Buon compleanno Tom Hardy: le sue migliori 10 interpretazioni


Oggi Tom Hardy compie 39 anni; nel giorno del suo compleanno abbiamo deciso di festeggiarlo ricordando dieci tra le migliori interpretazioni della sua carriera.

Nato ad Hammersmith, a Londra, il 15 Settembre del 1977, Tom Hardy è diventato uno dei migliori attori della sua generazione, per talento, carisma e buon carattere. Nonostante fosse già un attore consumato, e avesse collaborato con registi del calibro di Guy Ritchie per Rocknrolla, Tom Hardy si è reso noto al grande pubblico quando Christopher Nolan lo ha scelto, prima come Falsario in Inception e poi come Bane in The Dark Knight Rises. Da allora la carriera di Tom Hardy ha subito un'impennata, che lo ha portato a prendere parte a numerosi progetti, non da ultimo Revenant, grazie al quale, con il ruolo di Fitzgerald, ha conquistato la sua prima nomination agli Oscar. Oggi l'attore inglese, che dal 2010 è fidanzato con l'attrice Charlotte Riley (con la quale ha condiviso i set di The Take e Wuthering Heights) compie 39 anni e noi di Movietele abbiamo deciso di festeggiarlo ricordando alcune delle sue interpretazioni migliori, ben consapevoli di quanto sia difficile mettere in ordine delle performances, quando alla base c'è così tanto talento istrionico.

10 – Stuart: A Life Backwards di David Attwood

Tratto dal romanzo omonimo di Alexander Masters, Stuart: A life backwards è un TV Movie che non è mai arrivato in Italia, e che dunque si può ammirare solo in lingua originale con i sottotitoli. Una visione, questa, che noi vi avremmo consigliato anche qualora fosse stata disponibile una versione doppiata. In questa pellicola, che mette insieme due dei migliori attori britannici di questi anni – Tom Hardy e Benedict Cumberbatch -, il nostro attore interpreta Stuart Shorter, un senza tetto dalla mente disturbata, che ha alle spalle un passato tutt'altro che facile, e che decide di raccontare la sua storia a un giornalista (Alexander Masters, per l'appunto), tra confessioni ridenti e segreti troppo dolorosi perché possano venir fuori del tutto. In questa interpretazione Tom Hardy non si risparmia: i suoi sorrisi spezzati, la sua voce strascicata, i suoi movimenti insicuri … Tutto ciò entra nel cuore dello spettatore, spezzandolo.

9 – Bronson, di Nicolas Winding Refn

Prima di dirigere il suo capolavoro, Drive, il regista Nicolas Winding Refn ha confezionato una biografia visionaria e quasi surreale, in cui un uomo, dopo essere stato mandato in prigione a seguito di una rapina alla Posta, è costretto a vivere moltissimi anni in completo isolamento, facendo così emergere la voce, il corpo e la mente del suo alter ego, Charles Bronson, a cui Tom Hardy da il volto, con la sua bellezza mortificata a causa di una rasatura totale, una massa muscolare che sconfina oltre l'umano e due baffi da dittatore incallito. Bronson non è affatto un film per tutti: non si risparmia il grottesco, né la violenza, né la traccia artistica di un regista visionario e allucinato. Ma l'interpretazione di Tom Hardy, in tutte le sue sfaccettature, è davvero degna di nota.

8 – Mad Max: Fury Road di George Miller

Capolavoro del cinema, recupero iconico di un mondo che sembrava ormai distrutto nell'immaginario collettivo, Mad Max: Fury Road è un film assolutamente imperdibile, che occuperebbe una posizione di prestigio in qualsiasi classifica di qualità. Sia dal punto di visto tecnico, sia da quello narrativo, sia quello, ovviamente, istrionico. Qui Tom Hardy interpreta il Max del titolo, un uomo costretto a camminare da solo nel deserto in cui si è trasformato il mondo, quando la sua strada incontra quella della rivolta messa in moto dalla magnifica Furiosa (Charlize Theron) , che sta scappando dalle grinfie di un padrone che vuole spargere il suo seme, tenendo in ostaggio intere popolazioni. Qui l'interpretazione di Tom Hardy passa soprattutto attraverso la fisicità. Personaggio spogliato quasi violentemente dalla sua umanità per via di un presente distopico molto difficile, Max pronuncia pochissime parole durante la pellicola, "contentandosi" di parlare attraverso le sue espressione, i suoi occhi chiari su uno sfondo baciato dalla terra morta. Un personaggio, Max, in grado di dilaniare l'anima di chi guarda.

7. Chi è senza colpa, di Michael R. Roskam

In The Drop (titolo originale del film), Tom Hardy interpreta Bob, un personaggio buono, gentile, dolcissimo. Un personaggio che parla con dei sussurri e con il tono calmo di chi sa di avere la coscienza pulita. Un uomo solo, ma dal sorriso sempre pronto ad emergere, che non si tira indietro davanti alle responsabilità, che sembra mantenere un'aura di innocenza anche se circondato da un male sempre serpeggiante. Un protagonista, dunque, nel quale lo spettatore sente di potersi immedesimare senza sforzo. Grazie anche alla sua inaspettata amicizia con Rocco, il cucciolo di Pitbull che salva: un cucciolo tutto da coccolare che, ben presto, diventa una sorta di McGuffin hitchcockiano per dare vita ad una giostra di situazioni da cui non si può tornare indietro.

