Matrix: intervista ad un compagno di classe di una Baby Prostituta dei Parioli


Stasera a Matrix parla un compagno di scuola di una delle due baby squillo coinvolte nello scandalo dei Parioli.

Nella puntata di Matrix che andrà in onda questa sera alle ore 23.50 su Canale 5, l'intervista esclusiva rilasciata da un compagno di scuola di una delle due baby squillo coinvolte nello scandalo dei Parioli. I nomi utilizzati nell'intervista sono nomi di fantasia. Di seguito, la versione integrale dell'intervista.

"Avevano sempre soldi, sempre cocaina appresso. Ogni tanto sparivano per intere giornate e nonsapevamo dove fossero, quindi un po' di sospetti li avevamo".

Secondo te, questi soldi a cosa servivano?

"Vestiti, locali… sentirsi belle… sentirsi ricche. Vivevano in un quartiere pieno di ricchezza e loro due non avevano tanti soldi. Forse da la é iniziato tutto".

Invidia? Voler stare al livello delle altre?

"Esatto".

Tu sei molto amico di Emanuela e Serena. Quando hai letto la notizia ti ha stupito?
"No, non mi ha stupito, più o meno la storia la sapevo. Sapevo che cosa stava succedendo. Nel quartiere comunque c'erano molti sospetti. Io ne sono al corrente da maggio".

Cosa sapevi?

"Sapevo che si prostituivano. Però non sapevo della mamma che le costringeva. Pensavo fosse una cosa stupida che stavano facendo".

Loro te ne parlavano?

"No, evitavamo molto il discorso".

Hanno ammesso?

"Sì, hanno ammesso, però non si sono dilungate, non volevano farci sapere, forse si vergognavano, forse c'era qualcosa sotto, non lo so.".

C'era un gruppo di adulti…

"Coinvolti, ma non ne sapevo nulla; in realtà non me lo sarei mai immaginato, onestamente pensavo fosse una cosa che avevano fatto loro due insieme, ma degli adulti non sapevamo niente, non sapeva niente nessuno. Sapevo che, magari per gioco, facevano qualche giochetto in qualche bagno di discoteca o cose del genere e poi andando avanti probabilmente la mamma… di Emanuela é venuta a scoprirlo e gli ha detto di farlo".

Che tipo di ragazza é Emanuela?

"Una ragazza molto solare, una ragazza molto tranquilla, comunque le piaceva divertirsi era estremamente popolare nel quartiere. Poi questa loro amicizia in realtà, andando avanti nell'ultimo periodo é diventata distruttiva… cioè… loro due si stavano distruggendo da sole, tra droga e serate fuori… non andavano a scuola, non studiavano… anche se Emanuela cercava di farlo, non voleva rovinare la sua vita. Poi é iniziato tutto questo e secondo me la situazione le é scappata di mano".

Sono state descritte sui giornali come due ragazze abbastanza sole…

"No, per niente, erano estremamente popolari. Tutti le conoscevano e loro conoscevano tutti. Non stavano mai da sole, erano sempre impegnate… amici cose del genere, quindi non é assolutamente vero che erano sole".

Rispetto alle famiglie c'é una solitudine?

"Si. Il padre della più piccola, Emanuela, vive in Germania e sua madre era sola: una barista piena di debiti. Invece i genitori della più grande, uno era morto e l'altra si era semplicemente arresa a lei, perché non sapeva più cosa fare di fronte alle minacce e ai comportamenti della figlia".

La maggiore aveva addirittura aggredito la madre?

"In varie occasioni l'aveva picchiata, la minacciava molto spesso".

Le aveva fatto anche del male?

"Sì, l'ha menata. Alcuni giorni andavo a prenderla sotto casa e lei diceva: "Io giuro, mia madre l'ammazzo. Se mi manda in casa famiglia esco e la uccido". Comunque, molto molto pesante, molto forte".

L'uso di cocaina non ti ha sconvolto perché é diffuso?

"Perché al quartiere nostro é diffusissimo. La cocaina é una droga che gira tantissimo e più che altro si sapeva anche che ne facevano uso, ma più di tanto non gli si poteva dire".

Da come ne parli non sembri molto sconvolto

"Onestamente, gli voglio un bene dell'anima, ma me lo sarei aspettato".

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