Giffoni 2017: Carolina Crescentini, Pio Stellaccio e Edoardo De Angelis


Al Giffoni Film Festivl 2017 ospiti nella settima giornata, giovedi' 20 luglio, Carolina Crescentini, Pio Stellaccio e Edoardo De Angelis.

Al Giffoni Film Festivl 2017 ospiti nella settima giornata, giovedi' 20 luglio, Carolina Crescentini, Pio Stellaccio e Edoardo De Angelis.

"Le domande dei giffoners sono sempre le più belle" ha detto Carolina Crescentini ospite  nella settima giornata del  GFF 2017. Nel 2016 ha lavorato per il piccolo schermo accanto ad Alessandro Gassman per la serie I Bastardi di Pizzofalcone, diretta da Carlo Carlei e nella sit com Lost in Paramount per il canale Paramount insieme a Francesco Mandelli. Ha chiuso l'anno sui set cinematografici di Max Croci La verità vi spiego sull'amore e con Massimiliano Bruno nella Beata Ignoranza. Ad inizio anno ha interpretato il ruolo di Ladie Hester nel film internazionale Il sogno del califfo, per la regia di S. Benbarka, girato in Marocco e da poco sono terminate le riprese del film Sconnessi, diretto da C. Marazziti.

Applaudita in sala per il ruolo del sostituto procuratore della Repubblica Laura Piras ne I Bastardi di Pizzofalcone – di cui stanno per partire le riprese della seconda stagione come annunciato al GFF dalla direttrice di Rai Fiction Tinni Andreatta -, l'attrice ha risposto ad una domanda sul personaggio di Corinna in Boris. "Quel personaggio mi faceva sudare tantissimo. E' faticoso recitare male: per riuscirci bisogna concentrarsi tantissimo e credere in quello che fa il personaggio, altrimenti finisci per giudicarlo". A proposito di giudizi, i social – tema affrontato nel suo ultimo film, Beata Ignoranza – hanno esasperato il rapporto tra pubblico e artisti: "C'è una strana malattia dietro i social. Non so davvero se tutti debbano avere diritto di opinione. Lo so, è una provocazione, ma davvero mi chiedo dove siano quelli che urlano dietro lo schermo del computer. Di certo non sono in piazza altrimenti sarebbero cambiate già tantissime cose in questo Paese".

 Carolina Crescentini resta a favore dei social per il valore promozionale per il cinema che hanno, considerando che ci sono diversi registi penalizzati da distribuzioni sbagliate ("Penso a Index zero di Lorenzo Sportiello") o in attesa di validi produttori: "per il resto però i social sono la terra della vanità. Io li uso essenzialmente per restare in contatto con i miei amici, ma il principio è 'Vengo visto, dunque sono', anche se poi ciascuno dà di sé un'immagine migliore di quella che ha perchè ha bisogno dell'approvazione degli altri".

Il bello di Giffoni per Carolina Crescentini? "che qui ci si scambia idee, ci si conosce e si coltivano anche i dubbi, il vero modo per imparare a pensare" ha spiegato l'attrice.

Prima di salutare i giffoners, la Crescentini ha consigliato ai ragazzi che vogliono diventare attori di "Studiare, studiare, studiare e resistere, perché siamo molti più attori che ruoli. Ci saranno sempre momenti difficili, non dipende che livello avrai raggiunto, incontrerete persone che vi faranno passare la voglia di continuare o che vi illuderanno. Siate sempre convinti di quello che volete fare".

Riguardo la sua partecipazione nel film di  Massimiliano Bruno Beata Ignoranza ha detto: "Ho deciso di fare Beata Ignoranza proprio perché avevo una gran voglia di lavorare con lui" dice, elencando poi tra le migliori risorse del cinema Claudio Giovannesi e Claudio Cupellini.

Per adesso la Crescentini si gode il ritorno a Giffoni ma nel suo futuro non esclude un ritorno al teatro.