6 – Child 44 – Il bambino n. 44, di Daniel Epinosa

Child 44 è uno di quei film – e sono tanti nlla filmografia di Tom Hardy – che andrebbero visti in lingua originale, per poter al meglio ammirare le doti camaleontiche dell'attore britannico. In questo film tratto dal capolavoro di Tom Rob Smith (che noi vi consigliamo di leggere, senza se e senza ma) Tom Hardy sfoggia un meraviglioso accento russo. Nonostante non se ne capisca la ragione – perché Leo Demidov, il protagonista, un militante della polizia segreta, dovrebbe parlare inglese con accento russo? – la capacità di Tom Hardy di scivolare nelle spire di un'altra cultura al punto da poterne camuffare così perfettamente l'accento è qualcosa che va provato e, ovviamente, applaudito. Soprattutto perché Leo Demidov è uno dei personaggi letterari più complessi, meravigliosi e affascinanti dello scenario thriller degli ultimi anni, e non era facile restituire quella complessità d'animo sullo schermo. Tom Hardy ci riesce alla perfezione.

5. Peaky Blinders, stagione 2 e 3, di Steven Knight

Scritto meravigliosamente da Stephen Knight, Peaky Blinders è una delle migliori serie di questi ultimi anni. Con protagonista Cillian Murphy, che interpreta Thomas Shelby, Peaky Blinders, in onda sulla BBC, segue le vicende della famiglia Shelby, di cui Thomas è il leader indiscusso, nella Birmingham degli anni '20 e '30. Tom Hardy – che aveva già lavorato sia con Cillian Murphy sia con Steven Knight – è entrato nel cast di questa piccola meraviglia inglese nella seconda stagione, ricoprendo il ruolo di Alfie Solomons, un alleato e, al contempo, nemico di Thomas Shelby. Nonostante abbia scene sporadiche, i monologhi di Alfie Solomons, tra la scrittura di Knight e l'interpretazione di Tom Hardy, sono perle d'arte.

4. The Dark Knight Rises, di Christopher Nolan

Una delle qualità maggiori di Tom Hardy è quella di riuscire – suo malgrado – la scena anche quando non figura tra i protagonisti. O almeno non tra quelli positivi. E' il caso di Bane di Il cavaliere oscuro il ritorno, in cui l'attore interpreta Bane, il villain che vuol distruggere Batman e radere al suolo Gotham. Ma l'altra caratteristica di Tom Hardy è anche la capacità che ha di dare umanità anche al peggior manigoldo che si possa immaginare. E Bane, di nuovo, ne è l'esempio perfetto. Perché nonostante sia il nemico da sconfiggere e un uomo che non si fa scrupoli ad uccidere, il Bane di Tom Hardy è anche un personaggio molto umano, a cui bastano una manciata di fotogrammi per emergere. In questo senso basta vedere la brevissima sequenza, non durerà più di cinque secondi, in cui Bane appare sullo schermo senza la maschera che ne nasconde il volto. Bastano davvero quei pochi secondi.

3. Locke, di Steven Knight

Locke, molto più che un film di Steven Knight è un film con Tom Hardy. L’attore, infatti, sono solo è in scena per tutta la durata della pellicola, ma in più riesce ad impadronirsi di uno schermo che cerca il suo viso, i suoi profondi occhi blu. Se a questo si aggiunge che tutto il film – che si svolge in tempo reale – è ambientato in un’auto che taglia la linea della notte, e che l’attore si trova tutto il tempo alla guida, parlando al telefono o con i fantasmi del suo passato, si può comprendere perchè Locke sia da considerarsi più come un film di Tom Hardy, sebbene la locuzione possa apparire errata ad un primo sguardo distratto. Il film di Steven Knight è un film basato soprattutto sulla recitazione, sulla capacità cioè del protagonista di giocare con le aspettative e i nervi del pubblico in una storia che sembra quasi banale, priva com’è di eventi eccezionali.

2. Legend, di Brian Helgeland

Tom Hardy riesce a creare due gemelli uguali, ma diversi. Reggie, tutto occhi blu e fascino magnetico; e Ronnie, nascosto dietro occhiali che sembrano richiamare quelli del Ritchie di From Dusk Till Dawn. Il primo fatto di lineamenti decisi, a tratti spigolosi; l'altro arrotondato da una pelle più gonfia, dal morso inverso che fa uscire la mascella, dal naso storto. Ed è proprio in queste differenze minime ma fondamentali che Legend permette allo spettatore di credere a quanto gli viene mostrato. Tom Hardy arriva dunque a riscrivere il concetto stesso di talento, plasmandolo a proprio piacimento, diventandone quasi l'emblema ultimo. Affascinante, poi selvaggio, poi ironico, poi di nuovo violento, il Bane di The Dark Knight Rises calamita lo sguardo sullo schermo, reggendo sulle proprie spalle massicce il peso di un racconto ad un primo sguardo patinato, ma in grado di aprire ferite profonde nell'animo dello spettatore.

1. Warrior, di Gavin O'Connor

Nel redigere questa sorta di classifica ci eravamo ripromessi di non lasciarci guidare dal nostro amore per determinate pellicole, cercando di concentrarci quasi esclusivamente sulla qualità dell'interpretazione offerta da Tom Hardy. Però è impossibile non mettere in prima posizione il film in cui, secondo noi, Tom Hardy è più bravo. E non è un caso che questa prima posizione corrisponda con il nostro film preferito con questo attore tanto talentuoso. Il personaggio di Tom Hardy, Tommy, è un uomo distrutto, perso, che non sa più chi è, cosa è, da dove viene e dove deve andare. E' un personaggio in bilico, pieno di rabbia dentro, pieno di risentimento. La storia di due fratelli che si ritrovano tramite la lotta libera è, in realtà, la storia di un uomo che sta cercando un modo per riappropriarsi della sua vita. E nella galleria di personaggio che distruggono l'anima, il Tommy di Warrior è di sicuro degno della prima posizione.

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