Iris: ciclo Exploitation, oltre i confini del cult


Oltre i confini del cinema cult è il ciclo di film che Iris propone dal 18 Luglio in seconda serata, Si parte con La svastica nel ventre di Mario Caiano.

Oltre i confini del cinema cult c'è l'Exploitation, un luogo borderline e misterioso, riscoperto da Iris per proporre un ciclo di rarissimi film di genere, pellicole che con gli anni hanno acquistato valore da autentici collezionisti. Dal 18 luglio, ogni giovedì, intorno alle ore 23, su Iris appuntamento con opere dirette da specialisti del settore come Umberto Lenzi e il momento di attrici come Florinda Bolkan e Martine Brochard.

Innanzitutto la definizione – ad opera di Ephraim Katz, autore dell'"Enciclopedia dei film" – del genere più amato dal regista cult per eccellenza, Quentin Tarantino: "Si tratta di film fatti con poca o addirittura nessuna attenzione alla qualità o al merito artistico, ma con un interesse mirante al guadagno veloce, di solito attraverso tecniche di pubblicità che enfatizzino qualche aspetto sensazionale del prodotto."

Il debutto di Exploitation Night, il 18 luglio, spetta a La svastica nel ventre (1977). Il film, diretto da Mario Caiano, è tra i pilastri del sotto-filone noto come "Naziploitation".

Il 25 luglio è la volta di Apocalypse domani (1980), mirabile incrocio tra Apocalypse Now! e i 'cannibal movies', film amatissimo da registi come Tarantino e Joe Dante. Nel corso della guerra in Vietnam, un plotone di marines libera due prigionieri dai vietcong. Uno dei due si rivela essere un cannibale. Alcune scene del film hanno fatto scuola nel cinema mainstream (tra le pellicole, La morte ti fa bella di Robert Zemeckis).

Il 1 agosto è di scena Cannibal Ferox (1981), di Umberto Lenzi, maestro del filone. La pellicola, all'epoca bandita in 31 paesi, racconta la fuga di uno spacciatore di New York nella Foresta Amazzonica, dove diventerà preda di una comunità di indigeni, insieme ad una malcapitata antropologa che sta scrivendo una tesi sulla popolazione locale.

L'8 agosto tocca a Flavia la monaca musulmana (1974), con Florinda Bolkan. Nel XV Secolo, ai tempi delle incursioni saracene nelle Puglie, una suora si ribella allo stato di soggezione in cui si trova e si allea coi saraceni in una lotta senza limiti.

Il 15 agosto è in programma Una tomba aperta… Una bara vuota (1972), noto anche come "Il cadavere di Helen non mi dava pace". Il titolo, diretto da Alfonso Balcázar, è un'imperdibile e curiosa rivisitazione in chiave exploitation dell'hithcockiano Rebecca, la prima moglie.

La rassegna chiude in bellezza, il 22 agosto, con Storia di una monaca di clausura (1973), con le giovanissime Eleonora Giorgi e Catherine Spaak. Costretta al convento di clausura per aver rifiutato un matrimonio di convenienza, Carmela (Giorgi) si ribella a suor Elisabetta (Spaak). Da segnalare la sceneggiatura, scritta da Tonino Cervi e, nel cast, la presenza di Martine Brochard e Umberto Orsini.

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