus. Disegnato da David Sandefur, lo scenografo del film, il Titus è equipaggiato con vetri Lexan anti-proiettile, una lastra blindata in acciaio solido di 4mm, un verricello con una capacità di 12 tonnellate e un mini centro meteo completo di anemometro, sensore di umidità e potenziometro.
“Il Titus è la prima cosa che ho disegnato e mi sono divertito molto nel farlo,” racconta Sandefur. “Ho tratto la mia ispirazione dai veicoli blindati, carri armati e veicoli per il trasporto di persone e dalle navi Stealth usati dalla marina. Volevamo che avesse le caratteristiche giuste, nulla di fantascientifico, ma che fosse semplicemente funzionale.”
Costruito dagli specialisti della Kustom Creations di Detroit, usando come base il telaio di un pick-up Dodge, il Titus è stato disegnato per rimanere ben ancorato a terra con venti che soffiano fino a 170 miglia all’ora. Per creare tale solidità, il veicolo è dotato di artigli speciali che affondano nel suolo: dei montanti in acciaio che quando vengono azionati spuntano fuori dai lati e trivellano con delle ancore che vengono posizionate profondamente nel suolo.
“La Custom Creations ha realizzato un lavoro straordinario,” aggiunge Sandefur. “Hanno creato un qualcosa che va oltre; quel veicolo potrebbe percorrere oltre 100,000 miglia per come lo hanno costruito.”
Lo scopo del Titus non è solo di resistere alla potenza di un tornado, ma anche di documentarlo. Sul tetto è stata montata una torretta in vetro con una visuale a 360 gradi per ottenere il massimo dalle riprese della cinepresa digitale stabilizzata e giroscopica che si trova all’interno. Si tratta di una delle 24 cineprese montate sul veicolo per catturare il massimo delle immagini dall’occhio del ciclone.
Quale è stato colpito dal prodotto finale, “Era veramente imponente quando l’hanno consegnato, una vera e propria bestia, bellissima e verniciata perfettamente.” “Purtroppo, per far sembrare che erano anni che andava in giro in cerca di tempeste, l’abbiamo dovuto sporcare e ammaccare… doveva sembrare un veicolo che aveva viaggiato attraverso l’inferno prima di arrivare alla nostra cittadina.”