Tra gli ospiti del 20 Luglio a Giffoni anche Pio Stellaccio, attore nato a Salerno ma romano d'adozione, che si è raccontato nel corso dell'incontro con i piccoli giurati della sezione Elements 10+. Attivo anche in pubblicità, in televisione Stellaccio ha preso parte a fiction tra cui "La nuova Squadra", "Il maresciallo Rocca e l'amico d'infanzia", "Don Matteo", "Che Dio ci aiuti", fino a rivestire i panni di coprotagonista nelle serie tv "Il clan dei camorristi"e "Il Sistema". E' stato protagonista dello spettacolo teatrale "Riccardo e Lucia", vincitore del premio dedicato ad Attilio Corsini 'Salviamo i talenti' e rappresentato quest'anno a Palazzo Montecitorio e nel festival 'Inscenany' a New York.

Tante le domande rivolte a Stellaccio, come ha incominciato la sua carriera di attore: "Ho iniziato per curare la mia timidezza. A 19 anni non sapevo assolutamente cosa fare della mia vita, e il teatro è stato una grande risposta". Attento ai ruoli che gli vengono assegnati, l'attore che fa parte da sei anni della Nazionale Calcio Attori è sempre attento a quello che il pubblico può pensare delle sue interpretazioni: "io penso sempre al pubblico quando recito. Indubbiamente il ruolo di un cattivo sarebbe bello da interpretare, ma mi preoccuperebbe molto il messaggio che riuscirei a veicolare con la mia interpretazione".

Pio Stellaccio deve molto al personaggio da lui interpretato di Riccardo Lerro, realmente esistito, un poeta e attivista politico del secondo dopoguerra confinato in Puglia, figlio di antifascisti ma dai principi rigidi: "Un personaggio che mi ha fatto crescere tanto. Vorrei avere la metà dei valori che aveva quest'uomo, e un giorno spero di diventare come lui". Alla domanda di un ragazzino che chiedeva qualche consiglio per chi volesse diventare attore, Stellaccio ha risposto di "sognare, sognare davvero. Se vi rendete conto che recitare è qualcosa che amate, fatelo e basta. Io l'ho fatto, e mai avrei immaginato di amare questo lavoro, al di là della notorietà e del successo".

Altro ospite di Giffoni in questa giornata è stato Edoardo De Angelis, il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano nato a Napoli che nel 2016 ha scritto e diretto Indivisibili, presentato alle Giornate degli Autori Venice days nell'ambito della Mostra del cinema di Venezia vincendo il Premio Pasinetti come Miglior Film e menzione speciale alle gemelle esordienti Angela Fontana e Marianna Fontana, il premio FICE, il premio FEDIC, premio Gianni Astrei, il premio Lina Mangiacapre. Il film ottiene ha ricevuto  17 candidature, vincendo sei statuette ai David di Donatello 2017: miglior sceneggiatura originale, miglior produttore, miglior attrice non protagonista, miglior colonna sonora, miglior canzone originale, miglior costumista.

"Porto le mie origini napoletane e la mia cultura campana un po' in tutte le mie creature di celluloide", ha commentato De Angelis durante la Masterclass di cui è stato protagonista a Giffoni. "Non è mai stata casuale la scelta di debuttare con un lungometraggio che si chiamasse provocatoriamente Mozzarella Stories e in cui si raccontasse vita e morte, sesso, amore e odio, potere e denaro attorno all'oro bianco della Campania".

"Indivisibili è un racconto filmico di tutte le insanabili dualità che vivono nell'uomo contemporaneo, su quel continuo equilibrio che muove tutti noi in un gioco di attrazione e repulsione da alcuni standard esistenziali e di massa", ha detto il regista a Giffoni. "Le due protagoniste, da controparte, sono il vero miracolo in un cosmo di brutture. E non è un caso che alcuni abbiamo intravisto una certa venatura religiosa per questa mia precisa convinzione di vivere in un'epoca che risente fin troppo del vizio della speranza e che, di conseguenza, si aggrappa sovente al mistero della fede. Dasy e Viola, in tutto il loro candore morale e nella loro voglia di continuare comunque a sognare e sperare, non sono poi tanto diverse dai ragazzi che fanno parte del Giffoni Film Festival: anche loro bramano di poter crescere, ma temono l'ignoto che l'evoluzione inevitabilmente comporta. La morale però rimane chiara: non abbiate paura dei confini e sappiate andare sempre oltre", ha concluso il regista". 

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