Le Belve – Conferenza Stampa


Si è tenuta oggi, nella splendida cornice di Villa Borghese in quel di Roma, la conferenza stampa del nuovo film di Oliver Stone, Le Belve. Oltre al già citato regista, a far scalpitare i numerosi giornalisti accorsi alla Casa del Cinema, erano presenti la splendida Salma Hayek e John Travolta. A moderare l'incontro era presente […]

Si è tenuta oggi, nella splendida cornice di Villa Borghese in quel di Roma, la conferenza stampa del nuovo film di Oliver Stone, Le Belve. Oltre al già citato regista, a far scalpitare i numerosi giornalisti accorsi alla Casa del Cinema, erano presenti la splendida Salma Hayek e John Travolta. A moderare l'incontro era presente Marco Spagnoli, famoso giornalista italiano.

Dopo aver aperto la conferenza stampa – iniziata con più di quarantacinque minuti di ritardo – Spagnoli ha dato la parola ai giornalisti.

Cosa vi ha attirato di questa sceneggiatura e dei vostri personaggi?

John Travolta: "Ciò che mi ha attratto è stato lo script originale, fresco, attuale. Quella de Le Belve è una sceneggiatura fresca, senza clichè, piena di personaggi interessanti, come il mio. Dennis l'ho scoperto man mano, attraverso una ricerca approfondita con Oliver e gli altri. In un dramma di Tennessee Williams c'è una splendida frase: "Io dipendo dalla gentilezza degli sconosciuti". Io qui dipendo dalla bravura di Oliver. E' una sceneggiare molto attuale, che parla della situazione anche fuori dal Messico. Ho amato lavorare con Oliver. Per me è stata una sfida: lui vuole che tu faccia i tuoi compiti a casa, che scopra il tuo personaggio e si aspetta che tu non faccia niente di meno".

Salma Hayer: "Ero molto eccitata di poter lavorare con Oliver Stone. Avrei fatto qualsiasi cosa: se mi avesse chiesto di fare un albero, l'avrei fatto. E il personaggio che interpreto, Elena La Reina, è stato così divertente!"

Signor Oliver Stone non sono molti i film che ha tratto da libri. C'è qualche differenza nell'approcciarsi alle trasposizioni piuttosto che a un film che lei stesso ha scritto?

"Sono stato molto felice di collaborare con Don Winslow (l'autore del libro, n.d.r.), anche se ovviamente ci sono stati molti disaccordi, ma alla fine mi ha detto di essere stato contento del film. Abbiamo cambiato molto, rispetto al libro. Abbiamo cambiato anche il finale. Anzi, i finali, perchè il film ha due finali. E questo è stato molto divertente. Le belve è un libro frenetico, ci sono molti punti di vista diversi e circa 350 scene. Ho dovuto ridurre tutto a circa 20 scene e ho scelto Ophelia come unica voce narrante. Inoltre, ho quasi stravolto il personaggio di Dennis, interpretato da John, che ritengo essere uno dei più deboli del romanzo e che, a mio giudizio, è incredibilmente migliorato nel film".

Chi sono oggi le Belve?

Oliver Stone: "Le belve, nel film, sono un po' tutti i personaggi. Ophelia è una ragazza ricca, che vive felice con due bellissimi fidanzati, e finisce per uccidere. Ben, da medico e scienziato votato alla causa terzomondista, diventa complice di un omicidio in parte ingiusto. Dennis fa il doppiogioco continuamente, persino con i suoi figli, non dice mai la verità. Emerge la belva di tutti i personaggi".

Salma Hayek: "Viviamo in un periodo difficile, e dovremmo proprio cambiare. Se non pensi alle cose che fai in senso di comunità … Se pensi alle cose che fai solo in senso egoistico, pensando solamente al tuo tornaconto personale, allora diventeremo tutti delle belve e non ci sarà differenza".

Signor Oliver Stone, in una scena molto intensa, Elena chiede a Ophelia se, di tanto in tanto, il suo popolo pensa davvero al suo futuro. L'America pensa al suo futuro, secondo lei?

(In realtà, nel film, Elena chiede a Ophelia se i giovani pensino mai al loro futuro, n.d.r.) "È difficile pensare al futuro quando si è immersi in una realtà costellata da guerre e conflitti. Si fa la guerra alla droga, per esempio, ma spesso si finisce per prendersela solo con i consumatori, lasciando da parte gli spacciatori. Secondo me, se continuiamo di questo passo, l'America non avrà un futuro. E sono sicuro che ci saranno americani che non saranno d'accordo con me".

Signor Travolta, lei nella sua carriera ha interpretato molti ruoli, anche molto diversi tra loro. C'è qualche personaggio che le manca, o che vorrebbe riproporre?

