I 5 fanservice (piu’ 1) che hanno rovinato le serie TV
Archiviata la giornata degli innamorati, torniamo a parlare di amore, ma in altre vesti. Ecco allora le coppie che gli autori delle serie TV hanno creato e/o trattato sulla spinta del volere dei fan.
di Erika Pomella / 15.02.2019
Ora che ci siamo lasciati i fasti di San Valentino alle spalle, possiamo tornare a comportarci senza dose di zuccheri aggiunti. Così, se ieri vi abbiamo parlato di alcune delle coppie più belle che abbiamo visto al cinema, oggi ci addentriamo nel mondo più cagionevole delle serie televisive e affrontiamo un nemico sempre infido: il fanservice. Puntualizziamo subito una cosa: è chiaro che se uno show non ha un seguito, non ha neanche un futuro. E' vero che il pubblico ha un peso fondamentale, soprattutto più quando si parla di serialità televisiva che di cinema. Ed è anche logico che, per ottenere riscontri anche economici, si debba tener conto anche della variante spettatore. Ma un discorso è tenerne conto, un conto è sminuire/svilire o modificare in toto una storia ben definita solo per dar retta alle ship-war su twitter e assicurarsi che il pubblico sia felice. Perché, diciamoci la verità, non sempre il pubblico è consapevole di quello che vuole e non sempre ciò che il pubblico desidera è un bene per la serie di riferimento. Ecco allora che, di seguito, vi parliamo di dieci fan-service a livello di ship che sono saltati fuori solo per far felice il pubblico o concedergli almeno un contentino e che hanno finito col rovinare la stagione di appartenenza se non tutto il telefilm, sminuendo il percorso narrativo pensato e sviluppato fino a quel momento. Ovviamente niente di quello che verrà scritto di seguito è volto ad attaccare i vostri gusti: se le ship di cui parliamo solo tra le vostre preferite, buon per voi. Se il telefilm di cui parliamo è tra i vostri preferiti, non siamo nessuno per farvi cambiare idea. Non è questo lo scopo. Ovviamente se non avete visto le serie di cui parliamo fino alla fine, sappiate che ogni paragrafo contiene spoiler più o meno importante e perciò, come sempre, se avanzate lo fate a vostro rischio e pericolo.
1. Blair e Dan, Gossip Girl
Impossibile non iniziare con uno dei fanservice più insulsi, inutili e incoerenti della serialità americana. Gossip Girl è stata, sin dall'inizio, una serie fortemente incentrata sui rapporti umani (e sul trash). E non c'è stata puntata in cui il vero punto focale ed emotivo non fosse rappresentato dalla storia d'amore travagliata e decisamente tossica tra Blair e Chuck. Una relazione talmente seguita da diventare quasi una parola unica, Blairechuck. Come se non bastasse, sin dall'inizio siamo stati abituati a vedere Blair come una ragazza decisamente attenta al lato più superficiale e materiale delle cose, nello stesso modo in cui ci avevano abituato a vedere Dan come il moralista che era sempre pronto a puntare il dito e a vedere la pagliuzza negli occhi degli altri, invece che la trave nella propria. Poi, di punto in bianco, a cavallo tra la quarta e la quinta stagione, Gossip Girl implode. E per rovinare una serie che stava già raschiando il fondo è, di per sé, un talento. Per farla brevissima, di punto in bianco Blair e Dan si scoprono amici e di punto in bianco – ricordiamo che Blair aveva fatto una sorta di voto, secondo il quale non sarebbe più stata con Chuck – sono innamorati. La frase chiave è di punto in bianco. Non ci viene raccontato nulla, non ci viene spiegato il lento avvicinarsi di due personaggi che eravamo abituati a vedere sempre molto distanti, se non proprio su fronti opposti. Quando, loro malgrado, si trovano a dover fare squadra comune – che è ben divero da essere, effettivamente, amici – una parte del web comincia a shipparli. Il fandom canon, quello appunto di Chuck e Blair, minaccia di abbandonare la serie tv, ma il favore di Dan e Blair cresce a tal punto che i due – che seppure non si odiano più non hanno mai dimostrato di provare qualcosa di valido – si mettono insieme. E non è un caso se la quinta stagione di Gossip Girl sia quella che, a livello qualitativo, è piaciuta meno.
