Politica: a Ballarò tema della puntata i risultati del voto di fiducia al Parlamento


Il giorno del giudizio del Parlamento sull’esecutivo nella puntata di “Ballarò” in onda questa sera, martedì 14 dicembre 2010, alle 21.05 su Rai Tre. In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza, mentre saranno ospiti di Giovanni Floris, tra gli altri, il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini, il ministro dei Beni culturali e coordinatore del […]

Il giorno del giudizio del Parlamento sull’esecutivo nella puntata di “Ballarò” in onda questa sera, martedì 14 dicembre 2010, alle 21.05 su Rai Tre.

In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza, mentre saranno ospiti di Giovanni Floris, tra gli altri, il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini, il ministro dei Beni culturali e coordinatore del PdL Sandro Bondi, il leader di “Sinistra ecologia libertà” e presidente della regione Puglia Nichi Vendola, il presidente di Rcs libri Paolo Mieli, il direttore del Tempo Mario Sechi, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli, il capogruppo parlamentare di FLI Italo Bocchino.


Chi ha vinto, chi ha perso, chi sembra aver vinto e chi sembra aver perso. È il giorno del derby tra Berlusconi e Fini, e per quanto il risultato sia incerto, nessun allibratore nel Palazzo sembra disposto ad accettare scommesse sul pareggio.

Sulla carta le opposizioni possono contare su 314 voti: i 206 del Pd; i 22 dell’Idv; i 35 dell’Udc; i 34 di Fli (senza contare naturalmente il presidente Gianfranco Fini); i 6 di Api; i 2 Liberaldemocratici; i 5 Mpa e Giorgio La Malfa, Giuseppe Giulietti, il rappresentante della Valle d’Aosta Rolando Nicco e Paolo Guzzanti, che dal Pli ha ricevuto il mandato a votare la sfiducia.

La maggioranza dovrebbe invece arrivare a 313 voti, in virtù dei 235 deputati del Pdl; dei 59 della Lega, dei 12 di Noi Sud, di Francesco Nucara, Francesco Pionati, Maurizio Grassano e Gianpiero Catone. Ad essi, salvo sorprese, dovrebbe aggiungersi Domenico Scilipoti, Bruno Cesario e Massimo Calearo, che dovrebbero compattarsi sul no alla sfiducia, magari aspettando per votare la seconda chiama.

Le incognite all’interno di Fli, con alcuni esponenti che sia al Senato che alla Camera non vorrebbero votare contro il governo.

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