LA CINEPRESA & E LA SCENOGRAFIA / LE LOCATION

Ironicamente, il tempo atmosferico ha rappresentato uno dei maggiori ostacoli per la realizzazione del film “Into the Storm”. “Abbiamo scelto il Michigan perché è uno stato molto bello, piatto, che si avvicina alla topografia degli stati del Tornado Alley, con condizioni meteo molto estreme, tranne nel periodo in cui ci trovavamo là”, commenta Quale.
Il Direttore della Fotografia, Brian Pearson, spiega, “La sfida più grande che ho dovuto affrontare in questo film è stata proprio il tempo, il sole, il vento e la pioggia – e la pioggia l’abbiamo creata noi. La maggior parte del film è ambientata in un clima nuvoloso. Ma quando abbiamo girato nella zona di Detroit nel cuore dell’estate, c’è stato il sole per 25 giorni in quel mese…esattamente quello che non volevamo.”
La produzione utilizzava giornalmente due o tre gru alte 120 piedi ognuna, in grado di far volare sopra al set un’intelaiatura larga 40 piedi e lunga 60, ricoperta da un panno grigio che oscurava il sole. “Volevo che i riflessi di luce sui volti degli attori dessero l’impressione di un cielo plumbeo sopra di loro. Abbiamo oscurato gli elementi che si trovavano in primo piano con quest’ombra creata da noi, dando l’impressione della nuvolosità. Il reparto effettivi visivi speciali si è poi occupato di tutto ciò che si trovava sullo sfondo della ripresa e che era ancora sotto i raggi del sole. Tutto ciò ha rappresentato una vera sfida per loro per il fatto che tutti gli elementi sotto la pioggia si trovavano in primo piano.”
Pearson racconta che l’altra grande sfida è stata quella di creare le piogge torrenziali ed i forti venti. “Una volta eliminato il sole, abbiamo utilizzato delle aste lunghe 100 piedi dalle quali cadeva la pioggia finta e le macchine del vento che soffiavano venti a 100 miglia all’ora verso il cast, le cineprese e la troupe. L’acqua arrivava ovunque, ma i cameramen sono stati bravissimi nel riuscire a tenere le macchine asciutte e funzionanti, con gli obiettivi senza nemmeno una goccia d’acqua.
Una tecnica usata dalla troupe di Pearson è stata quella di usare gli “eliminator spray deflectors”, deflettori che eliminano gli spruzzi della pioggia. Sono delle macchine fantastiche, un po’ rumorose ed ingombranti, ma che girano ad una velocità di 500 RPM eliminando immediatamente l’acqua dagli obiettivi. Si potrebbe addirittura gettare una secchiata d’acqua sull’obiettivo e questa verrebbe immediatamente eliminata. Tale tecnica ci ha aiutato enormemente in queste condizioni di pioggia torrenziale.
Nonostante non ci fosse la pioggia naturale, gli attori hanno lavorato con vento e pioggia create dalla troupe per più di metà delle riprese per cui erano quasi sempre bagnati o almeno dovevano apparire come se lo fossero. Per ottenere tale risultato, i parrucchieri hanno lasciato loro il balsamo nei capelli. Anche se ogni attore aveva solo un abito da indossare, a causa degli effetti del “tempo”, la costumista Kimberly Adams e la sua troupe hanno creato decine di versioni dello stesso costume per ogni protagonista: puliti, sporchi, strappati, ecc.
Gli attori non erano gli unici a dover sembrare colpiti dalla furia di Madre Natura. Anche la città di Silverton doveva essere realizzata per poi avere le strade e gli edifici devastati. Una volta stabilito il design del Titus, Sandfur ha iniziato la sua ricerca.
“Steven ed io abbiamo un’ottima intesa nel creare il look di un film. Una volta capito quello che volevamo, abbiamo cercato delle foto di luoghi reali colpiti dai tornado usandole per quello di cui avevamo bisogno nel film. I set per ogni fase sono stati poi realizzati usando tali foto.”
Uno dei set principali per Sandefur è stata la scuola Oak View Middle School di Oakland Township, Michigan, che nel film era il liceo di Silverton. “Li avevamo avvertiti che avremmo girato un film sui tornado. Abbiamo agito in superficie, senza rompere nulla se non una finestra e un paio di marciapiedi. Ma come accade nella magia del cinema, tutto poi scompare. Abbiamo restituito l’edificio in condizioni perfette. E’ una scuola bellissima,” commenta lo scenografo.
Sandefur ammette che il risultato finale non ha impedito al rappresentate della Oak View di essere preoccupato. “Ha lavorato con noi tutto il tempo, mantenendo un atteggiamento positivo, ma si vedeva che era preoccupato e che pensava, ‘Ma cosa avete fatto alla mia scuola?’ Credo che ora abbiano un campus ancora più bello di quanto non fosse prima delle riprese.”
Un’altra delle scene più importanti della devastazione del tornado è stata girata in una zona residenziale vicino alla casa dei Fuller. L’unità artistica ha impiegato tre settimane per rendere la zona di Auburn Hills come se fosse stata devastata da un tornato, usando delle zone vuote tra le case nuove. Una volta ultimate le scene, c’è voluta una settimana per ripulire la zona.
Le scene nella fossa di drenaggio nella cartiera abbandonata dove vengono intrappolati Donnie e Kaitlyn sono state girate in tre location diverse: un vecchio deposito, un lotto di terra per gli esterni, ed il set dei Michigan Motion Picture Studios. La fossa era uno spazio molto piccolo dove si stava molto stretti. Si trovava a 8 piedi di profondità, larga 6 piedi e lunga 10, con gli attori e la troupe che si sono trovati a lavorare in 10,000 galloni d’acqua. Queste condizioni claustrofobiche erano proprio quello che cercavamo per il film, per creare la situazione ideale per le scene con gli attori Max Deacon ed Alycia Debnam-Care.
Un altro elemento molto realistico del film è il pulmino meteo che accompagna il Titus ovunque vada, fornendo alla meteorologa Allison e al resto degli storm chaser tutte le ultime notizie e le statistiche su dove colpirà la tempesta. Sandefur lo ha disegnato rendendolo funzionale per le riprese e l’arredatrice Brana Rosenfeld si è informata con degli importanti storm chaser per capire esattamente il tipo di attrezzatura necessaria, dal radar Doppler, fino ad una configurazione interna con 8 monitor.
“Il lavoro svolto da David e la sua troupe è stato fondamentale per creare il look realistico che volevamo per questo film,” afferma Quale. “Per esempio, non è facile creare detriti che sembrino reali, e ce ne servivano quintali per il nostro film. David è inoltre riuscito a trovare e ad affittare alcuni detriti da una ditta specializzata nel recupero materiali per cui abbiamo avuto la quantità necessaria di aste angolari e mattoni da piazzare strategicamente tra le sagome di gesso e di gommapiuma. Il look finale è stato molto realistico.”

