Le Iene show 2013
Le Iene show 2013

Le Iene show, anticipazioni puntata 23 Febbraio 2013


Anticipazioni dei servizi trasmessi nel sesto appuntamento de Le Iene show, domenica 23 Febbraio 2013. Giulio Golia intervista il Professor Davide Vannoni sul tema cellule staminali.

Domani, domenica 24 febbraio 2013, in diretta alle ore 21.20 su Italia1 nuovo appuntamento con Le Iene show. Alla conduzione, a fianco di Ilary Blasi, ci saranno Teo Mammucari e la Gialappa’s (Giorgio Gherarducci, Marco Santin e Carlo Taranto).

Tra i servizi di questa puntata: sono arrivate alla redazione de Le Iene moltissime lettere dopo la messa in onda del servizio su Gioele, un bambino di poco più di un anno affetto dalla Sma1 (atrofia muscolare spinale) e sottoposto alla cura di cellule staminali secondo il metodo “Vannoni”. Giulio Golia racconta la storia di un’altra bambina di due anni e mezzo che lotta ogni giorno contro la stessa malattia e che, come Gioele, ha intrapreso moltissimi progressi da quando è stata sottoposta alla terapia a base di cellule staminali di Vannoni. Golia intervista, infine, il Professor Davide Vannoni, che racconta nei dettagli in cosa consiste la sua cura e per che tipo di malattie possa essere utilizzata.

A seguire uno stralcio dell’intervista:

Le cellule staminali sono una risorsa incredibile che c’è dentro il nostro organismo, è quella che ci mantiene in vita, che decide quanto dobbiamo invecchiare e che ci ripara…. Le staminali sono in tutte le specie viventi. Se a una lucertola tagli la coda, le ricresce grazie alle sue staminali, allo stesso modo in cui queste cellule fanno crescere i nostri capelli e le nostre unghie e tengono giovani i nostri organi. Noi prendiamo questo meccanismo e lo amplifichiamo…e lo andiamo a inserire su malattie talmente gravi che la natura non riesce a riparare col suo bagaglio e il suo ritmo di sviluppo di cellule staminali. Il metodo Vannoni è un metodo per estrarre le staminali in modo attivo. Noi le prendiamo dalla parte spugnosa dell’osso, dal bacino; il pezzettino di osso che prendiamo lo lavoriamo e ne riusciamo a tirar fuori 5 tipi di staminali diverse, ognuna con le sue funzioni e con le sue utilità..Dal nostro serbatoio di cellule staminali,  noi ne prendiamo un pochino e le moltiplichiamo e le rimettiamo nel nostro organismo in una quantità molto maggiore…”

Si è aperta per la medicina una porta incredibile, che lascia una speranza nel futuro di allungare la vita di tutti, di far vivere meglio le persone anziane, di curare malattie importanti come la malattia di Gioele o di Celeste, che oggi non hanno soluzioni. Per quali malattie può essere efficace il metodo? Oggi abbiamo un’esperienza su 60 malattie diverse, tutte malattie gravissime, tutte malattie che non hanno alternativa di cura. Tipo la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), la Sma, il Parkinson…tutte le malattie dell’osso, quindi la rigenerazione della cartilagine, dell’anca, tutte le malattie autoimmuni, come la sclerosi multipla, il lupus…Con 1 o 2 iniezioni di staminali queste malattie vengono completamente fermate, debellate per anni. In alcuni casi dopo alcuni anni ci possono essere delle piccole recidive. Si fa un’altra endovena…Con le staminali si guarisce da tante patologie…Le staminali non fanno miracoli, sono una cura, una terapia, e come ogni terapia, funziona a seconda della gravità della malattia, da quanto tempo c’è la malattia, da quanto è veloce. Parliamo, però, di malattie che non hanno nessun’altra possibilità di cura…”.

Ci sono persone che sono morte? Non per la terapia. Ci sono persone che, purtroppo, sono morte in seguito all’interruzione della terapia che è stata fatta in Italia. Persone che sono state trattate nel 2008, che avevano avuto consistenti miglioramenti con malattie neurodegenerative molto importanti, quando le terapie sono state interrotte e non è stato più  possibile curarli, dopo un anno hanno cominciato a peggiorare e la malattia ha fatto il suo corso. Le terapie sono state interrotte perché non produciamo in un laboratorio farmaceutico, quindi non produciamo le cellule staminali come se fossero dei farmaci, le produciamo come se stessimo facendo un trapianto e questo, secondo una legge della Comunità Europea, non è fattibile in Italia, tranne che in casi compassionevoli che sono permessi dalla legge italiana…L’Europa ha stabilito nel 2008 che le cellule staminali sono dei farmaci, quindi non sono cose vive, sono delle molecole e vanno prodotte in un laboratorio farmaceutico, come per fare dei farmaci iniettabili, con le regole di un laboratorio farmaceutico. Le staminali, però, non sono molecole e se le tratto come tali alla fine o muoiono o diventano inefficaci e questo, purtroppo, è quello che sta succedendo a fronte di una rigidità eccessiva, che impedisce alle terapie con staminali di diffondersi in tutta Italia. Ogni ospedale italiano dovrebbe avere un centro di cura con cellule staminali e lo potrebbe fare con un allestimento bassissimo se fossero, come sono, effettivamente considerate come trapianti. Invece, essendo considerate dalla legge come farmaci siamo costretti a produrre dentro dei laboratori farmaceutici che costano milioni di euro, per autorizzare i quali ci vogliono anni.”

Filippo Roma indaga sulla crisi dell’IDI, Istituto Dermopatico dell’Immacolata, ospedale privato convenzionato con la regione di proprietà di una congregazione di frati, i figli dell’Immacolata Concezione. La Iena intervista alcuni dipendenti della struttura che non ricevono lo stipendio da 7 mesi e corrono il rischio di essere licenziati. I lavoratori affermano anche che, per mancanza di soldi, molti macchinari sono fermi e inutilizzabili da tempo perché non viene effettuata alcuna manutenzione. Filippo Roma chiede spiegazione ai vertici della congregazione che gestisce l’Idi, i quali preferiscono non rispondere. Sul buco milionario nelle casse dell’IDI la magistratura ha da tempo aperto un’inchiesta.

Nadia Toffa indaga su alcune scuole pubbliche che, all’atto dell’iscrizione degli alunni, chiedono alle famiglie contributi obbligatori, che, invece, dovrebbero essere volontari. Le persone in difficoltà, che non sono in grado di pagarli, dichiarano di ricevere spesso minacce di non poter iscrivere i propri figli, di bocciatura o cancellazioni dalle attività didattiche.

Enrico Lucci si reca in alcune parrocchie della capitale per raccogliere commenti sulle dimissioni di Papa Benedetto XVI e capire come viene vissuto l’attuale momento della Chiesa Cattolica.

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