Intervista a Luc Besson, il regista del film Adèle e l’enigma del faraone


Intervista a Luc Besson, il regista del nuovo film Adèle e l’enigma del faraone, in uscita nelle sale cinematografiche italiane il 15 ottobre 2010. Come avviene l’incontro con Jacques Tardi? È una lunga storia. Diciamo che tutto è cominciato circa dieci anni fa quando mi sono letteralmente innamorato della sua eroina, Adèle. Ho contattato subito […]

Intervista a Luc Besson, il regista del nuovo film Adèle e l’enigma del faraone, in uscita nelle sale cinematografiche italiane il 15 ottobre 2010.

Come avviene l’incontro con Jacques Tardi?

È una lunga storia. Diciamo che tutto è cominciato circa dieci anni fa quando mi sono letteralmente innamorato della sua eroina, Adèle. Ho contattato subito Tardi che sfortunatamente mi disse che aveva già affidato l’adattamento cinematografico di Adèle ad un altro regista. Rimasi molto deluso ma anche felice che avesse scelto un “grande” regista e gli augurai ogni bene. Aspettai con impazienza l’uscita nelle sale. Dopo tre anni di inutile attesa, richiamai Tardi che mi disse che il progetto con quel regista era saltato e che per il momento aveva abbandonato l’idea di un adattamento cinematografico di Adèle. Ma io, deciso a fargli cambiare idea, l’ho incontrato diverse volte e ho sempre cercato di rassicurarlo facendogli vedere quello che avevo fatto fino ad allora. Abbiamo aspettato un altro anno per poter ricomprare i diritti di Adèle e alla fine dopo sei anni di attesa ed estenuanti trattative sono riuscito a convincere Tardi a cedermeli…
Ho iniziato scrivendo una prima versione dell’adattamento che fosse il più fedele possibile ai fumetti originali, all’universo di Tardi e le caratteristiche di Adèle Blanc-Sec. Quando gli ho consegnato la prima sceneggiatura, Tardi era in preda all’ansia più totale: capisco che deve essere stato snervante visto che per scrivere l’adattamento cinematografico mi ero dovuto comunque impossessare di un personaggio che lui aveva inventato. Ma le cose sono andate molto meglio di quanto pensassi perché dopo aver letto la sceneggiatura mi ha detto: “È bellissima!” Infatti, non solo ci ha ritrovato la sua opera e il suo personaggio, ma l’ha vista come una bellissima sceneggiatura, non una sterile trasposizione della storia per immagini. Ed è stato quello a conquistarlo…

Chi sono i realizzatori?

Con Thierry Arbogast, il direttore della fotografia, lavoriamo insieme dai tempi di Nikita. Olivier Bériot ha fatto un lavoro straordinario con i costumi. Ha un enorme talento come stilista e disegnatore e ho avuto modo di conoscerlo bene durante la lavorazione della trilogia di Arturo. Le scenografie svolgono un ruolo cruciale in Adèle, e per questo mi sono avvalso una volta ancora di Hugues Tissandier, che ha collaborato con me in Giovanna d’Arco e nella trilogia di Arturo… Adesso Hugues usa la tecnologia digitale per disegnare e pre-visualizzare i set il che vuol dire che si può fare un giro virtuale di tutto gli ambienti per preselezionare le angolazioni della macchina da presa e gli obiettivi da utilizzare.

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