Intervista a Robert Pattinson: per catastrofe della marea nera Obama ha ragione


Robert Pattinson, l'idolo di milioni di ragazzine in tutto il mondo, ha come sistema di protezione quattro bodyguard, una perquisizione e, naturalmente, confisca del cellulare. Con «Eclipse» torna per la terza volta nei panni del vampiro Edward Cullen. In questo penultimo capitolo della saga (il quarto sarà diviso in due film) si aggiungono combattimenti degni […]

Robert Pattinson, l'idolo di milioni di ragazzine in tutto il mondo, ha come sistema di protezione quattro bodyguard, una perquisizione e, naturalmente, confisca del cellulare. Con «Eclipse» torna per la terza volta nei panni del vampiro Edward Cullen.

In questo penultimo capitolo della saga (il quarto sarà diviso in due film) si aggiungono combattimenti degni di una vera pellicola d'azione e nuovi tormenti della protagonista: Bella (Kristen Stewart) è indecisa tra Edward il vampiro e Jacob (Taylor Lautner) il licantropo. Anche se nella vita reale avrebbe le idee chiarissime: dietro le quinte tutti giurano che lei e Robert sono fidanzati.

Cosi Tv Sorrisi e Canzoni ha intervistato l' attore, ecco l' intervista:

Riguardo cosa, scusi?

«Il vostro esordio ai Mondiali. Italia-Paraguay. Avete giocato meglio di noi inglesi con gli Usa».

Scusi, è tifoso?

«Sì, sono un fan dell'Arsenal. La Nazionale inglese invece mi delude sempre: ogni volta pensiamo di fare grandi cose, ma poi non succede».

E Capello le piace, come allenatore?

«Dopo la prima partita, non più!».

Parliamo del film: il terzo capitolo della saga, un po' a sorpresa, trasuda azione e combattimenti. Come è stato metterli in atto?

«Sullo schermo sono grandiosi, ma quando reciti possono essere noiosi, specie se ci sono di mezzo gli effetti speciali e la tecnologia. È tutto un "metti un braccio così, guarda in su, stringi il pugno". Ho avuto nostalgia del mio film precedente, "Remember me", dove facevo a botte davvero, con due stuntman che mi dicevano di colpirli con forza. Era un ottimo esercizio antistress».

Nel film rispunta il triangolo amoroso tra lei, Bella e Jacob. Le è mai capitato nella vita vera di essere il terzo incomodo?

«Sì, solo per un breve periodo di tempo. È veramente orribile. Invece quando sono fidanzato tengo sempre d'occhio tutti gli altri maschi in giro».

Allora è fidanzato?

«So che deve chiedermelo, ma non parlo della mia vita privata!».

Potremmo dire però che s'è tradito… Geloso?

«No, sono solo molto insicuro di me stesso».

Strano che sia insicuro. La sua carriera è in orbita. Anzi, non ha paura di venir etichettato per sempre come «il vampiro di Twilight»?

«È un rischio, in effetti, ma per me quello di Edward è solo un ruolo. Forse sarò sempre "il ragazzo di Twilight", ma potrei fare qualcosa di ancora più grande ed essere ricordato per quello. Oppure, conoscendomi, potrei anche fare qualcosa di veramente stupido, tipo essere arrestato. E mi toglierebbero di sicuro l'etichetta di "bel vampiro"».

Come gestisce le fan? Può andare liberamente al pub?

«A Londra sì, perché sono più interessate ai calciatori. A Los Angeles no. In Italia, quando abbiamo girato "New Moon", bastava che mi spostassi in qualche paesino appartato della Toscana».

E in Inghilterra torna spesso?

«Appena posso. L'ultima volta sono andato per votare. La politica mi piace, cerco sempre di tenermi aggiornato».

Sta seguendo anche la catastrofe della marea nera nel Golfo del Messico?

«Sì, mi sembra incredibile che non siano ancora riusciti a trovare una soluzione. Obama ha detto che è il più grande disastro dall'undici settembre e ha ragione».

Insomma, è anche un attivista ecologico?

«Mi interesso, ma vorrei fare di più. Quando ho lavorato con Pierce Brosnan ho capito cos'è veramente la preoccupazione per l'ambiente. Lui non usa bottigliette di plastica. Dovremmo fare tutti così, a cominciare da me».

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