VFX

La vasta esperienze di Quale nel campo degli effetti visivi, gli ha permesso di sapere esattamente cosa gli sarebbe servito per creare i giganteschi tornado che colpiscono la cittadina nel film “Into the Storm”, lasciando il pubblico senza fiato. Per riuscire in questo compito formidabile, si è rivolto al produttore di effetti visivi, Randall Starr.
“La prima cosa che io e Steve abbiamo fatto è stata la pre-visualizzazione, creando con il computer quello che volevamo. E’ difficile visualizzare un tornado in 3-D se si usano degli storyboard piatti, per cui la pre-visualizzazione è stata essenziale per vedere come sarebbe apparso il girato e anche per vedere cosa avrebbero visto gli storm chaser nel film. Abbiamo usato tale tecnica varie volte per alcune sequenze del film, dato che gli attori incontrano twister di vari tipi, da quelli tradizionali a cuneo largo, a quelli fini a spirale, fino ai vortici di fuoco e ad un massiccio tornado largo due miglia. Una volta ‘visti’ o visualizzati i tornado, ci siamo rivolti alla ditta più importante di Hollywood per gli effetti visivi speciali per creare un rendering fotorealistico di ogni aspetto del tornado, dalle supercelle, alla forma dell’imbuto, fino a vedere i detriti che volano in aria. ”
Oltre a creare i tornado che nella realtà non esistevano, la troupe VFX ha dovuto rimuovere vari elementi che non dovevano essere visti. Starr racconta, “Non solo dovevamo sostituire i cieli blu, che dovevano invece essere nuvolosi, ma abbiamo anche dovuto sostituire gli alberi, i cespugli, le macchine e, in alcuni casi, anche intere strade. Durante un vero tornado, tali elementi vengono distrutti completamente e la troupe VFX ha dovuto distruggere quasi tutti gli elementi nel fotogramma originale. Alla fine ci siamo domandati cosa fosse rimasto del quadro originale oltre al primo piano dell’attore.” Avere gli attori nei set reali è stato ottimale, dato che ha offerto a Quale l’opportunità di ottenere delle performance molto reali nelle scene in cui combattevano contro venti impetuosi e condizioni meteo proibitive.
La troupe di Starr ha subito scoperto che oltre al tornado vero e proprio, “il nostro lavoro era quello di mostrare come il tornado stesse impattando l’ambiente circostante, strappando la vegetazione e creando un’enormità di detriti. Dove c’era il tornado, abbiamo dovuto creare la furia digitale della tempesta, compresa la pioggia digitale, i tronchi d’albero, i pezzi di automobili e di tutto e di più .”
Starr osserva che il film si è anche avvalso di effetti speciali pratici. “Abbiamo avuto bisogno del loro lavoro per creare forti venti con dei grandi ventilatori che facevano volare le foglie, i detriti e la polvere. Tutto quello che si vede nel film nelle scene in cui i vestiti e i capelli degli attori volano dappertutto, oppure nelle scene in cui si vede volare dell’erba nello sfondo, è stato ottenuto con gli effetti speciali pratici.”
Gli effetti speciali sono stati determinanti in una delle scene più terrificanti del film, quella che avviene durante una tempesta in cui un gruppo di persone trova rifugio in una caditoia contro il twister E5 in arrivo sopra di loro. Il cast e la troupe erano in mezzo ai venti che soffiavano a 100 miglia l’ora, con la pioggia ed i detriti intorno a loro. “Questa scena ha richiesto molti effetti pratici ed è stata una vera sfida per tutti. Tali effetti straordinari hanno reso credibile il fatto che ci fosse un’enorme tromba d’aria che si stava dirigendo verso di loro,” afferma Starr. Un altro elemento importante della violenta tempesta del film “Into the Storm”, è stato quello di ricreare il suono intenso e assordante che la accompagna. Tale compito è stato affidato al tecnico del suono Per Hallberg. “Per è un tecnico del suono straordinario. Per un storia con un forte impatto visivo come questa, è riuscito a creare un’esperienza sonora che ti terrorizza anche con gli occhi chiusi,” afferma Quale.
Il regista commenta che quando hanno iniziato a lavorare insieme, “Per mi ha detto, ‘Mi divertirò proprio in questo film, potrò inventare tante cose.’ E così è stato, usando sia il suono, che il silenzio, per creare degli effetti incredibili.”
Un altro aspetto singolare è stato rappresentato dalle musiche composte da Brian Tyler, che hanno creato un contesto altamente emotivo per la storia del film, nella quale una giornata qualsiasi viene trasformata in una delle esperienze più straordinarie della vita dei personaggi.
Quale conclude, “La mia speranza è che quando il pubblico vedrà questo film, rimarrà stupito da quello che riesce a fare Madre Natura. Spero che siano anche coinvolti emotivamente dalle vicissitudini dei personaggi per capire quali siano le cose veramente importanti della vita: la famiglia, la nostra umanità. E in ultimo, spero che riusciremo a portare gli spettatori in un viaggio emozionante come solo il cinema sa fare.”

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Into the Storm disponibile in DVD da martedì 2 Dicembre 2014
info: 27/08/2014.


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