I Signori del Calcio, intervista a Gerard Piqué – 23 febbraio 2013
L'intervista fatta al difensore del Barcellona Gerard Piqué in onda a I Signori del Calcio sabato 23 febbraio 2013.
di Redazione / 22.02.2013
Domani, sabato 23 febbraio 2013, alle ore 23.30 su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, nuovo appuntamento con I Signori del Calcio. Di seguito l'intervista al protagonista di questo appuntamento, il difensore del Barcellona Gerard Piqué.
I Segreti del Barcellona
Non credo esistano segreti dietro alle vittorie, tutte le squadre vogliono vincere. Sono però convinto che la chiave sia avere uno spogliatoio composto da brave persone, il gruppo deve somigliare a una famiglia. La sintonia che c'è fra di noi è evidente anche in campo, giochiamo esattamente nello stesso modo in cui parliamo nello spogliatoio. E questo è fondamentale. Certo, può capitare anche di essere affiatati ma di non riuscire a vincere, per fortuna qui al Barcellona abbiamo tanti giocatori di qualità e talento.
I tuoi modelli
Da piccolo mi ispiravo a Ronald Koeman, che giocava difensore centrale e contro la Sampdoria segnò il gol che fece vincere al Barcellona la prima Champions della sua storia. Ammiravo anche Maldini e Puyol, che adesso è un mio compagno di squadra. Sono sempre stati un esempio per me e da loro ho imparato tanto.
Differenze Cristiano Ronaldo-Messi
Cristiano Ronaldo è una macchina perfetta, un giocatore bravo in tutti i fondamentali: di testa, di destro, di sinistro, calcia bene le punizioni e i rigori, è in grado di segnare da ogni posizione. Messi magari non è così perfetto fisicamente ma possiede un talento speciale, qualcosa che ha solo lui e lo rende unico.
La vittoria del mondiale, la più importante della carriera
La vittoria alla quale sono più legato è la finale del Mondiale perché la Spagna non aveva mai conquistato quel trofeo e per la prima volta ci siamo riusciti noi in Sudafrica. Fu una gioia enorme per tutta la squadra e per l'intero Paese.
Sul nome dato al figlio avuto con Shakira
Abbiamo chiamato nostro figlio Milan perché è un nome slavo che è sempre piaciuto a Shakira. C'è anche qualche giocatore che si chiama così, per esempio Milan Barros. Anche a me piaceva quel nome, qui in Spagna è inusuale e ci sembrava speciale. Avevo considerato la possibilità che potesse essere messo in relazione con la squadra di calcio, ma non è così.
Su Balotelli e Ibrahimovic
Balotelli è uno di quei giocatori che possono sempre fare la differenza. Il Milan però non dipende solo da lui, è una delle migliori squadre della storia con un palmares incredibile. Conosco personalmente sia Balotelli che Ibrahimovic, sono ragazzi piacevoli e con i quali è bello chiacchierare e giocare. Spesso però la televisione crea personaggi inesistenti. Ibra qui a Barcellona si è dimostrato un'ottima persona e un calciatore da ammirare. Certo, la relazione fra giocatore e allenatore poi è sempre complicata, tutti vogliamo giocare sempre e quando non succede nascono i problemi. Non so bene come sia andata fra Ibra e Guardiola, credo però che ora Zlatan sia felice al PSG, Guardiola andrà in Germania. Il destino ti manda dove meriti di essere ed entrambi sono in grandi club, all'altezza del loro talento.