Pina di Wim Wenders
Pina di Wim Wenders

Pina di Wim Wenders su Sky Arte HD e Sky 3D


Pina di Wim Wenders va in onda in esclusiva ed in prima visione assoluta venerdì il 14 Dicembre alle 21,10 su Sky Arte HD e in simulcast su Sky 3D.

Pina di Wim Wenders andrà in onda in esclusiva ed in prima visione assoluta venerdì il 14 Dicembre alle 21,10 su Sky Arte HD (canale 400) e in simulcast su Sky 3D (canale 150). Definito dal The Wall Street Journalun’elegia ammaliante per una coreografa, che evoca in modo meravigliosamente surreale il suo lavoro” e che “trae vantaggi senza precedenti dal 3D“, il musical racconta di Pina Bausch, una leggendaria ballerina e coreografa le cui creazioni uniche hanno trasformato il linguaggio della danza.

È il 1985 quando Wim Wenders assiste per la prima volta allo spettacolo “Café Müller”, capolavoro dell’arte unica e visionaria della grandissima coreografa tedesca Pina Bausch, capofila del teatro danza. Per 40 minuti Pina danza insieme ai suoi ballerini sulla musica di Henry Purcell e proprio durante quei 40 minuti nasce in Wim Wenders l’idea di fare un film insieme a lei. Il progetto comincia a prendere forma nel 2008, con la scelta del repertorio da filmare (‘Café Müller’, ‘Le Sacre du Printemps’, ‘Vollmond’ e ‘Kontakthof’), ma si interrompe improvvisamente nel 2009, con la morte della ‘madre’ del teatrodanza europeo.

Gianni Canova, Cinemaniaco di Sky, presenta così Pina:

Assieme a Hugo Cabret di Martin Scorsese, Pina di Wim Wenders è uno dei due film con cui il 3D è diventato adulto. Ha superato il suo esame di laurea. Ha smesso di essere solo una tecnologia della visione ed è diventato un’estetica, o una forma espressiva. Qui, nel documentario che racconta la grandissima coreografa tedesca Pina Bausch e la sua compagnia di Teatro Danza, il grande regista tedesco Wim Wenders già autore di capolavori come Nel corso del tempo e Paris Texas,usa il 3D non solo per dare il giusto rilievo plastico ai corpi dei ballerini, ma anche per sperimentare nuove modalità di relazione fra l’occhio della videocamera,i corpi dei danzatori e lo spazio in cui la danza accade.

Il film di Wenders porta il teatro-danza all’aperto, nelle strade, sotto i cavalcavia, su un vagone del metro sospeso, e poi nei boschi e nei prati. Lo ritrasforma in un teatro di strada. E così la danza respira più profonda, e ti prende per mano e ti trascina con sé. L’effetto 3D è impressionante. A volte ti sembra di poter toccare i ballerini, senti il loro respiro, ti pare di sfiorarli. Quando ballano a piedi nudi sull’argilla rossa, ti sembra quasi di sentire l’odore della terra. Nelle parole e nel ricordo di tutti aleggia indelebile la lezione di Pina, scomparsa nel giugno del 2009. E il film diventa a poco a poco una sorta di struggente tributo a lei, alla sua memoria e alla sua arte.

Sarà proprio la tecnica del 3D a dare la spinta giusta a Wim Wenders per continuare a girare e portare a termine il loro progetto: un film per Pina e su Pina.

A completare il film, le interviste a tutti gli artisti che con Pina hanno danzato. Tutti loro, uomini e donne, nuove leve o vecchie guardie della compagnia, vengono ripresi in silenzio. Wim Wenders, quasi come se volesse dar voce ai loro pensieri più intimi, assocerà la voce in over, rimanendo nel pieno stile della coreografa che raramente interrompeva i suoi silenzi, se non per chiedere a tutti loro di “continuare a cercare” in ogni gesto la loro anima.

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