Il Tempo e la Storia
Il Tempo e la Storia

Il Tempo e la Storia, puntate di Giugno 2017


Appuntamenti con Il Tempo e La Storia su RaiStoria e Rai3 nel mese di Giugno 2017.

A seguire gli appuntamenti con Il Tempo e La Storia su RaiStoria e Rai3 nel mese di Giugno 2017.

IL TEMPO E LA STORIA | 30 GIUGNO 2017

Oscar Wilde nasce nel 1856 a Dublino, da una buona famiglia protestante. Il padre William è l'oculista ufficiale della Regina Vittoria, nonché prolifico autore di opere scientifiche. La madre, Lady Wilde, è una poetessa che ama l'Italia tanto da dichiararsi discendente di Dante Alighieri. Nei suoi continui soggiorni a Parigi Oscar diventa scrittore e drammaturgo, ed entra in contatto con i maggiori artisti francesi, da Stéphane Mallarmé a Emile Zola. Un personaggio analizzato dal professor Lucio Villari con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda venerdì 30 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nelle sue commedie Wilde si fa continuamente beffe delle idee convenzionali e dei valori correnti, che colpisce con dialoghi scoppiettanti ed efficaci aforismi. Anche se raggiunge il successo con opere che fanno divertire, sottopone la società vittoriana a un esame profondo, cercando di farne emergere gli spietati principi oltre la patina superficiale di una moralità bigotta. È una scelta che implicherà un grosso prezzo. Lo scandalo provocato dalla sua vita privata, e che gli costa un pubblico processo, condurrà Wilde a una caduta altrettanto rapida della sua ascesa. Il suo anticonformismo e il modo lucido con cui Wilde guarda alla società, restano, a oltre cent'anni di distanza, di forte attualità.  

IL TEMPO E LA STORIA | 29 GIUGNO 2017

Alla fine del Novecento si sviluppa in molti Paesi di religione islamica, affacciati sul Mediterraneo, un movimento volto a ottenere i diritti per le donne e a ridare loro orgoglio e dignità a partire da una rilettura del Corano. Viene chiamato "femminismo islamico" e si inserisce in una tradizione che nasce alla fine dell'Ottocento. La professoressa Leila El Houssi ne parla con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura, in onda giovedì 29 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. A dispetto dei molti luoghi comuni che circolano in Occidente – come testimoniano le molte polemiche intorno all'uso del velo – la realtà femminile nei paesi islamici è piuttosto vivace. E i movimenti femminili cercano di dimostrare che non è l'Islam la causa delle condizioni di sottomissione di tante donne, quanto piuttosto le tradizioni patriarcali e misogine che dominano queste società.  

IL TEMPO E LA STORIA | 28 GIUGNO 2017

Il 1917 è un anno chiave sia per la prima guerra mondiale, sia per il futuro della Germania che dell'Europa intera. E' l'anno della guerra sottomarina illimitata, voluta dalla Germania per indebolire le forze dell'Intesa; ma è anche quello della rivoluzione russa, con le sue tappe salienti di febbraio e ottobre. Un anno ripercorso dal professor Luciano Canfora con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 28 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La rivolta guidata da Lenin in Russia regala, da un lato, nuova linfa ai partiti della sinistra di tutta Europa, compresi quelli tedeschi; dall'altro conduce la Russia fuori dal conflitto, permettendo alla Germania di concentrare le proprie forze solo sul fronte occidentale e offrendogli la speranza di poter ancora vincere la guerra. Ma il 1917 è anche l'anno in cui gli americani entrano in guerra al fianco degli anglofrancesi. Il loro contributo sarà decisivo per neutralizzare l'ultima offensiva tedesca della primavera 1918 e permettere alle forze dell'Intesa di vincere la guerra.

