Perfetti sconosciuti
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Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, resoconto conferenza stampa


Presentato a Roma Perfetti sconosciuti, decimo film di Paolo Genovese, con un super cast corale composto da Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Kasia Smutniak.

È stato presentato a Roma Perfetti sconosciuti, decimo film di Paolo Genovese, con un super cast corale composto da Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Kasia Smutniak, Alba Rohrwacher.

Durante la conferenza stampa autori, interpreti e produttori ci hanno svelato la genesi del film e aneddoti dal set, in un clima di divertito affiatamento.

La prima, inevitabile domanda, per il regista Paolo Genovese, è come gli sia venuta l'idea del film: "Raccontare la vita segreta delle persone mi ha sempre affascinato", spiega. " Il problema era trovare un'idea originale per farlo, dato che oggi è sempre più difficile essere originali nelle idee. In origine il gioco dei cellulari doveva essere soltanto una scena del film, in cui tutti i personaggi mettevano il proprio telefonino sul tavolo. Poi ci siamo chiesti: e se invece il gioco dei cellulari diventasse tutto il film?"

Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese
Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese

Pensare che c'era anche il rischio che Perfetti sconosciuti non diventasse un film, come ha svelato il produttore Marco Belardi: "Inizialmente Paolo Genovese si stava dedicando a un altro film che avrebbe dovuto essere il suo prossimo progetto, quando poi mi ha detto che aveva in mente un film ambientato tutto in un'unica stanza, inizialmente gli ho chiesto se fosse pazzo, l'ho osteggiato!".

Il film infatti ha un'impostazione di stampo teatrale per via dell'unità di luogo, ed Edoardo Leo ricorda come si sono svolte le riprese: "Giravamo in sequenza, per circa due mesi ogni giorno dalle 18 del pomeriggio fino alle due, o alle tre, del mattino, quindi in quelli che sono all'incirca i tempi dilatati di una cena. Quindi per mesi ci siamo trovati ogni giorno davanti allo stesso piatto di gnocchi, con la persona addetta al set che ogni giorno disponeva nei piatti le stesse porzioni, identiche al giorno prima. Per reazione io da mesi non mangio più gnocchi, Anna Foglietta è riuscita a mangiarli di nuovo qualche giorno fa e ci ha mandato un messaggio su whatsapp per avvertirci!" L'impianto teatrale, spiegano, è anche un modo per coinvolgere lo spettatore: "Uno degli invitati non si presenta alla cena, ma per tutta la durata del film, il suo posto rimane apparecchiato: questo voleva suggerire l'idea che il pubblico fosse uno dei commensali". In effetti, come hanno raccontato i produttori, c'è anche il progetto di far diventare Perfetti sconosciuti uno spettacolo teatrale; ci sono poi trattative per vendere il film sul mercato estero e almeno cinque Paesi hanno già chiesto di acquistarne i diritti per realizzarne un remake, data l'universalità della storia.

Il regista spiega poi che se oggi siamo tutti più "frangibili", come afferma uno dei personaggi, la causa sta proprio nella tecnologia: affidare tutti i propri segreti a un oggetto come lo smartphone, mentre anni fa rimanevano custoditi dentro di noi, rende più fragili. E questo è un problema comune a più generazioni, secondo la giovane attrice Benedetta Porcaroli, che nel film interpreta la figlia adolescente di una delle coppie, che racconta: "Ogni giorno qualche mia amica viene a raccontarmi di un problema successo a causa di un messaggio, o una foto, sul cellulare; quindi non farei questo gioco con i miei coetanei, sarebbe rischioso anche tra di noi". Dello stesso avviso è Anna Foglietta: "Non farei mai questo gioco perché lo trovo proprio stupido; non penso che per il pubblico sarà un'esperienza catartica ma un invito a dirsi le cose, ad avere consapevolezza nell'uso della tecnologia."

Genovese si dichiara poi orgoglioso del lavoro svolto con gli attori, a cui aveva pensato già in fase di scrittura, "tanto che nella prima stesura del copione i personaggi avevano addirittura i nomi degli attori che poi li avrebbero interpretati". Anche il cast parla di un'esperienza positiva sul set, come spiega sempre Anna Foglietta: "Mi sono trovata molto bene con le mie colleghe Kasia e Alba, ci consigliavamo molto, alla fine di ogni scena ci dicevamo sempre cosa ci era piaciuto e cosa no"; tutti si dicono poi entusiasti del proprio partner nella finzione, e alla domanda se ci sia stata improvvisazione sul set, risponde Edoardo Leo: "Un pochino, ma non come risultato di una mancanza di idee, anzi proprio perché ci muovevamo su una partitura molto solida".

Data anche la recente scomparsa di Ettore Scola, il regista spiega come il suo film porti l'influenza del Maestro soprattutto in un recupero della vecchia commedia all'italiana, "in cui alle risate si mescola il dramma, ci sono diversi cambi di tono e di genere nel corso del film, quella complessità che è poi l'essenza stessa della commedia".

Infine, c'è il tempo per una battuta sull'uscita di Perfetti sconosciuti in tempo per S.Valentino: "volevamo che lo slogan del film fosse '"non andate a vederlo con vostro marito o vostra moglie!" racconta il regista; se Kasia Smutniak e Alba Rohrwacher dicono di detestare la festa degli innamorati, è più favorevole Marco Giallini: "Io non vedo l'ora di avere il cuore pieno di cioccolatini! È bello avere qualcuna da amare, io sono un monogamo convinto, ma se volete amarne una o venti fa lo stesso, in fondo come dice Fiorella Mannoia nella canzone scritta per il film, Quando si ama non si perde mai".

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