"Vede, io dipendo dall'immaginazione di scrittori e dal talento dei registi. Amo diventare ogni volta qualcun altro, e la varietà mi è stata concessa solo perchè ho avuto la fortuna di lavorare con gente davvero brava in ciò che faceva. Amo diventare qualcuno di nuovo, ogni volta, è il mio lavoro, naturalmente. E amo trasformarmi per queste menti brillanti, ed essere sempre qualcosa di nuovo".

Mi ricollego alla domanda del collega, per chiedere al Signor Travolta, in questa epoca di remake e sequel, se ha mai pensato a fare un sequel di Tony Manero? E come se lo immagina?

"Io non amo i sequel, perchè amo le cose nuove e originali. Nella mia carriera ho fatto solo due sequel, ed uno è proprio quello di Tony Manero. Che cosa sarebbe diventato? Be', non lo so. Avrebbe la mia età, forse sarebbe ancora arrabbiato… Lui è un sognatore. Non lo so. Ancora una volta mi dovrei rimettere all'immaginazione di qualche scrittore, per rispondere. Davvero, non lo so. Lei cosa pensa che gli sia successo?

Come è possibile fermare il commercio delle armi?

Salma Hayek: "Forse non solo la persona qualificata per trovare soluzione ad un problema così grave come il commercio delle armi. Come ho già detto dovremmo cambiare. Ci sono state persone che dopo aver visto il film mi hanno detto che in alcune scene – come quelle di tortura – dovevano coprirsi gli occhi. Io gli ho risposto che dovevo farlo anche io, ma poi mi sono chiesta: perchè quelle persone chiudevano gli occhi per un film, e poi sopportavano tutta la violenza che accade nella vita vera. E' qualcosa che non capisco. Il mio personaggio dice di pensare al futuro. Io credo che dovremmo pensare al presente. "

Signora Hayek, il suo personaggio è molto cattivo

"Sì, sono stata molto cattiva. E mi sono divertita molto ad esserla. Ci sono persone che dicono di amare i ruoli drammatici, altri quelli comici. Io no. Io amo i ruoli ben scritti, con registi pieni di talento. Per prepararmi al ruolo, ho incontrato moltissime persone, tra cui una donna la cui storia è simile a quella di Elena, il mio personaggio: quando il marito, boss del narcotraffico, è finito in galera, lei ha preso le redini del suo impero criminale. Quando il marito è uscito di prigione, l'attività è tornata nelle sue mani e, in breve tempo, è stato ucciso. Lei ha preso tutti i soldi ed è scappata per rifarsi una vita. Le donne hanno più fiuto, è raro che una donna boss dia il via ad una guerra: al contrario di quanto fanno gli uomini, solitamente si tengono ben lontane da conflitti che possono nuocere agli affari, la loro priorità assoluta è l'incolumità e il guadagno. E poi nel mio personaggio c'è anche tanta solitudine. E' come se Elena cercasse l'affetto anche dagli scagnozzi di cui si circonda. Anche nel rapporto con O, per esempio, Elena finge che siano amiche. Perchè lei è sola."

Signor Stone, cosa la ha attratta del libro?

Oliver Stone: "Non ho mai letto un libro che avesse questa originalità. Non c'è nessun clichè, e l'autore è bravo a miscelare vari generi. Per come la vedo io è come se ci fossero tre atti. Il primo è quello della California, dove ci sono questi ragazzi bellissimi che però fanno cose brutte, che magari uno non si aspetterebbe. Poi c'è parte del Messico, e si cambia completamente stile. Quella parte è più un noir, con tutte quelle torture, e la brutalità, e gli inganni. E infine c'è una sorta di moderno western, con gli spari, le macchine che sembrano starsene contro il tramonto, anche se non ci sono pistole, ma armi che arrivano direttamente dalla guerra in Afghanistan. E quindi il libro riesce anche a parlare della guerra. Io amo il western. Questa confusione in mezzo al nulla, con sei personaggi, tutti alle prese con una decisione da prendere, circondati da cecchini … Naturalmente per girare quest'ultima parte ho pensato a Duello al Sole, ma anche a Leone e Peckinpah, senza rinunciare però all'originalità del libro. "

Salma Hayek: "é un western con gli elicotteri! John Travolta: Secondo le ricerche che abbiamo fatto, nel mondo del cartello messicano non ci sono regole. Io conosco la mafia italiana, e so ch lì non si toccano nè donne nè bambini. Nel cartello, invece, non si salva nessuno dalla disperazione. Una volta che sei dentro è fatta, in un modo molto tragico. "

Signor Stone, cosa ne pensa delle presidenziali americane?

"Se dovesse vincere Romney credo che torneremo all'epoca Bush; se viene confermato Obama, avremo una flebile speranza di cambiamento."

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