2. Klaus e Caroline, The Originals
Per Klaus e Caroline il discorso è un po' più complicato, perché parte in realtà da un altro telefilm, vale a dire The Vampire Diaries. Klaus appare nella serie principale come cattivo e finisce per invaghirsi (tenete a mente il termine, per favore) di Caroline. Cerca di sedurla in ogni modo, le regala un disegno e anche se Caroline rinuncia sempre alle sue avance – soprattutto perché innamorata di Tyler – Klaus pronuncia la frase che i fan di questa ship hanno sempre citato come una sorta di Bibbia: "Lui è il tuo primo amore, io voglio essere l'ultimo". Poi Klaus viene "sconfitto" e abbandona The Vampire Diaries, salvo poi tornare in un cameo puramente fanservice, in cui non succede altro se non un amplesso selvaggio, nei boschi, tra lui e Caroline. Scena, questa, che i fan della coppia hanno criticato, proprio perché non si vedeva altro sentimento se non quello fisico – vi avevo detto di tenere a mente il termine invaghito. Perché, di fatto, in The Vampire Diaries Klaus aveva davvero una profonda cotta per Caroline ma: a) Lei non lo aveva mai contraccambiato e b) si trattava di un legame puramente fisico. E all'epoca c'era quasi da fare un plauso a Julie Plec, per aver trattato la ship nel modo in cui lei aveva previsto, dando sì un contentino ai fan (che poi si rivoltarono), ma decidendo di proseguire per la propria strada. E quella strada aveva portato alle prime, bellissime stagioni di The Originals. Nella serie spinoff seguivamo le vicende della famiglia a New Orleans, dove avevamo potuto vedere Klaus e Cami. I fan sfegatati del Klaroline naturalmente non saranno d'accordo, ma il comportamento he Klaus ha sempre tenuto nei confronti di Cami, le confessioni che le ha fatto, il modo in cui le ha permesso di vedere il suo demone e prenderlo per mano, ha significato più di qualsiasi sorrisetto ironico lanciato a Caroline. Se di Caroline Klaus era profondamente invaghito, di Cami era incredibilmete innamorato. Ma questo, naturalmente, non piaceva alla fetta più grandi di fan di The Originals. Così, con gli ascolti che scendevano, qual è la stata la decisione sensata? Uccidere Cami e portare Caroline in The Originals. Il fatto è che,anche mentre Cami moriva – e rendiamoci conto che, in ambito seriale, l'unico modo per distruggere una ship reale per una fanservice è far fuori il "nemico" – non si è riuscito a sminuire il sentimento che la legava a Klaus. Mentre stringe Cami tra le braccia, è proprio Klaus a dire: "Mi hai fermato, hai placato la mia ira, hai ispirato in me la bontà e a differenza di tutte le anime che ho incontrato e che ho dimenticato in questo lungo avanzare dei tempi io ti porterò con me". E a questa dichiarazione Cami risponde: "Immagino che questo mi renda immortale". E anche dopo la sua morte è sempre Cami che appare a placare l'ira di Klaus, è il suo volto e la sua voce quella che Klaus sene quanto la bestia dentro di lui cerca di danneggiarlo. E per questo non c'è Caroline che tenga. La cosa paradossale, inoltre, è che l'ultima stagione di The Originals sia stata resa un tale scempio per accontentare i fan e poi sia finita comunque in un modo che ha scontentato tutti, proprio perché Julie Plec aveva ormai tradito la storia che aveva in mente per far felice una fetta più ampia di pubblico e, in definitiva, non sapeva più dove andare a parare.