IL TEMPO E LA STORIA | 27 GIUGNO 2017

La storia di un'America improvvisamente caduta in ginocchio, ma capace grazie a un leader come Franklin Roosevelt e ad alcune sue scelte lungimiranti, di affrontare la Grande Depressione seguita alla crisi del '29. È il New Deal, che il professor Ernesto Galli Della Loggia ripercorre con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda martedì 27 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Un'occasione anche per capire se ci siano paralleli e differenze con la crisi del 2008. Il racconto parte dal 1929 e arriva fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando il grande sforzo produttivo richiesto all'industria bellica del Paese risolleva definitivamente l'economia statunitense. In primo piano anche le principali politiche di Roosevelt: dal salvataggio d'emergenza delle banche in difficoltà alla loro supervisione governativa, dalla riorganizzazione della finanza e dell'agricoltura ai grandi programmi di lavori pubblici, al sostegno ai sindacati.  

IL TEMPO E LA STORIA | 26 GIUGNO 2017

"In hoc signo vinces". E' la scritta che Costantino vede apparire in cielo prima della battaglia decisiva contro il suo rivale Massenzio, che deciderà le sorti di Roma e del suo impero. E il segno che farà vincere Costantino è il simbolo di Cristo, la croce. L'impero pagano diventa così un impero cristiano. In realtà la presunta visione di Costantino è menzionata solo da un suo biografo, il vescovo cristiano Eusebio di Cesarea, molti anni dopo lo scontro con Massenzio. Ma Costantino ha davvero servito il cristianesimo o lo ha solo usato per accrescere il suo potere? E, creando una nuova capitale e accentrando tutti i poteri nelle sue mani, va considerato come l'ultimo grande imperatore dell'era antica o il primo imperatore del Medioevo? Il professor Alessandro Barbero, con Michela Ponzani, ricostruisce la complessa vicenda politica e militare dell'ultimo grande imperatore di Roma a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda lunedì 26 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il racconto di Costantino potrebbe essere dettato da un intento propagandistico, ma è indubbio che la presunta adesione del nuovo imperatore alla religione cristiana abbia cambiato la storia del mondo. Dopo anni di persecuzioni, il Cristianesimo si appresta a diventare la religione dell'impero. E Costantino diventa il primo imperatore cristiano. Ma sarà anche l'ultimo grande imperatore di Roma. L'impero d'Occidente infatti non sopravvivrà alla decisione di fondare una nuova capitale: Costantinopoli.  

IL TEMPO E LA STORIA | 23 GIUGNO 2017

Agli inizi del Novecento, in Medio Oriente si succedono le scoperte di giacimenti petroliferi di grandi dimensioni. Gli appetiti occidentali si orientano in quell'area e già prima della Grande Guerra, Inghilterra e Germania danno vita a un acceso confronto commerciale per assicurarsi il controllo delle aree di maggiore interesse. Alla fine del conflitto sono i vincitori a spartirsele: Inghilterra e Francia si dividono i territori deli attuali Siria e Iraq, con particolare interesse per l'area di Mosul, dove sono state individuate riserve petrolifere molto promettenti. A "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda venerdì 23 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Michela Ponzani ne parla con il professor Mauro Canali. Alla corsa all'oro nero partecipano anche gli Stati Uniti che pretendono di entrare nel grande affare del petrolio mediorientale, forti del contributo decisivo dato alla vittoria finale, e danno vita a un acceso scontro diplomatico-commerciale con gli inglesi. L'Italia, invece, ne rimane esclusa, anche per la miopia politica dei nostri governanti, prigionieri di una logica coloniale vecchio stampo e poco attenti al controllo di materie prime e risorse energetiche. 

