Molly's Game
Molly's Game

Molly’s Game, trailer del film con Jessica Chastain al cinema da Aprile


Jessica Chastain, Idris Elba, Kevin Costner, Michael Cera sono i protagonisti del film che basato sulla storia vera di Molly Bloom, giovane e carismatica speranza olimpica dello sci costretta ad abbandonare lo sport dopo una grave lesione fisica.

Arriva al cinema il 19 aprile Molly's Game, il film basato sulla storia vera di Molly Bloom, una giovane e carismatica speranza olimpica dello sci, costretta ad abbandonare lo sport dopo una grave lesione fisica. Debutto alla regia del drammaturgo e sceneggiatore Aaron Sorkin, pluri-candidato e vincitore di un Oscar per "Miglior sceneggiatura non originale" per The social network e cinque Emmy per la serie Tv The best wing, Molly's Game vede nel cast Jessica Chastain nei panni della protagonista Molly affiancata da Idris Elba, Kevin Costner, Michael Cera, Jeremy Strong, Chris O'Dowd, J.C. MacKenzie, Brian d'Arcy James, e Bill Camp.

Molly, dopo gli studi di legge, ottiene un lavoro estivo che la introduce a una nuova impresa, in cui sono necessarie disciplina e energia simili a quelle per lo sport: scalare il mondo più esclusivo e ad alto budget del poker clandestino. I grossi portafogli delle stelle di Hollywood, dei giganti dello sport e degli affari le regalano una decade di sfarzi, successo e glamour, ma attirano anche le attenzioni sbagliate quando, senza esserne a conoscenza, mette al tavolo da gioco dei membri della mafia russa. La sua scia fortunata si arresta bruscamente quando viene arrestata in piena notte da 17 agenti dell'FBI che imbracciano armi automatiche. Costretta ad affrontare le accuse a suo carico, diventa suo unico alleato il suo avvocato difensore (Idris Elba), riluttante all'inizio e che invece scopre che c'è molto di più in Molly Bloom di quello che le volgari storie da tabloid rivelano.

I lavori più famosi di Sorkin sono la pellicola, ambientata in una corte marziale e candidata all'Oscar Codice d'onore, con Jack Nicholson e Tom Cruise, e L'arte di vincere con Brad Pitt protagonista.

Nonostante il libro di memorie di Bloom del 2014 termini con il suo arresto da parte dell'FBI, la storia di come Molly's Game sia arrivata sul grande schermo, inizia prima ancora che Bloom si rendesse conto che il suo regno era prossimo alla fine. Mentre Bloom organizzava tavoli al Plaza Hotel a Manhattan, incontrò a una festa il produttore esecutivo Leopoldo Gout, che stava lavorando al suo primo romanzo e la storia di Bloom suscitò il suo interesse. "Era una donna straordinariamente intelligente in un mondo di uomini, questo è quello che davvero mi ha attirato." dice Gout.

La sicurezza di Sorkin sul materiale ha aiutato a velocizzare il processo di scrittura. "Di solito quando firmo per fare un film, è sempre un po' un appuntamento al buio. C'è magari qualcosa che mi attira, ma di solito non ho la minima idea di cosa farò, quindi ci sono dei mesi in cui mi arrampico sugli specchi fino a che non riesco a decifrare la storia. Con Molly's Game, nei cinque minuti di macchina per arrivare a casa, avevo già l'intero film in testa."

Sorkin è riuscito a trovare la storia che voleva raccontare nei dettagli che Bloom non ha inserito nel libro, un processo di ricerca riversatosi nelle parole del personaggio di Idris Elba, l'avvocato della difesa Charlie Jaffey, "Hai terminato il libro prima di scrivere la parte buona" le dice. Charlie legge il libro e nota alcune omissioni lampanti, come giri di poker che durano per giorni senza mai menzionare l'uso di droghe, o nessun accenno ai mafiosi russi il cui coinvolgimento ha portato al suo arresto. Bloom inoltre raramente parla della sua famiglia, soprattutto della sua relazione difficile con il padre, che è stato determinante nello spingere lei e i suoi due fratelli verso le competizioni atletiche. Molly si è svelata lentamente a Sorkin così come a Charlie. E' stata chiamata la "Principessa del poker" dai tabloid, e Charlie pensa che sia stata lei a ricercare tale pubblicità per proprio interesse.

"Ho visto un'opportunità nel creare un personaggio che si faceva le mie stesse domande" spiega Sorkin: "Ad esempio, perché è stata arrestata nel bel mezzo della notte da agenti dell'FBI con le armi automatiche spianate come se fosse una persona pericolosa?" Nonostante Charlie sia una versione di finzione del suo legale, Sorkin nota che "Molly ha un suo difensore, e quando parla di lui è sempre con grande rispetto e affetto. Molly ha sempre detto che è stato davvero il primo uomo che si è comportato in maniera rispettabile con lei."

