Glee
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Glee: molto piu’ che uno show per adolescenti


Quando un semplice show televisivo diventa un fenomeno a livello internazionale, tanto da coinvolgere generazioni diverse, vuol dire che ha davvero qualcosa di speciale. Ebbene, Glee può di sicuro classificarsi tra i telefilm “speciali”. Nato come una commedia musicale su un coro di canto coreografato di una scuola superiore dell’Ohio, diretto principalmente ad un pubblico […]

Quando un semplice show televisivo diventa un fenomeno a livello internazionale, tanto da coinvolgere generazioni diverse, vuol dire che ha davvero qualcosa di speciale. Ebbene, Glee può di sicuro classificarsi tra i telefilm “speciali”.

Nato come una commedia musicale su un coro di canto coreografato di una scuola superiore dell’Ohio, diretto principalmente ad un pubblico di adolescenti, ha finito per trasformarsi in un fenomeno di dimensioni inimmaginabili, collezionando record di ascolti mai visti prima, riconoscimenti dalla critica, premi come Golden Globe e Emmy; con il tempo si è trasformato in un fenomeno di unione, in una sorta di movimento, perchè qualcosa di speciale c’era sin dall’inizio: Glee dà voce a quegli adolescenti che vengono nascosti negli altri show, a quegli adolescenti che non hanno una vita a scuola, ai cosiddetti “nerd”, agli sfigati, emarginati.

Questi ragazzi oggi hanno un nome diverso, magari un po’ più carino: oggi sono “Gleeks“.

Milioni di ragazzi di tutte le età si sono identificati in quei ragazzini protagonisti del telefilm:

c’è la ambiziosissima ragazza con grandi sogni, ma nessun amico e nessuno che riconosca il suo talento, il gay modaiolo, la ragazza di colore grassa, il giocatore di football che ha paura di essere se stesso, ci sono le immancabili cheerleaders che nascondono il loro segreti e i loro problemi dietro la loro vita perfetta, c’è il ragazzo disabile che sognava di ballare.. Tutti quei ragazzi che si sono sentiti soli ed emarginati hanno ritrovato se stessi nelle vicende dei ragazzi del Glee.

A fare da sfondo forse quello che è il tema principale di glee: il bullismo. Alla base di tutte le storie c’è il modo in cui questi ragazzi vengono trattati dagli altri, ovviamente il tutto è esagerato e romanzato, perchè non credo tutti gettino granite in faccia ai compagni di scuola! Ma l’umiliazione c’è, le prese in giro, gli spintoni, quelli ci sono e sono una problema reale

Con il tempo però Glee ha definitivamente abbandonato la “commedia” affrontato temi sempre più scottanti e di fondamentale importanza per i ragazzi che seguono lo show. Abbiamo assistito all’outing di Kurt, il ragazzo gay che confessa a suo padre di essere omossessuale e per la prima abbiamo visto un padre che nonostante sia cresciuto in una cittadina dalla mentalità chiusa e nonostante avesse lui stesso tale mentalità, ha accettato ed amato suo figlio allo stesso modo; abbiamo visto un bullo comportarsi male con Kurt perchè lui stesso soffriva perchè non riusciva ad accettare la propria omosessualità e lo abbiamo visto tentare il suicidio dopo che lo hanno scoperto tutti, abbiamo visto due cheerleader innamorarsi, abbiamo visto un outing forzato, abbiamo visto violenza domestica, paura del futuro, abbiamo visto dibattiti sulla religione.

Glee è tutto questo ed anche di più. I numeri musicali presentati sono fenomenali e le loro versioni sono spesso più scaricate delle originali, esempio lampante ne è “Don’t stop beliving” dei Journey.

Ryan Murphy, creatore dello show, si è confermato un vero genio; dopo Populare e Nip/Tuk, ha creato uno show rivoluzionario che non ha paura affrontare argomenti scomodi, che ha dato un’immagine a quei ragazzi che fino a tre anni fa un immagine non ce l’avevano. Murphy ha tra l’altro in uscita un nuovo show, intitolato The new normal che parla di una coppia gay che cerca di avere un bambino chiedendo ad una cameriera di fare da madre surrogato, altro tema non da poco!

In attesa del nuovo show, nel frattempo è andato in onda il season finale che se da una parte è stato sicuramente toccante per l’addio ai diplomati, dall’altra ha lasciato tutta una serie di questioni in spospeso (il futuro di alcuni dei ragazzi come Kurt, Santana e Finn e il futuro della relazione tra Rachel e Finn) ilo che fa attendere con trepidazione la quarta stagione, che è stata definita “rivoluzionaria”. Gli spettatori non possono fare altro che aspettare.

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