IL TEMPO E LA STORIA | 22 GIUGNO 2017

A partire dal luglio 1943, dopo lo sbarco in Sicilia, gli Alleati cominciano a risalire la penisola e durante la loro avanzata stringono inevitabili rapporti con la popolazione locale. Questi militari sono per lo più ragazzi molto giovani lontani dalle loro famiglie, bisognosi di stabilire un rapporto umano per dimenticare i drammi e gli orrori della guerra. Per le donne che sposano soldati americani, il governo degli Stati Uniti utilizza l'espressione "War Brides", spose di guerra. Fra il 1946 e il 1950, oltre centomila spose di guerra europee arrivano negli Stati Uniti, anche grazie a speciali norme legislative varate dal governo americano, come il War Brides Act. La maggior parte di queste donne sono britanniche, francesi, belghe, tedesche e olandesi. Quasi diecimila le italiane. Vicende che la professoressa Silvia Cassamagnaghi ricostruisce con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda giovedì 22 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Attraverso le testimonianze di alcuni protagonisti, vengono ricostruite le vicende che segnarono i matrimoni misti tra militari americani e ragazze italiane, dallo scambio delle prime lettere d'amore, al trasferimento delle italiane oltreoceano, fino all'analisi degli aspetti burocratico-diplomatici e amministrativi.  

IL TEMPO E LA STORIA | 21 GIUGNO 2017

Una "bacchetta" irruente e scrupolosa fino all'inverosimile, capace di rivoluzionare il ruolo del direttore d'orchestra. E' quella di Arturo Toscanini, che il professor Lucio Villari racconta con Michela Ponzani, a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura, in onda mercoledì 21 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Toscanini nasce a Parma nel 1867, diventa direttore d'orchestra alla soglia dei vent'anni, ai tempi dell'ultima stagione di Giuseppe Verdi, e inizia una carriera che in 70 anni lo porterà nei più importanti teatri del mondo. Viaggia instancabilmente e al di là dell'Oceano trova nuove avventure professionali: la sua anima e la sua carriera si dividono tra l'Italia e gli Stati Uniti, dove sceglie di vivere prima della guerra, in aperto contrasto con il regime fascista. La Nbc Symphony Orchestra viene fondata nel 1937 espressamente per Arturo Toscanini: l'orchestra ha sede a New York e tiene concerti settimanali, trasmessi alla radio in tutto il mondo dall'enorme Studio 8-H nel Rockfeller Center. Toscanini è il primo direttore d'orchestra a diventare una vera e propria star internazionale. 

IL TEMPO E LA STORIA | 20 GIUGNO 2017

La gestione condivisa delle masse di profughi che bussano oggi alle nostre frontiere è il nodo storico sul quale si deciderà il futuro dell'Europa. In occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, la professoressa Silvia Salvatici ne parla con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda martedì 20 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Già sessanta anni fa, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, una ricerca svolta dalla Russel Sage Foundation di New York per le Nazioni Unite, metteva in guardia sul problema dei milioni di rifugiati che affollavano il vecchio continente nel 1945, sostenendo che il fallimento nell'affrontare la situazione in modo costruttivo si sarebbe rivelato fatale per la ricostruzione politica e morale dell'Europa. I Paesi alleati si coordinarono allora per gestire insieme l'emergenza, creando organismi internazionali specializzati e gettando le basi di un sistema internazionale che è quello che abbiamo a disposizione ancora oggi.  

IL TEMPO E LA STORIA | 19 GIUGNO 2017

Uno dei personaggi più esuberanti e imprevedibili del Risorgimento italiano: cospiratore e artista, martire e avventuriero, patriota e condottiero. E' Felice Orsini, raccontato dal professor Gilles Pecout con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda lunedì 19 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Affiliato alla Giovine Italia, nel 1849 Orsini prende parte alla Repubblica romana. Ma la vicinanza alle idee di Mazzini è solo momentanea: è infatti convinto che uccidendo il Re di Francia possa scoppiare una rivoluzione a sostegno dell'indipendenza dell'Italia. Ed è esattamente quello che prova a fare l'11 Gennaio 1858, attentando alla vita di Napoleone III.  