3. Lexa e Clarke, The 100
Anche il discorso che riguarda Clarke e Lexa è un po' più complicato di quello semplice legato al puro fanservice. Perché nella questione di The 100 entra in gioco anche un discorso più ampio, senza contare che (almeno!) gli autori si sono limitati ad un contentino che è durato un paio di stagioni – più o meno – per poi riprendere le fila narrative che avevano già deciso. C'è anche da dire che questo genere di "contentini" sono ancora più assurdi e fastidiosi del fanservice fine a se stesso, perché si tratta di una doppia presa in giro. Ma andiamo con ordine. In The 100 la coppia riconosciuta come canon è sempre stata quella formata da Bellamy e Clarke, che erano canon già nei libri di Kass Morgan a cui la serie si ispira. Ma con l'entrata in scena di Lexa le carte in tavola sono state rimescolate. E sin da subito moltissimi fan hanno cominciato a vedere di buon occhio – per usare un eufemismo – la relazione tra Clarke e Lexa. Sul web, soprattutto, c'è stata un'apoteosi nel vedere finalmente un main character di una serie teen targata CW apertamente bisessuale. Si è trattato di una specie di evento più unico che raro. Ma… Sì, perché c'è comunque un ma. Il modo in cui è stato inserito questo argomento è stato quanto meno improvvisato, come se si fosse scelto di attaccare un'etichetta all'ultimo minuto, sperando che le cose andassero bene. Il personaggio che più di tutti ha risentito di questa scelta è stato, paradossalmente, proprio quello di Clarke. E non per via della ship con Bellamy che ha subito un arresto, ma proprio per il personaggio in sé, per le sue motivazioni e la sua involuzione. Nel lasso di tempo in cui gli autori hanno scelto di giocare la carta della relazione lesbo, Clarke ha finito con l'agire in modo incoerente (cioè, più incoerente del solito), prendendo decisioni basate sul nulla, contraddicendo quello che aveva detto un attimo prima. Persino Lexa, che era apparsa come un personaggio forte e ben strutturato, è stato ridotto a semplice interesse sentimentale di passaggio, messo in bella mostra solo per prendersi qualche plauso di modernità. Come si diceva in apertura di questo paragrafo, però, la relazione tra Lexa e Clarke è stata essenzialmente un fanservice, uno spingere sull'acceleratore per quei fan che si erano riconosciuti nella loro relazione. Ma, dal momento che gli autori non avevano intenzione di portare a termine questa ship, rimanendo ancorati alla Bellarke, che cosa fare di meglio se non approfittare del momento e poi uccidere Lexa per togliersi l'impiccio dai piedi? Il problema principale dei fanservice è proprio questo: che dal momento che non hanno una vera appartenenza alla storia non sono facilmente gestibili e finiscono col ritorcersi direttamente contro gli autori, spingendoli a prendere decisioni definitive (e spesso assurde) solo per cercare di tenere in piedi lo show. L'unica cosa che Lexa ha lasciato in eredità, a parte la consapevolezza che Clarke è bisessuale, è il fatto che la ragazza bionda è comunque incapace di comportarsi in modo sostenibile. Lexa non ha rovinato lo show, ma ha messo in evidenza quanto problematico sia – a livello di empatia e fruizione – i personaggio di Clarke.
4. Emma e Hook, Once Upon a time
Ed eccoci arrivati alla ship che ha fatto nascere questo articolo. La ship che è alla base dell'idea che, chi scrive, si è fatta del fanservice. La serie Once Upon a Time è quella che più di tutti ha risentito del fanservice negli ultimi anni, finendo con l'essere una serie interessante (nelle prime due stagioni) a cadere sempre più in basso come storie e motivazioni dei personaggi. E, almeno secondo chi scrive, il punto di svolta c'è stato con la morte di Neal. Insomma, per due stagioni ci troviamo a cercare il padre di Henry e il figlio di Tremotino, scopriamo che Emma lo ama ancora, ci immaginiamo già il lieto fine, e poi … Poi c'è il kajal di Capitan Uncino. E la cosa più assurda è che non c'è alcun tipo di continuità narrativa tra una cosa e l'altra. Senza usare delle iperboli, in un episodio Emma dichiara il suo amore a Neal, gli dice che lo amerà per sempre e in quello successivo – letteralmente, quello successivo – dice che non lo può amare, che è tuto finito e quado muore quasi non le importa nulla. Perché questo? Perché il popolo era innamorato della Captain Swan e dal momento che gli autori non avevano più idee invece di ingegnarsi per trovare un altro percorso per Neal o proseguire la storia che avevano immaginato sin dall'inizio, hanno scelto di far fuori il contendente che non riscontrava il favore del pubblico e tanti cari saluti alla coerenza. E, di fatto, dalla terza stagione in poi Once Upon a Time è stata massacrata dalla critica e persino da una buona fetta di pubblico, che man mano si è allontanata da una storia che non aveva più una propria identità.
