Intervista a Raffaella Carrà: Smentisco che la Rai non mi volesse, per That’s your life
In un'intervista all'AdnKronos, la conduttrice Raffaella Carrà, smentisce le ricostruzioni della stampa in seguito la cancellazione del nuovo programma That's your life: "C'è una situazione difficile che ci avrebbe impedito di lavorare serenamente". I soldi non c'entrano, per Raitre faccio l'autrice a 200 euro a puntata ma voglio allegria". Consigliere Verro: "Basta col tiro al […]
di Redazione / 21.10.2010
In un'intervista all'AdnKronos, la conduttrice Raffaella Carrà, smentisce le ricostruzioni della stampa in seguito la cancellazione del nuovo programma That's your life: "C'è una situazione difficile che ci avrebbe impedito di lavorare serenamente". I soldi non c'entrano, per Raitre faccio l'autrice a 200 euro a puntata ma voglio allegria". Consigliere Verro: "Basta col tiro al piccione sulla Rai".
Raffaella Carrà, dispiaciuta per come il fallimento del progetto per il suo ritorno in Rai sia stato raccontato da alcuni giornali con toni "molto spiacevoli" che facevano riferimento anche alla sua età, e dice:
"Smentisco categoricamente che la Rai non mi volesse. Così come posso assicurare che i soldi non c'entrano nulla. Sono stufa di sentire dire che è una questione di denaro. Semplicemente, dopo 40 anni di carriera, so come mi piace lavorare: con allegria ed entusiasmo e con un editore dietro che mi dà la carica. E invece, dopo le prime riunioni, abbiamo avuto chiaramente la sensazione che la situazione attuale della Rai non lo consentiva: sono in atto difficili battaglie, c'è una sorta di guerra interna che ci avrebbe impedito di lavorare serenamente. E così abbiamo preferito rimandare il progetto. Mi sembra davvero brutto e non capisco perché abbiano voluto raccontarla in quella maniera, anche perché non è andata così"
Continua la conduttrice Raffaella Carrà:
"Voglio chiarire che inizialmente in Rai mi hanno accolto con grande entusiasmo. Anzi, ringrazio il direttore di Raiuno, Mauro Mazza, che appena mi ha visto mi ha detto: 'bentornata a casa'. Per me che sono una sentimentale è stata una cosa bellissima. Come ringrazio il vicedirettore generale Lorenza Lei e il vicedirettore di Raiuno Gianvito Lomaglio, gentilissimi. E apprezzo molto che il direttore di Raidue abbia detto che fosse per lui mi prenderebbe subito".
Raffaella Carrà ripercorre le tappe che dovevano portare alla realizzazione del nuovo programma. Il progetto di portare su Raiuno la versione italiana di 'That's your life', che in una nota dice:
"una sorta di serata d'onore, con al centro un unico personaggio e tanto spazio per creare, era partito molto bene. Sia noi che la Rai eravamo convinti che il progetto potesse essere sviluppato bene. Endemol è venuta a trovarmi anche in Spagna. L'idea, insomma, non ci dispiaceva per niente. Ma nelle riunioni successive abbiamo capito che nell'organizzazione c'era una situazione difficile, che ci avrebbe impedito di lavorare con serenità. E a me piace lavorare in un atmosfera costruttiva. Sennò preferisco rinunciare".
"Sono due anni che sono fuori dalla tv, e se diventano tre è uguale. Ma, vi prego, non dite che è una questione di soldi: da autrice sto lavorando alla terza serie di 'Gran Concerto' per Raitre e prendo 200 euro a puntata ma sono felice. Ed ho appena proposto uno speciale per Natale che credo si farà. Ma dopo tanti di lavoro, non lo faccio certo per soldi. Grazie a Dio, amministrandomi con un po' di attenzione, vivo benissimo".
D'altronde la Carrà non ha dubbi che "il successo di un programma lo fa il clima in cui nasce".
"Con Carramba abbiamo preso un format inglese e lo abbiamo reso diversissimo e di enorme successo, tanto che oggi non si vede una trasmissione che non contenga una 'carrambata'. Ma questo è stato possibile perché dietro c'era l'entusiasmo e la forza di tutta un'azienda. Che è stata ripagata da un successo enorme: il programma ha incassato tanti soldi di pubblicità, utili a realizzare tanti altri progetti aziendali".
Commenta il consigliere d'amministrazione della Rai Antonio Verro:
"Alla fine della fiera, parlano tutti male della Rai ma sono tutti in fila fuori all'azienda. Piantiamola di fare sempre il tiro al piccione e di dare alla Rai le colpe di ogni cosa. Non so esattamente cosa è successo tra Carrà e Rai ma vorrei che si tornasse alla normalità, che non ci fossero più né martiri né eroi. E che ognuno si limitasse responsabilmente a fare la propria parte".