IL TEMPO E LA STORIA | 18 GIUGNO 2017

Dopo l'anno Mille, la crescita della popolazione urbana, che durerà fino alle catastrofi demografiche del Trecento, è sostenuta da una altrettanto impetuosa crescita economica. Nelle città la popolazione si diversifica, i nuovi ceti di mercanti e bottegai si affermano, garzoni e lavoranti arrivano dalle campagne. Queste nuove comunità cittadine desiderano amministrarsi in maniera sempre più autonoma rispetto al potere dell'impero. A "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda domenica 18 giugno alle 20.30 su Rai Storia, Michela Ponzani ne parla con il professor Alessandro Barbero. Il movimento comunale coinvolge tutta l'Europa ma in Italia ha un'importanza e una diffusione enormi, più di quanto accada in altri paesi. Federico I Barbarossa fin dall'inizio del suo regno inizia a compiere spedizioni nella penisola per contrastare il potere dei comuni del nord Italia, arrivando persino a distruggere Milano. Per contenerne l'avanzata e difendere la loro autonomia, i comuni dell'Italia settentrionale decidono di formare un'alleanza. E sul palcoscenico degli scontri compare un nuovo protagonista: il cittadino.

IL TEMPO E LA STORIA | 17 GIUGNO 2017

Nel 1911, mentre in tutto il paese si festeggiano i cinquant'anni dell'Unità d'Italia, inizia a farsi largo l'idea di una guerra con l'impero ottomano per conquistare la Cirenaica e la Tripolitania, le regioni che costituiscono l'odierna Libia. A "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda sabato 17 giugno alle 20.30 su Rai Storia, Michela Ponzani ne parla con il professoressa Alessandra Tarquini. Si scatena nel giro di poche settimane un furibondo dibattito tra favorevoli e contrari che coinvolge tutto i pesi massimi del mondo culturale dell'epoca: Pascoli, D'Annunzio, Prezzolini, Marinetti e tanti altri ancora. Poesie, canzoni, pamphlets e perfino film, come il kolossal "Cabiria" di Giovanni Pastrone, entrano direttamente nella discussione politica, segnando un momento fondamentale nell'evoluzione del dibattito pubblico nel nostro paese.  

IL TEMPO E LA STORIA | 16 GIUGNO 2017

Il 30 gennaio del 1889, in una località a quaranta chilometri da Vienna, muore suicida con un colpo di pistola alla testa, Rodolfo d'Asburgo, figlio dell'Imperatore Francesco Giuseppe e dell'imperatrice Elisabetta di Baviera, conosciuta come Sissi. Una vicenda ripercorsa dal professor Francesco Perfetti con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda venerdì 16 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Lo scandalo è enorme, anche perché accanto a Rodolfo giace il corpo di una ragazza di appena 17 anni, Maria Vetsera, che molti indicano come l'amante del principe. Eppure non tutti concordano con l'ipotesi del suicidio. C'è chi sospetta un omicidio dei servizi segreti, perché a causa delle sue idee liberali, Rodolfo è in rotta di collisione con il primo ministro austriaco Taaffe, e con la Prussia di Guglielmo II.  

IL TEMPO E LA STORIA | 15 GIUGNO 2017

La morte del dittatore Francisco Franco, il 20 novembre 1975, segna un passaggio cruciale per la Spagna, dopo oltre tre decenni di regime. Due giorni dopo, il 22 novembre, il principe Juan Carlos di Borbone, indicato come successore dallo stesso Franco, giura davanti alle Cortes come nuovo capo dello Stato e re di Spagna. Un periodo storico che il professor Ernesto Galli della Loggia ripercorre con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura, in onda giovedì 15 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il giuramento di Juan Carlos è il primo atto della transizione che dopo 36 anni di franchismo dovrà condurre il paese verso la democrazia. Per la Spagna ha inizio una nuova fase, densa di rischi e difficoltà, che ha il suo snodo drammatico nel tentativo di colpo di stato del colonnello Antonio Tejero. Un golpe fallito soprattutto per la ferma reazione del re.  