Come drammaturgo e sceneggiatore, Sorkin ha sempre amato rimanere molto vicino alle cose che scrive, come la sua supervisione generale per la serie The west wing. "Quando ho iniziato a scrivere Molly's Game, alla regia non ci pensavo proprio." Sorkin riflette e aggiunge "è la storia più cinematografica che ho mai scritto, che  non è l'ambito in cui mi sento più a mio agio." Ha iniziato a ragionare sulla possibilità di assumersi la sfida della regia perché "avevo molte difficoltà a spiegare cosa avevo in testa a quelli del mio studio, ai produttori, agli amici, perfino a Bloom. Iniziavo ogni conversazione dicendo "questo non è il film che pensi" ma poi non riuscivo a spiegare cosa doveva essere il film, sebbene lo avessi in testa in maniera molto chiara." I produttori invece avevano capito da subito che Sorkin sarebbe stato perfetto per dirigere Molly's Game. Gordon ricorda "Era così coinvolto nel progetto, come in tutto quello che fa, e si percepiva che era pronto per la regia." Aggiunge il produttore Matt Jackson "Era così personale per Aaron. L'idea di una donna in competizione con un mondo tutto al maschile era qualcosa che lo stimolava molto."

Per il personaggio di Molly non è stato di certo un problema attirare attrici di talento verso questo ruolo.   "Sono felice di poter dire che la migliore attrice della città voleva questa parte," ricorda Sorkin "e non ho dubbi sul fatto che anche altre sarebbero state fantastiche. Ma io volevo Jessica fin dall'inizio."  Osserva che Jessica, come Molly "ha un senso dell'umorismo arguto, sarcastico. In più, trasmette forza senza aver bisogno di giocare duro. Di solito la gente che gioca duro, lo fa perché non sente di avere quella forza e deve far finta di averla. Ma Jessica ce l'ha già."

Così come per Molly, Sorkin era altrettanto sicuro su chi dovesse interpretare Charlie Jaffey. "Idris è incredibile. Quando devi interpretare un personaggio forte, furbo e divertente, aiuta se tu già possiedi quelle qualità, non le devi andare a cercare. E poi ha anche questa straordinaria faccia impassibile quando Molly gli parla, e quando lei finisce non sai mai cosa sta per dire." Il rapporto tra Molly e Charlie è centrale "Capisci che sono abituati ad essere entrambi le persone più intelligenti della stanza. Ma improvvisamente si ritrovano insieme nella stessa stanza. I botta e risposta tra di loro sono molto divertenti." Aggiunge Pascal "se penso nelle mani di chi vorrei fosse la mia vita, direi quelle di Idris Elba. Riesce a combinare mascolinità e vulnerabilità come solo pochi attori sanno fare. Charlie è l'avvocato e il sostegno di Molly in un momento difficile. E' sempre molto dignitoso nel suo supporto a lei, Idris aggiunge calore al personaggio, riesce a incarnare tutto questo."

La sfida nell'interpretare il padre di Molly stava nella dualità del personaggio. All'inizio del film dirige in maniera dura Molly, per poi diventare più comprensivo con l'evoluzione della storia. Sorkin elogia Kevin Costner come un grande attore che è riuscito a portare "forza e ironia, complessità e tanto amore in un ruolo che si sviluppa sul filo del rasoio." Aggiunge Pascal "Eravamo così contenti che a Kevin fosse piaciuto il materiale sul progetto. Ha tirato fuori grandi momenti in ognuna delle sue scene. La scena alla fine con lui e Jessica sulla panchina era la scena madre per far funzionare il film, e lì è stato fantastico." Jackson ricorda "Molly ha confessato che Kevin Costner le ricorda suo padre, ma a parte questo Kevin è un eccezionale attore simbolo di fama mondiale. Apporta un certo grado di solennità e di anzianità al suo ruolo e l'ha fatto impeccabilmente."

Per quello che riguarda il cast non protagonista, Sorkin sa di aver vinto la sfida "Nelle mani sbagliate questi personaggi sarebbero potuti essere delle figure piatte di idioti, e invece diventano multidimensionali nelle mani di attori come Jeremy Strong, Michael Cera, Bill Camp e Brian d'Arcy James. E credo di aver lanciato il telefono il giorno dell'ok di Chris O'Dowd per la parte di Douglas Downey."

Il film è stato girato in digitale ma Christensen ha lavorato in Panavision per utilizzare delle lenti anamorfiche degli anni '60 che fornissero la giusta profondità di campo e la giusta morbidezza alle scene girate in studio. "Questo film contrappone il glamour dell'ambiente del gioco con la grandezza e la solitudine delle montagne del Colorado, di Hollywood e New York", dice Sorkin.

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