5. Frank e Karen, The Punisher
Altro caso di fanservice lampante è quello legato a Frank Castle e Karen Page,di The Punisher. Una ship che è nata nella seconda stagione di Daredevil più o meno dal nulla. Nel senso che, ovviamente nella serie ci sono stati quei generi di momenti che possono spingere a voler vedere necessariamente un interesse amoroso, ma di fatto sempre in Daredevil Karen parla con Frank al diner parlando di Matt e di come ama Matt. Lo stesso Frank insiste su Matt, su come sia meritevole d'amore. Senza contare che per tutta la stagione Karen ha il fastidiosissimo vizio di giudicare Frank ancor prima di conoscerlo. E non importa molto il fatto che lo aiuti, rimane invariato il suo giudizio costante, il suo voler puntare il dito sempre e comunque, come se lei fosse una crocerossina che vuol salvare un'anima dannata. Non capisce che Frank non vuole essere salvato. Tuttavia questa loro "chimica" ha spinto così tante persone del fandom ad unirsi nel Kastle che le due stagioni di The Punisher sono piene di indizi legati a Karen di cui, se siete obiettivi, non avevamo questo bisogno. Nella prima stagione, oltretutto, Frank è obbligato a fronteggiare la morte della famiglia e a rivivere costantemente il ricordo della moglie. Quindi qualsiasi avvicinamento con Karen sminuisce le motivazioni del suo personaggio. Bisogna dire che gli autori sono stati comunque bravi a volersi mantenere su un livello molto vago, nella prima stagione. "Karen è la mia famiglia" dice Frank a Micro e possiamo credere senza sforzo che si tratti di una dichiarazione d'affetto. Persino l'account Twitter ufficiale di The Punisher aveva sottolineato che Karen, per Frank,è una di famiglia e di solito non ci si innamora di uno di famiglia. La stima per gli autori dello show, però, poi è andata a farsi benedire quando, nella seconda stagione – dopo Daredevil 3 in cui sembrava che Karen avesse fatto pace in qualche modo coi suoi sentimenti per Matt – Karen appare nell'undicesima puntata e blatera di sentimenti, di amore, di come lei vuole essere colei che rimane al fianco di Frank. Tralasciando che la seconda stagione di The Punisher si apre con un episodio in cui Frank va a letto e si infatua di una donna per la quale sarebbe disposto a fermarmi (tanto per dire!), la mezza dichiarazione di Karen, così come Frank che la prende per mano e la scena – ormai ridondante – in cui si sfiorano la fronte sono cose messe a uso e consumo solo di una nicchia di pubblico. Un qualcosa che davvero, davvero!, non ha alcun senso di esistere. L'unica cosa positiva dell'ormai certa conclusione dello show è il fatto che non saremo costretti a vedere il personaggio di The Punisher rovinarsi per una ship che non ha motivo di esistere.
BONUS: Ted e Robin, How I met your mother
D'accordo, vi avevamo promesso solo cinque fanservice che avevano rischiato di rovinare la serie di appartenenza, ma in un articolo come questo non si può non fare un cenno, seppur veloce, a E alla fine arriva mamma, perché questa è la serie del fanservice più ignobile a memoria d'uomo degli ultimi anni. Una presa in giro talmente colossale che, anche solo a ricordarla, viene da digrignare i denti e sentire di nuovo la rabbia. How I met your mother aveva lo scopo di raccontare a due adolescenti come il padre avesse conosciuto la madre: un racconto che dire che la prendeva alla larga è poco. Ma ci siamo tutti affezionati al romantico Ted e alla sua cerchia di amici. Abbiamo vissuto il suo rapporto con Robin senza farci prendere più di tanto, perché sapevamo che non era lei l'amore della sua vita, che il lieto fine doveva ancora arrivare. Ci siamo fatti irretire dalla storia d'amore – bellissima! – tra Barney e Robin, e poi … poi arriva questa fantomatica mamma, aspettiamo la loro storia d'amore e… lei muore? Lei muore? Dopo anni e anni, lei muore? Ma davvero? E come finisce questa serie? Non solo con la morte di cancro, no. Finisce col divorzio tra Barney e Robin (così, dal nulla) e con la consapevolezza che, sin dall'inizio, il vero amore era Robin. Se non è fanservice questo, allora niente lo é.