IL TEMPO E LA STORIA | 14 GIUGNO 2017

Tra l'8 settembre 1943, giorno dell'Armistizio, e il 25 aprile 1945, la Liberazione, l'Italia viene occupata dalle truppe tedesche e diventa terreno di battaglia di una "guerra totale". In quei venti mesi di guerra civile, i più duri per il nostro paese, interi reparti della Wermacht, divisioni di SS e militi della Repubblica sociale italiana si accaniscono contro la popolazione civile in maniera massiccia e indiscriminata. Rastrellamenti, eccidi, stragi, incendi e saccheggi di case, rapine, fucilazioni, torture sui prigionieri politici, stupri contro le donne. Pagine tragiche che il professor Paolo Pezzino rilegge con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 14 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Quelle dei tedeschi non sono "rappresaglie" ma veri e propri crimini di guerra. È la "guerra ai civili"; una strategia terroristica preventiva e intimidatoria, messa in atto per "bonificare" il territorio italiano dalla presenza dei partigiani e spezzare il legame che esiste – o potrebbe esistere – tra le formazioni armate della Resistenza e i civili. Dalla fine del conflitto a oggi, abbiamo assistito, nella maggior parte dei casi, alla mancata celebrazione dei processi contro criminali di guerra. Herbert Kappler, responsabile per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, e Walter Reder, per quello di Marzabotto, sono stati condannati e hanno passato diversi anni in carcere. Per il resto l'impunità è stata pressoché totale. Nel 2016 un gruppo di storici italiani ha pubblicato l'"Atlante delle stragi naziste e fasciste". È un database in cui sono raccolti, censiti, catalogati tutti gli episodi di violenza di quei venti mesi. Uno strumento di grande utilità per la ricerca storica, ma disponibile per tutti su internet (www.straginazifasciste.it). Un archivio della memoria che serve anche a non dimenticare.  

IL TEMPO E LA STORIA | 13 GIUGNO 2017

Il 13 dicembre 2003, con la cattura di Saddam Hussein si chiude uno dei capitoli più tragici della storia recente, che fa calare il sipario su un dittatore che per oltre due decenni ha infiammato il mondo intero. La sua parabola si conclude sul patibolo, come era accaduto per i gerarchi nazisti a Norimberga. A "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda martedì 13 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Michela Ponzani ne parla con il professor Franco Cardini. Saddam Hussein è stato condannato a morte per la strage di 148 sciiti nel villaggio di Dujail. Ma oltre e al di là di questo crimine Saddam Hussein paga con la vita il tentativo di conquistare l'egemonia in Medio Oriente ad ogni costo e con tutte le armi a sua disposizione. Comprese quelle chimiche, che userà contro curdi e sciiti.  

IL TEMPO E LA STORIA | 12 GIUGNO 2017

Nel più celebre manuale in dotazione agli inquisitori, il "Malleus maleficarum", si dice: "Sebbene sia stato il Diavolo a indurre Eva al peccato, fu Eva a sedurre Adamo". Tra il Quattrocento e il Seicento l'Europa è periodicamente scossa dalla caccia alle streghe, donne accusate di adorare il Diavolo e di sovvertire, con i loro poteri nefasti, le comunità in cui vivono. Un fenomeno che il professor Adriano Prosperi analizza con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda lunedì 12 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. L'accusa di stregoneria è antichissima, e può essere rinvenuta anche nelle tragedie della Grecia classica, ma la persecuzione in larga scala che si verifica in questi secoli, sia in ambiente cattolico che protestante, non ha precedenti. Si tratta di una forma violenta di misoginia, perché ad essere accusate di stregoneria sono le donne più intelligenti, le più belle o disinibite, che adottano comportamenti sessuali fuori dalla "moralità" del tempo. Oppure sono le più anziane, le vedove, le donne povere e sole, incapaci di difendersi per cultura e per condizione economica dalle accuse degli inquisitori. A "Il Tempo e la Storia" il tema è affrontato attraverso il racconto della "causa" delle streghe di Triora, una importante podesteria della Repubblica di Genova, grazie a riprese effettuate sul luogo e al contributo dell'epistemologo Stefano Moriggi e dello scrittore Ippolito Edmondo Ferrario.  

IL TEMPO E LA STORIA | 11 GIUGNO 2017

Nell'immaginario contemporaneo i castelli sono strutture di difesa, esempi di un'epoca segnata dalle invasioni, dalla paura e dalla sottomissione feudale. Guardati più da vicino, rivelano un altro aspetto, forse più importante: "incastellare", per secoli, ha significato creare nuovi abitati, rendere fertili le terre, sfruttare pascoli e miniere, creare senso di identità. A "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura, in onda domenica 11 giugno alle 20.30 su Rai Storia, Michela Ponzani ne parla con il professor Alessandro Barbero. Per esplorare questo mondo fatto di mura e torri, e segnate da battaglie epocali, il programma propone alcune tipologie definite, che ricorrono in Italia e nell'Europa Medioevale: dagli antichi e scomparsi villaggi fortificati alla rocca; dal castello residenza signorile ai forti bastioni quattrocenteschi, fino alle magioni Ottocentesche, frutto di un revival filo-medioevale.

IL TEMPO E LA STORIA | 10 GIUGNO 2017

Il 17 marzo 1861 nasce il Regno d'Italia. L'unificazione è fatta, ma oltre al Veneto, al Trentino e al Friuli, per completare il nuovo Stato mancano ancora Roma e il Lazio. Tutto il decennio successivo sarà dedicato alla conquista e all'annessione della Città Eterna, destinata a diventare la capitale del Paese. A "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda sabato 10 giugno alle 20.30 su Rai Storia, il professor Gilles Pécout ne parla con Michela Ponzani. I governati italiani devono vedersela con l'intransigenza di Papa Pio IX, strenuo difensore del potere temporale della Chiesa; ma anche con l'imperatore francese Napoleone III, che protegge Pio IX. Sarà proprio la caduta di Napoleone III, sconfitto dai prussiani a Sedan nel 1870, a sbloccare la situazione. Il 20 settembre 1870 le truppe italiane penetrano attraverso la Breccia di Porta Pia e conquistano Roma, che l'anno dopo diventerà capitale del Regno d'Italia.  

IL TEMPO E LA STORIA | 9 GIUGNO 2017

Le guerre coloniali smentiscono il mito del "bravo italiano", pacifico e portatore di civiltà. Dopo l'occupazione dell'Eritrea e della Somalia alla fine dell'Ottocento, nel 1911 l'Italia aggredisce la Libia e mostra il volto di un Paese conquistatore e oppressore. A "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda venerdì 9 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, ne parlano il professor Filippo Focardi e Michela Ponzani. Nella seconda guerra mondiale, l'Italia fascista si macchia di efferati crimini di guerra. Paesi come l'Albania e la Grecia conoscono la ferocia dell'occupazione italiana. Le vittime non sono soltanto le truppe nemiche, ma anche le popolazioni civili dei paesi occupati, sottoposte a violenze indicibili: rastrellamenti, incendi di case e villaggi, torture sui corpi dei prigionieri politici e stupri contro le donne. Il paese che ha maggiormente subito la brutalità dell'Italia fascista è la Jugoslavia. I crimini perpetrati dalle forze d'occupazione italiane in poco più di due anni, rispondono ad una precisa strategia di dominio territoriale che mira ad una completa fascistizzazione e "snazionalizzazione" delle masse. L'Italia riesce a respingere le richieste di estradizione dei paesi occupati grazie a un'intensa attività diplomatica ma soprattutto per l'appoggio degli Alleati che, fatta eccezione per i reati più gravi commessi contro soldati anglo americani, adottano una politica improntata alla collaborazione con le autorità italiane. Nonostante le richieste di risarcimento l'Italia non pagherà mai per i crimini di guerra commessi.  

IL TEMPO E LA STORIA | 8 GIUGNO 2017

È un costume da bagno che copre interamente il corpo, lasciando liberi solo viso, mani e piedi: con il burkini le donne islamiche possono andare in spiaggia secondo le indicazioni dei leader religiosi islamici. Ma sulla scia degli ultimi attentati di matrice integralista il burkini ha sollevato numerose proteste perché manifesta in maniera ostentata un'appartenenza religiosa e potrebbe creare addirittura problemi di ordine pubblico. Un fenomeno che Michela Ponzani analizza con il professor Alberto Melloni a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda giovedì 8 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il corpo della donna resta uno dei punti focali della questione. Un corpo che non deve essere visto. Un corpo che occorre velare, nascondere, negare: il burkini per molti occidentali altro non è che una versione "light" del burqa, uno degli indumenti che l'Islam politico vorrebbe imporre alle proprie donne.  

IL TEMPO E LA STORIA | 7 GIUGNO 2017

Stati Uniti, 1952. Il Paese si prepara alle elezioni presidenziali di novembre, nelle quali si scontrano il democratico Adlai Stevenson e il repubblicano Dwight Eisenhower. Inizia così una campagna elettorale lunga e infuocata. Questa volta però gli sfidanti hanno a disposizione un'arma inedita, mai usata prima: la televisione. Il nuovo mezzo permette ai candidai di raggiungere i propri sostenitori, gli indecisi e gli elettori della parte avversa direttamente nel salotto di casa. Lo racconta il professor Ferdinando Fasce, ospite di Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 7 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Primo mezzo di comunicazione di massa nato e cresciuto con funzioni esclusivamente di mercato, la televisione ridimensiona con le sue particolari caratteristiche la presenza di pubblicisti e di altre figure tradizionali di organizzazione propagandistica legate ai partiti, ai dibattiti radiofonici, ai comizi, e a quanto restava delle estenuanti maratone dei candidati in giro per il paese con il treno. A comprendere le potenzialità espressive del nuovo mezzo televisivo sarà il comitato elettorale di Dwight Eisenhower che punta su nuove strategie di comunicazione e affida la campagna a una famosa agenzia pubblicitaria nota per avere realizzato spregiudicati spot televisivi di pochi secondi, che hanno fatto esplodere le vendite di alcuni prodotti di largo consumo. L'agenzia pubblicitaria realizza per Eisenhower spot altrettanto brevi, della durata di trenta secondi, dal nome "Eisenhower risponde all'America". Sul versante opposto, il candidato democratico Adlai Stevenson, si rifiuta di essere presentato e venduto come un qualsiasi prodotto commerciale e si affida a una serie di programmi televisivi in diretta della durata di trenta minuti. Il 4 novembre 1952 Eisenhower esce vittorioso dalle urne e diventa il 34° presidente degli Stati Uniti. Da quel momento il connubio tra politica e pubblicità avrà un effetto dirompente.  

IL TEMPO E LA STORIA | 6 GIUGNO 2017

Il 15 maggio 1916 l'Austria-Ungheria lancia contro l'Italia l'offensiva di primavera. Ha inizio la cosiddetta Strafexpedition, nel settore compreso fra gli altipiani di Folgaria, del Lavarone e d'Asiago. Una pagina di storia riletta dal professor Marco Mondini ospite di Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia", in onda martedì 6 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Per gli Imperi Centrali il 1915 è stato molto favorevole e il capo di stato maggiore Conrad è determinato a scatenare un attacco di grande rilievo strategico contro l'ex alleato, punto debole dell'Intesa. Le linee italiane vengono travolte dall'artiglieria austriaca che consente alla fanteria di penetrare in profondità, fino ad occupare completamente la conca di Asiago. Le truppe di Cadorna sono costrette a ritirarsi verso l'estremità meridionale dell'altopiano ma da qui non cederanno più e riusciranno a scongiurare il pericolo di una calata austriaca in pianura. Il prezzo, però, è altissimo e saranno anche i civili a pagarlo. Ha inizio la guerra totale. Con la Strafexpedition, il conflitto diventa tangibile anche per la popolazione. Il comando della prima Armata italiana ordina lo sgombero dei comuni degli Altipiani vicentini, come Asiago. L'evacuazione è disposta per consentire una maggiore libertà d'azione alle operazioni militari e per proteggere le popolazioni. Ha inizio così l'esodo di migliaia di profughi, i primi profughi italiani della Grande Guerra.  

IL TEMPO E LA STORIA | 5 GIUGNO 2017

L'Italia diventa uno Stato, riunito sotto la corona di Vittorio Emanuele II È il 1866. Non c'è ancora Roma, dove regna Papa Pio IX, difeso dai francesi. E non c'è Venezia, dove governano gli austriaci. Per unire tutta l'Italia bisogna cacciare gli austriaci dal Veneto, ma anche dal Trentino e dal Friuli. Il momento è arrivato. Il 15 giugno 1866 la Prussia dichiara guerra all'Austria. Cinque giorni dopo anche l'Italia entra in guerra contro Vienna. "Gran giorni son questi per l'Italia, gran guerra! Così si fanno le nazioni!" scrive lo scrittore Edmondo De Amicis. E invece non sarà un gran guerra. Una pagina della storia del nostro Paese riletta dal professor Francesco Perfetti con Michela Ponzani, a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura in onda lunedì 5 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Attaccato da nord e da sud, l'impero austriaco dovrà cedere su tutti i fronti, ma non saranno le vittorie militari a riunire l'Italia. Nonostante la superiorità di uomini e mezzi, sui campi e sui mari il nostro esercito e la nostra marina subiranno umilianti sconfitte. Grazie all'intercessione di Napoleone III imperatore dei francesi, Venezia e il Veneto diventeranno italiani, ma il Trentino, conquistato da Garibaldi e dai suoi volontari, dovrà tornare all'Austria. È una strana storia quella della Terza guerra d'indipendenza, perché è la storia di una guerra perduta e al tempo stesso vinta. A 150 anni da quegli eventi il professor Perfetti spiega come e perché una sconfitta militare si è trasformata in vittoria politica.  

IL TEMPO E LA STORIA | 2 GIUGNO 2017

Il 2 giugno 1946 è ricordato come il giorno del Referendum istituzionale tra Monarchia e Repubblica. Ma in quella data gli italiani votarono anche per eleggere i membri dell'Assemblea Costituente, l'organo chiamato a scrivere la Costituzione, tuttora in vigore. Lo ricorda il professor Giovanni Sabbatucci a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura condotto da Michela Ponzani, in onda venerdì 2 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.45 su Rai Storia. I risultati di quella tornata – pur messi in ombra dalla vittoria referendaria della Repubblica – si rivelarono anch'essi di grande importanza, segnalando la supremazia della Democrazia Cristiana, seguita a larga distanza da socialisti e comunisti, e mostrando la grande forza raggiunta dai tre grandi partiti di massa (in grado di raccogliere complessivamente i voti di 3 italiani su 4). Ma quelle del 2 giugno '46 furono anche le prime consultazioni libere dall'avvento del fascismo, nonché le prime elezioni politiche nazionali in cui votarono le donne.  

IL TEMPO E LA STORIA | 1 GIUGNO 2017

Attratti dalla bandiera nera del califfato, convinti dalla propaganda sul web o dai divulgatori dell'Islam radicale, negli ultimi quattro anni più di ventimila volontari sono andati a combattere in Siria per il Jihad, la guerra santa, e diventare soldati dello stato islamico dell'autoproclamatosi califfo Al Baghdadi. Sono i cosiddetti "foreign fighters". Un fenomeno analizzato dallo storico Giovanni De Luna a "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura condotto da Michela Ponzani, in onda giovedì 1 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Cinquemila di questi volontari sono europei. La maggioranza di loro, il settantacinque per cento, viene da quattro Paesi: Francia, Belgio, Gran Bretagna e Germania, ma si contano anche un centinaio di combattenti italiani. E' difficile capire perché giovani musulmani, appartenenti alla seconda o alla terza generazione di famiglie emigrate in Europa, ma anche giovani inglesi, francesi e italiani convertiti all'Islam, abbiano abbandonato tutto per raggiungere la Siria e combattere la guerra santa. Eppure il fenomeno dei "foreign fighters" non è nuovo. Già durante il '900, si sono visti gli uomini della "Legione straniera" impegnati in Indocina e in Algeria, le "Brigate Internazionali" nella guerra civile spagnola, i mercenari europei in Congo, tutti soldati accomunati da una caratteristica: essere combattenti volontari in terra straniera.  

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